Parte diciassette

379 20 17
                                    

Questi mesi sono passati in fretta e tra meno di qualche settimana ci saranno le vacanze di Natale. Ed io sono completamente in ansia, devo assolutamente capire cosa mio padre aveva scritto in quelle lettere.
Non sto più nella pelle.
«Salve ragazze» le voci di Ron ed Harry emergono nella stanza, interrompendo le mie preoccupazioni.
«Ehi ragazzi» bisbiglio voltandomi verso i miei amici.
«Iniziamo allora?» chiede Hermione con fermento nella voce, come sempre, non vede l'ora di poter studiare.
Così Ron ed Harry avanzano verso di noi, prendendo posto rispettivamente, sulle due poltrone all'estremità del camino, mentre noi ragazze sul divano davanti ad esso.
«Non ce la faccio più a studiare, voglio le vacanze» commenta il rosso, sfogliando le pagine del libro con noia e lentezza.
La mia amica scuote la testa, come se non ne potesse più delle lamentele di Ron, ma poi scoppia in un enorme sorriso che le illumina il volto.
Una volta aperto il mio libro, scritto in grassetto, in alto alla pagina, trovo scritte delle parole.
'Pure-blood'. P.s. non rivelarla a nessuno.
Leggendole, mi ritorna in mente la sua voce...ed i miei occhi si spalancano sorpresi.
«All?» chiede Harry dopo aver notato la mia reazione.
«Dobbiamo studiare tante pagine...» borbotto buttando lì, una scusa più che banale. Non potevo di certo spiegare il messaggio di Draco...
«Forza ragazzi su» incoraggia Hermione prima di poter iniziare a sottolineare le prime righe.

«Ricordate quel giorno in cui la lezione del professor Lupin finì prima?» chiede il ragazzo con la cicatrice puntando i suoi occhi verdi su ognuno di noi.
«Si...» sussurro appena incitandolo a parlare.
«Bene... Lupin mi ha insegnato l'incanto patronus, per poter scacciare i dissennatori...» borbotta agitato, sembrerebbe che in questo momento il suo cuore stesse battendo all'impazzata.
«M-mio padre me ne ha parlato... è un incantesimo di grossa difficoltà...» una leggera commozione fa si che la mia voce tremi, per via dei ricordi.
«Sarebbe fiero di me... se lo imparassi prima del dovuto...» sussurro poi abbassando lo sguardo.
Sarà stato per i miei occhi o la voce incupiti e tremanti, ad aver suscitato in Harry una tale tristezza... nei miei confronti.
«Se vuoi posso chiedere al professore, potrebbe insegnarti...» la mia tristezza ha provocato in lui uno strano effetto.
«Sembrerebbe strano non credete?» domando già preoccupata di ciò che potrebbe pensare il professor Lupin.
Insomma ad Harry... è stato insegnato per un motivo valido...
«No... per ora no...» continuo cercando di riprendermi, dalla malinconia. Poso poi lo sguardo, nuovamente sul libro, questo fa si che possa tornarmi il pensiero di Draco in mente.
«Ragazzi io mi avvio verso i dormitori, il sonno comincia a farsi sentire...» la voce di Ron è davvero assonnata.
«Andate, io resto qui, arrivo tra poco» butto lì, trovando la mia solita scusa per poter sgattaiolare fuori dalla nostra sala comune.
«Non fare tardi All...» nel suo tono di voce c'è qualcosa di... strano, è incredula.
Avrà capito il mio doppio gioco? Avrà intuito ciò che sta succedendo?
«Non preoccuparti» cerco di tranquillizzare la mia amica, sperando che possa poi bersi la mia bugia.
Lascia la sala, salendo le scale che portano al nostro dormitorio.

'Pureblood!' esclamo sottovoce davanti al muro della sala Serpeverde.
«Ally!» il viso di Draco si illumina all'istante non appena entro nella stanza.
Senza preavviso le sue mani mi cingono in vita, per poi stringermi in un abbraccio caloroso.
«Pureblood?» chiedo incuriosita riferendomi alla parola d'ordine. Staccando la presa del suo abbraccio.
«Ovvio» conferma con orgoglio nella voce.
«Stai tentando di dirmi che se... non fossi stata una purosangue non mi avresti neanche lontanamente considerata?» spiaccico lì, imbronciando le labbra.
«Shh... ti avrei considerata eccome» avanza verso di me, con fare persuasivo.
Non capisco perché tutto questo disprezzo... nei loro confronti.
Questa idea che ha dei maghi non mi sta affatto bene...
«Allora... che si fa oggi?» chiede poi cambiando discorso.
Sto per dirgli di non comportarsi così, di non disprezzarli, sono maghi e di certo non meritano tanto odio, ma se esplodo finirà molto male.
Le sue mani avvinghiano la mia pelle e come al solito, riescono ad annullare ogni mia domanda, ogni mio pensiero contro di lui.
«Quanto mi sei mancata...» sussurra poggiando le sue labbra sul lobo del mio orecchio.
«Mh...» stringo le labbra con tono irritato, come se non fossi sicura delle sue parole.
Porto poi le mani sul suo viso, facendo in modo che possa guardarmi negli occhi.
«Hai dubbi?» chiede puntando i suoi occhi nei miei.
Cazzo... quanto sono belli...
«Ti dimostro subito quanto mi sei mancata» continua poi spostando il mio corpo verso il divano, per poi spingerlo su di esso, quasi con forza.
«Se è vero che ti manco perché non vieni mai nella mia sala comune?» domando con convinzione e orgoglio nella voce.
«Shhh, parli troppo» sussurra lasciando che la sua lingua tocchi le mie labbra.
Non esito ad avvicinare poi la mia contro la quella del ragazzo.
Così le nostre lingue si toccano all'unisono.
Non ci penso due volte, afferro la sua camicia e la sbottono con forza facendo saltare tutti i bottoni. Per poi toglierla.
La sua lingua si ferma, lasciando sul volto, un espressione esterrefatta.
«Che c'è? Avevi dubbi che non sarei riuscita a farlo?» chiedo a mo di smorfia, per farmi  beffe delle sue parole precedenti.
«Forse tu non lo sai... ma questo mi eccita e non sai quanto... cazzo» geme poi con tono dolce ma allo stesso tempo sensuale.
Con un movimento deciso afferro la sua mano portandola tra le mie gambe.
«Chi è quello eccitato ora?» domando in modo retorico, alzando un sopracciglio.
«Merda Allison...» trascina le parole come se fosse completamente perso nei miei occhi e sotto la mia pelle.
Le sue mani stringono il mio fondoschiena, portandolo sopra le sue gambe.
Avvicino le labbra alle sue baciandolo con foga, per poi sganciarli la cintura ed aprire la zip, lasciando il suo corpo completamente nudo, dopo aver abbassato i pantaloni e l'intimo.
Le sue dita, invece, si spostano dietro il mio fondoschiena, spogliandomi dai miei vestiti, per poi slacciare il reggiseno.
Il mio busto si sposta sopra al suo sesso. Le sue labbra, poi, si abbandonano completamente sotto il mio seno.
Inizia a leccarne le sue estremità, con forza.
«Chiudi... gli occhi...» chiede tra un gemito e l'altro. Muovendosi lentamente dentro di me.
Obedisco, a i suoi ordini. Improvvisamente sento qualcosa spostarsi sulla mia pelle.
«Cos'è?» incuriosito, domanda, continuando lo stesso movimento.
Presa dall'eccitazione avvinghio le mani sulle sue cosce, apro le labbra, portando la testa all'indietro, senza rispondere.
Non riesco a percepire cosa sia.
«Apri.le.labbra.» informa poi con voce possente e dominante.
Così la apro e in un attimo sento del cibo entrare in essa.
Un profumo invade poi le mie narici, riconoscerei tra mille il profumo delle fragole.
«F-fragole...» trascino mordendone un pezzo.
«Brava la mia bimba, meriti un premio» parla portando il resto del frutto nella sua bocca.
Sposta poi, le mani sulla pelle dei miei fianchi, avvinghiandosi con forza al mio corpo.

«Tu sei mia vero bimba?» la sua voce è sottile, quasi come se fosse intimidita.
«Ti prego dimmi che sei solo mia bimba...» continua con lo stesso tono. Marcando quel nomignolo.
Nei suoi occhi si accende una strana luce, che non riesco a decifrare, sembrerebbe di speranza, ma allo stesso paurosa .
«Si, Malfoy, sono tua, solo tua.» puntualizzo senza preoccuparmi di quello strano sguardo.
«Ferma» sbuca poi fermandosi di colpo, uscendo fuori da me, per poi cingermi in vita e adagiare il mio corpo, con la schiena rivolta al divano.
Questo gesto mi provoca, all'istante una sensazione di nervosismo e rabbia che mi invade tutta la pelle.
Ma prima ancora che potessi controbattere, i miei occhi si fermano sulla sua figura, mentre afferra la sua camicia. La avvolge intorno ai miei polsi, dopo aver fatto in modo di incrociarli, l'uno sull'altro, per poi legarli.
«Così non potrò toccarti...» parlo in tono sensuale e malizioso.
«Shh, devi solo sentirmi, chiudi gli occhi e assapora ogni attimo di questo momento» specifica, mantenendo una voce ferma e provocante.
Faccio ciò che mi dice, chiudo gli occhi, ma non appena il suo sesso si fa spazio tra le mie gambe, sussulto, spalancando le pupille dal brivido appena provato.
«Shh, chiudi» continua limitandosi a quelle poche parole. È talmente eccitato che non riesce a spiaccicare una frase di senso compiuto...
Chiudo nuovamente le palpebre.
«Cerca di non urlare molto...o ci sentiranno» avvisa puntando i suoi occhi nei miei.
I suoi fottuitissimi occhi, sono così perfetti eppure così diabolici...
Porta le sue mani verso i miei polsi, tendendoli ben saldi, contro il cuscino, per poi spingere ancora più forte e in modo più profondo le sue parti intime nel mio sesso.
«Tu.mi.fai.andare.in.estasi.» geme con tutto se stesso, come se avesse appena parlato il suo cuore, non le sue labbra.

'Non andare, resta con me a dormire stanotte.'
Mi ha supplicato ripetendo la stessa frase, finché non ho preso coraggio e sono uscita dalla sala.
Questa sera è stato... diverso, sembrerebbe che le sue "doti" aumentino di livello di giorno in giorno...
Sono ormai quasi arrivata nel corridoio che porta alla mia sala comune, quando intravedo nella penombra, il gatto di Gazza.
Merda, se mi vede sono nei guai fino al collo. Sto per nascondermi, quando noto il felino cambiare strada.
In un lampo salgo su per le scale, arrivando davanti al portone della signora grassa.
Non è tardissimo, perciò è ancora sveglia.
Pronuncio la parola d'ordine, entrando poi nella sala.
Sono ormai all'interno della stanza, quando i miei occhi si fermano sulla figura della ragazza, sdraiata sul divano. Ha le guance rosee a causa del calore che emette il fuoco, gli occhi chiusi ed affaticati. I capelli scompigliati, ognuno per i fatti propri.
Dorme rannicchiata su se stessa.
Cerco di non svegliarla, se mi sentirà, saranno guai...
«Dove credi di andare signorina?» la sua voce riecheggia con un tono sottile, ma per le mie orecchie, avendo la coscienza sporca, suona in modo potente e malvagio.
«Non andremo a letto finché non mi dirai con chi ti vedi, di nascosto.» precisa con fermezza e convinzione nella voce.
Ora si che sono nella fottuta merda.

~~~~~~~~~~
Salve a tutti ragazzi, scusate l'inattività di questi giorni, ma sono stati e sono giorni difficili...
Spero che questo capitolo possa piacervi.
Grazie mille a tutti per il supporto.
Ly😘

POISON حيث تعيش القصص. اكتشف الآن