Parte dieci

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In un istante, in un solo istante ho perso ogni mia aspettativa, ogni mio desiderio ed ogni mia emozione.
Le ho sentite sgretolarsi, lentamente dentro di me, le ho sentite andar via, spezzarsi in piccoli pezzi.
Dove mia ha portato fin ora Draco... è riuscito solo a trascinarmi in un abisso, in un pozzo senza fondo.
Non posso più volerlo, non posso più desiderarlo, non devo più provare nulla per lui.
A volte vorrei tornare solo a casa... eppure ho aspettato così tanto Hogwarts...
Non posso più fidarmi, ha rovinato i miei giorni qui, sarebbero dovuti essere meravigliosi, ed invece sono finita in punizione il terzo giorno di scuola per colpa sua. Avevo promesso a me stessa che nessuno si sarebbe fatto beffe di me... ed invece, dove sono finita ora?
Ho deciso, ci metterò una pietra sopra.
Draco non può rovinarmi l'esistenza, lui è convinto che non li resisto, bene, dimostrerò il contrario.
Se lui crede questo, allora, lo farò sentire escluso, rimpiangerà di avermi detto e di avermi fatto tutto questo.

Esco dalla stanza, con ormai questa convinzione, dirigendomi in giardino, ho le cuffie nelle orecchie, perciò se qualcuno dovesse parlarmi o chiamarmi, non sentirei nemmeno.
Tra poco dovrò vederlo... tra poco dovrò rivedere quegli occhi di ghiaccio.
Ma stavolta sono pronta, stavolta so di poterlo evitare.
Guardo l'ora sul cellulare, meglio che vada, se non voglio arrivare tardi.
Così mi dirigo verso una delle aule che ci toccherà pulire oggi.
Draco è già in classe, è seduto su una delle sedie, presumo mi stesse aspettando.
Vorrei intimargli che potrebbe tranquillamente iniziare anche senza di me, ma la promessa fatta a me stessa, fa si che le mie labbra possano serrarsi, prima di parlare.
Non ho ancora messo da parte le cuffie, perciò se mi parlerà, non sentirò la sua voce.
Non dico nulla, inizio semplicemente a spazzare dopo aver preso la scopa.

Sono per i fatti miei, immersa nella canzone, immersa nel suo significato e in quello che mi trasmette, quando sobbalzo, ritrovandomi Draco davanti ai miei occhi.
«Oh cazzo! Ma mi ascolti quando ti parlo?»sbraita afferrando con rabbia e prepotenza una delle due cuffie, ed improvvisamente la meravigliosa melodia che ascoltavo, si interrompe, solo perché il signorino qui presente ha rovinato ancora una volta i miei piani.
«Ma come cazzo facevo a sentirti se avevo gli auricolari, ma sei rincoglionito?» sbotto prendendo con forza l'oggetto che ha tra le mani, questo fa si che il mio corpo si sposti leggermente verso di lui.
Nessuna emozione Allison, nessuna emozione, ripeto a me stessa dopo aver sfiorato la sua mano.
«Eh certo, perché ora è arrivato il momento di ignorarmi, fino a ieri bramavi di desiderio, non prendermi per il culo Allison!» urla in tono arrogante, mentre le sue labbra si muovono in una smorfia che non riesco a decifrare.
«Per te non sono Allison, per te sono Keppel e mi sembra già di avertelo detto!» sputo contro il suo viso, per poi infilare l'auricolare nell'orecchio, questo fa si che possa ripartire la canzone.
Senza incrociare ancora una volta il suo sguardo, mi sposto, per pulire un'altro punto della stanza.
Spero davvero che abbia capito che stavolta faccio sul serio.
Sto continuando a pulire per terra, cercando di calmare i miei pensieri ed i miei ormoni, ma sento di colpo, le sue mani, afferrarmi da dietro... come non detto, non ha ancora capito il concetto.
«Andiamo, non fare la stupida» sussurra dopo aver preso nuovamente la cuffia, stavolta con delicatezza.
«Oh Draco! Cazzo, ma non ci senti? Beh alza i tacchi!» urlo piena di ira, posso sentire il sangue ribollirmi nelle vene.
«Andiamo, so cosa vuoi...» insiste, a quanto pare neanche le urla bastano con lui... inizio a sentire le sue mani che accarezzano delicatamente la mia pelle da sotto la maglietta, vorrei poterlo fare... vorrei potermi lasciar andare...
Per una frazione di secondo sento il mio corpo abbandonarsi sotto al suo tocco, ma la scena di ieri mi ritorna in mente, così di colpo, irrigidisco i miei fianchi, divincolandomi dalla sua presa, con forza.
«Draco, no, tu non mi toccherai più, tu non sentirai più il mio corpo tra le tue mani, non sentirai più la mia pelle tra le tue dita, non mi avrai. