Crιsιs? ρᥲᥒιᥴ ᥲttᥲᥴk? I doᥒ't kᥒoᥕ..

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il titolo è completamente vero. non riesco a capire cos'ho scritto.. ma mi piace 


camminava avanti e indietro per la stanza, maledicendosi mentalmente. la sua mente era piena di insulti verso se stesso. corrucciò lo sguardo e camminò leggermente più velocemente, calpestava il tappeto, passava affianco al mobiletto e rifaceva tutto da capo. aveva da sempre avuto questa convinzione di poter essere una delusione per tutti. Emma, Ray, Gilda, Don, Anna, la mamma, tutti. aveva paura di fare qualcosa di sbagliato e venire abbandonato. 

cercava in qualche modo di calmarsi, sedendosi sul divano e facendo lunghi respiri. ma questo non migliorò per niente la situazione. sentì dei passi in lontananza. l'ansia prese il sopravvento, la paura si trasformò in terrore. ormai non capiva più niente, perché aveva paura? cosa aveva fatto? i passi si fecero più vicini con loro anche la voglia di sprofondare. cosa gli sta succedendo? non so come rispondere, d'altronde non lo sa nemmeno lui. 

il respiro si fece più corto e le lacrime cercano di uscire, prese il primo cuscino che gli capitò a tiro e lo mi se sulle sue gambe, stringendolo. la porta si aprì. indossò immediatamente uno dei suoi sorrisi, cercando di non sprofondare. attraversarono la porta pochi bambini, intenti ad oltrepassare quella porta e andarsene. "ciao Norman!" disse uno di loro, con uno camion in mano. cercò di sembrare amichevole e gentile come sempre, ma gli uscì solo un sorriso e un saluto con una mano. il più piccolo corruciò lo sguardo, andandosene chiamato da un altro. 

uscirono bene prestò tutti, lasciando solo l'albino. calde lacrime gli scesero dagli occhi. per sua sfortuna non era in camerale sua, sul suo letto. avrebbe fatto bene rannichiarsi sul letto al buio e lasciarsi andare. ma, sfortunatamente, non si trovava lì ;Per provare a sentirsi meglio, strinse il cuscino e affondo la testa contro di esso. un paio di braccia gli cinsero la vita. non lo aveva visto arrivare e non lo aveva neanche sentito, ma non gli importava. si lascio andare, scoppiando in un pianto rumoroso tra le braccia del corvino, che gli accarezzava la testa. "va tutto bene... lascialo andare" continuò a sussurrare frasi confortevoli, mentre accarezzava l'altro. 

ᥒorᥲყ oᥒᥱ shot~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora