𝐓𝐡𝐫𝐞𝐞𝐬𝐨𝐦𝐞 | 𝐂𝐞𝐬𝐚𝐫𝐞 • 𝐍𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐬 • 𝐃𝐚𝐫𝐢𝐨

Capitolo 25

Si erano fatte le sette di sera e solo in quel momento, dopo una lunga dormita pomeridiana, i tre ragazzi si svegliarono sorridenti nel vedere che si erano addormentati abbracciati.

"È tardissimo, abbiamo dormito così tanto?" Nicolas vide l'orario dal display del suo cellulare realizzando solo dopo qualche secondo che mancavano soltanto tre ore all'incontro con Francesco.

"A quanto pare..anche se si è fatto tardi non ci sono problemi giusto? Tanto dopo stai a casa no?" biascicò Cesare con voce ancora assonnata, si girò dalla parte di Nicolas afferrandolo per i fianchi e abbracciarlo come se fosse un pupazzo.

Nicolas sorrise intenerito da quella scena, e spontaneamente gli venne da portare una mano sui capelli dell'altro accarezzandoli.
"...si, sta sera rimango qui a casa." Non appena Nicolas disse quella frase, il suo sorriso si spense d'improvviso, ma con un sospiro tremante si voltò dalla parte opposta dei due ragazzi fingendo di guardare fuori dalla finestra così che non se ne accorgessero.

"Hey, stai bene?" Dario si mise seduto spostando la coperta del letto così da avvicinarsi maggiormente a Nicolas e lo guardò con attenzione, cercando di decifrare ogni suo piccolo gesto e ogni sua espressione.
Nicolas si voltò nuovamente verso il più grande ma rimanendo con lo sguardo basso a guardare Cesare ancora mezzo addormentato che continuava ad abbracciarlo. "..si sto bene, perché me lo chiedi?" Finalmente alzò lo sguardo incatenando i suoi occhi con quelli di Dario e cercando di resistere nel rimanere il più neutro possibile.

"Dici sempre di sì..ma la verità è un'altra, vero?" Dario aveva in volto un'espressione seria ma anche preoccupata e gli venne spontaneo portare una mano ad accarezzare la guancia di Nicolas. Quest'ultimo abbassò di nuovo lo sguardo sentendo di non poter reggere quello di Dario, posò a sua volta la mano sopra quella del maggiore appoggiata sul suo viso e la accarezzò. Nicolas non sapeva minimamente come rispondere a tale domanda, e in quel momento più che mai si odiava per quanto fosse debole. "Nic, a me e a Dario puoi dire tutto, sai già che ti aiuteremo qualsiasi cosa si tratti, infondo ti amiamo." parlò questa volta Cesare che nonostante sembrasse ancora addormentato, in realtà stava ascoltando silenziosamente la conversazione dei due ragazzi. Nicolas sorrise debolmente a quelle parole che in qualche modo riuscirono a farlo sentire meglio. Nicolas davvero stava cercando di resistere con tutte le sue forze a starsene zitto come gli era stato imposto di fare da Nelson e Francesco, ma nonostante i suoi sforzi era giunto quasi al limite tanto che le parole quasi gli uscirono di bocca.

"È che.. Nelson..lui-" Nicolas si fermò all'improvviso mordendosi il labbro come per tapparsi la bocca, e lui stesso si spaventò della sua mente che per poco non lo portava inconsapevolmente a dire tutta la verità scatenando un probabile finimondo. "Nelson? Ti ha fatto qualcosa??" Cesare come Dario scattò allarmato mettendosi seduto e guardando impazientemente il più piccolo negli occhi.

Nicolas si maledì mentalmente per averlo nominato e in quel momento desiderava con tutto sé stesso di sparire.
"Certo che me le cerco.." pensò fra sé e sé sorridendo amaramente.

"No, come vi ho già detto lui non mi ha fatto niente, scusate non so perché mi è venuto da nominarlo..sarà perché sotto sotto forse un po' mi manca..o meglio, il vecchio Nels mi manca, nostro fratello." anche se aveva detto quella frase per cambiare discorso, per Nicolas quella altro non era che la verità, una verità decisamente triste e rude.

Cesare e Dario si guardarono, loro volevano credere a Nicolas, avevano fiducia in lui ma allo stesso tempo lo conoscevano più di chiunque altro e sapevano che tendeva a tenersi dentro le proprie sofferenze pur di non far preoccupare gli altri.
I due allora sospirarono senza insistere, potevano solo sperare che Nicolas stesse dicendo loro la verità, in caso contrario sapevano però che lui non si sarebbe mai spinto a far qualcosa di assurdo senza prima pensarci due volte.