Parte sei

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Sono già le sette e mezza quando esco dalla doccia, devo far in fretta se non voglio arrivare tardi a lezione di difesa contro le arti oscure.
Ho sempre amato questa materia, fin dal primo giorno in cui l'ho studiata da casa, ed ora che finalmente sono qui, non vedo l'ora di metterla in atto.
Per non fare tardi decido di vestirmi con un paio di leggings, grigio scuro, ed una felpa nera, corta in vita, con sopra una scritta in bianco, per poi infilare la divisa della mia casa.
Per quanto riguarda i capelli, sciolgo le trecce fatte la sera prima, per dare una forma ad onda.
Ho i capelli di un rosso mogano e anche se non è il mio colore naturale, danno comunque una certa luce sul mio viso.
Passo poi al trucco, applicando del fondotinta e del correttore sotto le occhiaie, del mascara e un burro di cacao colorato sulle labbra. Adoro l'effetto che lascia.
Finito di sistemarmi, corro da Hermione che è già sulla soglia della porta.
«Anche quando sei in ritardo, arrivi puntuale» scherza scoppiando in una grossa risata, che contagia anche me.
Una volta in classe ho come la sensazione che qualcuno mi stia osservando.
Così alzo lo sguardo verso sinistra, ma nessuno è diretto nella mia direzione.
Ma voltandomi verso destra, noto Draco, i suoi occhi puntati verso di me.
Con quale coraggio riesce a fissarmi... dopo quello che è ha fatto ieri...
'Dovrai fare il lavoro di pozioni con lui' mi ricorda il mio inconscio.
Cavolo! È vero... dovrò dirlo anche ad Harry.
Spero davvero che non se la prenda, non voglio perdere un buon amico per colpa di Draco...
«All!» la voce del ragazzo a cui stavo pensando, mi distoglie dalle mie preoccupazioni.
«Buongiorno Harry» rispondo non appena è al mio fianco.
«Harry... devo parlarti...» farfuglio qualcosa del genere, mentre lucida i suoi occhiali, con la stoffa della divisa.
«Dimmi tutto» con tono calmo risponde alla mia quasi confessione.
«Ecco... vedi, la professoressa McGranitt mi ha dato una punizione e dovrò fare il lavoro del professor Piton con Draco.» spiaccico, senza prendere fiato.
Non risponde, ha smesso di colpo di strofinare il tessuto della sua toga sulle lenti degli occhiali. I suoi occhi ora sono fermi, fissano il vuoto.
«Harry... m-mi dispiace, i-io» balbetto appena posando la mano sulla sua schiena, come se volessi consolarlo, da ciò che ho appena detto.
«No, non preoccuparti All, non è colpa tua, vorrà dire che lo farò con Ron ed Hermione» la sua voce sembra tranquilla, ma comprendo perfettamente dall'espressione sul volto, la sua frustrazione.
«Vorrà dire che non appena finirai ci vedremo nella sala comune e staremo insieme» sussurra quasi come se fosse intimidito.
«Grazie Harry!» lancio un piccolo urlo, per poi abbracciare il ragazzo davanti a me, che non ricambia del tutto l'abbraccio, non si aspettava di certo che lo avrei fatto. Questa reazione, però, ha fatto voltare tutti verso la nostra direzione, compreso Malfoy.
Dopo essermi staccata dall'abbraccio, ricambio lo sguardo di Malfoy provocandolo ancora una volta.
«Ti adoro Harry!» esclamo poi lasciando un piccolo, ma dolce bacio sulla sua guancia senza distogliere lo sguardo dal ragazzo biondo.
Per poter continuare la mia provocazione alzo le sopracciglia in senso di sfida.
Dopo qualche secondo, si volta verso la sua amica e senza alcuna esitazione le lascia un bacio sulle labbra, davanti ai miei occhi. Un bacio volgare e nervoso.
Il mio sguardo si posa sulla sua bocca, le stesse labbra che ieri hanno baciato le mie, ora sono su quelle di un'altra ragazza.
Vorrei piangere in questo momento, scappare dalla classe e andare in camera, ma non posso arrendermi così facilmente, non posso dargliela vinta.
Così senza mostrare alcuna emozione o espressione in volto,  giro lo sguardo da un altra parte, lasciando che il pensiero delle sue labbra su quelle della sua amica svanisca, per quanto difficile sia e per quanto male possa fare.
Anche se oramai... sono abituata a nascondere le mie emozioni. Dopo tutti questi anni...
«Buongiorno a tutti ragazzi, benvenuti alla lezione di difesa contro le arti oscure» parla il professor Lupin interrompendo i miei pensieri, non appena entra in classe.
«Allora ragazzi mettetevi in fila, oggi imparerete l'incantesimo Riddikulus» continua con eleganza e con un sorriso sulle labbra che riesce a contagiarti.
«Non appena libererò il molliccio dall'armadio, ognuno di voi vedrà ciò che lo spaventa di più, perciò dovrete avere coraggio e pronunciare l'incantesimo Riddikulus» spiega camminando su e giù per la stanza.
Così ognuno di noi prende posto uno dietro l'altro.
Tra poco toccherà a me e per l'agitazione sento come se mi mancasse l'aria. Mentre tutti si divertono a ridicolizzare le paure, io ho il timore di ciò che accadrà.
«Allison, è il tuo turno!» Esclama il professore con un sorriso a trentadue denti.
Prima ancora che il molliccio prenda la forma della mia più grande paura, impugno la bacchetta per essere pronta a lanciare l'incantesimo.
Ed improvvisamente eccola lì,  la figura di una persona, completamente vestita di nero, ha un cappuccio in testa a forma di cono, con una maschera grigia fatta di resina, dove si intravedono solo gli occhi e la parte delle labbra è serrata.
Un Mangiamorte, ecco la mia paura più grande.
«Concentrati Allison, trova il coraggio e lancia l'incantesimo» mi rassicura il professor Lupin.
Sento letteralmente come se stessi per esplodere in questo momento, la gola secca, il cuore a mille, il fiato corto e la mente completamente offuscata, non mi aiutano per niente.
Cerco di inquadrare il Mangiamorte davanti a me, libero la mente ed emano un sospiro, per poter pronunciare poi l'incantesimo.
«Riddikulus!» esclamo l'incantesimo e la figura davanti a me prende la forma di un vero e proprio clown.
«Perfetto! Avanti un altro!» Ride il professor Lupin con tutto il resto della classe.
Un tonfo al cuore mi assale, non appena noto lo sguardo di Malfoy ancora una volta puntato su di me. Uno sguardo pieno di ribrezzo ma allo stesso tempo di sconforto riga il suo perfetto volto.
Non posso fare alcun passo, alcun cenno che mi ritrovo quel biondino,  sempre con occhi puntati su di me.
È davvero irritante, a volte vorrei non averlo tra i piedi...

La lezione di difesa contro le arti oscure... beh... direi che non è andata nei migliori dei modi, è finita prima, dopo che la paura di Harry ha preso forma...
Per oggi non abbiamo più lezioni, perciò ora, è arrivato il momento di incontrarsi con Malfoy...
Dirigendomi verso la sala di pozioni, la scena del Mangiamorte prende il sopravvento nei miei pensieri.
Credo che non passerà mai quella paura, ma penso sia del tutto normale...
Arrivata in aula, noto che è completamente vuota, ovviamente Malfoy non è ancora arrivato.
Così decido di sedermi su uno degli sgabelli presenti, ed aspettarlo.
Anche se qualcosa mi dice che non si presenterà...

Sono passati dieci minuti e di lui nessuna traccia, irritata prendo lo zaino da terra per poi uscire dall'aula.
«Dove credi di andare?» la sua voce mi provoca un tonfo al cuore, prima ancora di poter raggiungere la porta.
«Via! Ti sembra ora di presentarti? Dopo dieci minuti?» Sbotto sottolineando quanto ritardo è riuscito a fare.
«Hai perfino contato i minuti, devi aver sentito la mia mancanza» ironizza mentre avanza verso la mia direzione.
«Assolutamente no, semplicemente non sopporto i ritardi» controbatto con tono deciso ed arrogante.
«Beh in ogni caso ora sono qui, perciò diamoci da fare, non voglio finire tardi» risponde con indifferenza verso ciò che ho appena detto.
«Cosa hai da fare di così importante, sentiamo» lo provoco, è più forte di me, non riesco a stare in silenzio. Non riesco a non farlo arrabbiare. Adoro il modo in cui si irrita, i suoi occhi si curvano e le sue perfette labbra prendono una forma di disapprovazione.
