𝐓𝐡𝐫𝐞𝐞𝐬𝐨𝐦𝐞 | 𝐂𝐞𝐬𝐚𝐫𝐞 • 𝐍𝐢𝐜𝐨𝐥𝐚𝐬 • 𝐃𝐚𝐫𝐢𝐨

Capitolo 6

Erano le 23:30 e mancavano pochi minuti all'appuntamento che si erano dati i tre ragazzi davanti al parcheggio del locale.
Il primo ad arrivare fu Cesare seguito subito dopo da Dario ed entrambi erano vestiti elegantemente con camicie sbottonate e skinny neri. Dopo poco si sentì il lontananza il forte rombo della Kawasaki di Nicolas che attirò l'attenzione anche delle persone che si trovavano all'esterno del locale. Non appena parcheggiò la sua moto, Dario e Cesare lo raggiunsero e quasi non si strozzarono con la loro stessa saliva davanti alla figura che gli si presentò davanti: Nicolas indossava degli skinny jeans neri aderenti e a vita alta che mettevano in piena mostra le sue forme, e una maglia nera semitrasparente e molto scollata coperta dalla giacca in pelle che usava per andare in moto. Appena si tolse il casco lasciò nuovamente sorpresi i due ragazzi; Nicolas quella sera aveva deciso di esagerare, voleva sorprendere i due compagni, così scelse di sfumarsi gli occhi con la matita nera indossando anche anelli e collane; amava le serate come quella perché sentiva di poter essere più libero e di essere più se stesso senza preoccupazioni. In pochissimi avevano avuto la fortuna di scoprire quel suo lato completamente diverso dal solito.

"Oh cazzo.." dissero contemporaneamente Cesare e Dario con le bocche spalancate e a quest'ultimo quasi cadde il cellulare dalle mani per lo stupore.
Nicolas sorrise compiaciuto del lavoro che aveva fatto e dell'effetto di esso che aveva sulle due persone che amava. Si passò una mano sui suoi lunghi capelli scuri e avanzò verso i due ragazzi sorridendo.
"Beh? Dite che ho esagerato troppo?" chiese Nicolas fingendosi  colpevole e mordendosi il labbro.

"N-nic.."
i due ragazzi rimasero col fiato sospeso.Vedere quel lato di Nicolas per la prima volta era sempre così. Il più piccolo lasciò un bacio a stampo ad entrambi i ragazzi risvegliandoli dal loro stato di trance, e ridendo guardando quella scena da immortalare.
"Entriamo?" chiese allora Nicolas ricevendo un cenno positivo dagli altri due. Non appena varcarono la soglia del locale un forte odore di alcool e fumo pervase le loro narici, ma a quello ormai ci erano abituati dato che, era come di tradizione per i tre ragazzi passare le loro serate più intime in quel pub, proprio perché è lì che tutto ebbe inizio.
I tre si diressero già ben orientati verso il bancone e come di routine salutarono il barista che
conoscevano fin troppo bene, essendo che ormai ci avevano preso l'abitudine a vedere quel ragazzo.

"Nic sei più figo del solito o sbaglio?" disse il ragazzo in divisa e tenendo gli occhi fissi sulla figura insolita del minore. Nicolas alzò le spalle ridacchiando all'affermazione del ragazzo e nel mentre Dario e Cesare erano impegnati a lanciare occhiataccie alle persone intorno a loro che non scollavano gli occhi da Nicolas.
"Senti Leo..ci daresti-"
"La chiave per la camera? Eccola qua. Oggi riesco a concedervi la 27, è la più bella che abbiamo con i cocktail già inclusi. Fidatevi non ve ne pentirete" disse il ragazzo precedendo il più piccolo sapendo già a memoria cosa volesse chiedere e facendogli l'occhiolino.

"Sei il migliore." disse Nicolas prendendo la chiave e spergiondosi velocemente verso il barista lasciandogli un bacio sulla guancia.
Cesare e Dario erano in parte abituati al rapporto intimo che c'era fra Nicolas e il barista, dopotutto quest'ultimo era anche un vecchio amico del minore, ma ad ogni modo, tutte le volte in cui assistevano a scene come quella dovevano ammettere che sentivano un forte senso di gelosia e fastidio.
"Ragazzi mi raccomando non fatemelo trovare svenuto domani mattina, andateci piano per quanto possa essere possibile." rise il ragazzo riferendosi sia a Cesare che a Dario, mentre Nicolas cominciò ad avviarsi al piano sotterraneo.

"Contaci" dissero all'unisono i due ragazzi con tono sarcastico e con un sorrisetto stampato sul volto.
Ebbene sì, quel locale era famoso in tutta Bologna proprio per caratteristica di avere delle stanze sotterranee riservate a chi volesse spingersi oltre in quelle serate di festa e sfogo.
I tre ragazzi scesero un paio di rampe di scale per poi arrivare finalmente nel lungo corridoio che affacciava alle diverse camere.