«Vediamo... come te lo spiego... ah si, devo essere nel letto di Pansy tra mezz'ora, ti è chiaro?» Gesticola con le mani, come se mi stesse spiegando chissà quale cosa importante.
«Allora perché sei qui se devi andare via tra mezz'ora» confermo quasi come se volessi dirgli che può tranquillamente andare dalla sua Pansy, anche se non è ciò che voglio.
«E farti prendere tutti i meriti per la pozione? Assolutamente no.» risponde in segno di superiorità.
«Si è visto come ti importa....» farfuglio sottovoce, per un attimo ho avuto la certezza che non mi avesse sentito, ma svanisce non appena la sua mano prende con forza il mio polso, per poi farmi voltare con tutto il corpo verso di lui.
«Cosa hai detto?» Chiede irritato, ma perché non imparo mai, devo sempre dirne una delle mie...
«Nulla, fai finta che non abbia detto nulla» mi difendo, senza cercare di divincolarmi dalla sua presa forte.
«Ah ma davvero? E devo anche far finta di non aver visto, quale sia la tua più grande paura?» Sbotta stringendo ancora più forte il mio polso.
Ci risiamo, ecco che tenta di nuovo di farmi tacere o di mettermi timore.
«Non ricominciare, l'hai vista e allora? Chissà quale potrebbe essere la tua... peccato che la lezione sia finita prima, che tu potessi mostrarla» controbatto decisa, senza alcuna esitazione.
«Quando imparerai a tenere la bocca chiusa?» Chiede con una strana espressione sul volto, che non riesco a decifrare.
«Quando tu imparerai a non toccarmi più» spiaccico avvicinandomi appena alle sue labbra, sfiorandole.
«Uhh, decisa la ragazza» beffeggia con un sorrisetto irritante.
«Basta Malfoy, iniziamo il lavoro» cerco di concludere il discorso, divincolandomi dalla sua presa. Non ne posso più dei suoi giochetti.
Faccio per andare verso il tavolo, ma il mio intento fallisce non appena le sue mani toccano il mio corpo.
«Dove credi di andare...» sussurra lentamente, prendendomi per i fianchi.
Non so cosa voglia fare, ma non mi piace affatto.
La sua mano destra inizia a scorrere verso le mie gambe, «dimmi... sei eccitata in questo momento?» Chiede con tono provocatorio, la sua voce ora è così sensuale.
«Vediamo...» bisbiglia al mio orecchio, mentre la sua mano si muove tra le mie gambe.
Vorrei dirgli di fermarsi, di non toccarmi, ma è come se non avessi più fiato nei polmoni.
Al suo tocco il mio corpo si irrigidisce per qualche secondo, per poi abbandonarsi completamente.
«Girati» ordina con tono possente ma allo stesso tempo sensuale.
«Lo vuoi?» Chiede con fermento nella voce.
Non so cosa stia facendo, non so perché lo stia facendo, ma annuisco come se non avessi bisogno di nient'altro.
E in pochi secondi le sue labbra sono unite alle mie. È così bello... che potrei piangere.
È un bacio... caldo, come se lo stesse aspettando perfino lui.
Il mio corpo è ormai in estasi sotto il suo tocco, non riesco a muovermi, lascio solo che il calore delle sue mani e le sue labbra mi provochino solo piacere.
Le sue labbra si aprono di più per lasciare spazio alla lingua, entrare nella mia bocca.
Mentre io lascio che le mani accarezzino il suo petto muscoloso.
Sto per toccare la sua, ma improvvisamente si stacca dalle mie labbra.
Non capisco... ho fatto qualcosa di sbagliato?
«Se hai così tanta paura dei Mangiamorte, inizia a tremare ragazzina, perché hai appena baciato uno che lo diventerà presto» sputa puntando i suoi occhi grigi nei miei, sono pieni di prepotenza e di arroganza.
Sento la gola andare in fiamme, le gambe pesanti, non posso sopportare tutto questo ancora una volta, mi lascio andare, sprofondando sul pavimento non appena la sua figura sparisce fuori dalla porta.
Un insieme di singhiozzi e lacrime rigano il mio volto, lo ha fatto di nuovo, mi ha illuso ancora ed io glielo lasciato fare. Anche stavolta ho lasciato che le mie emozioni prendessero il sopravvento.

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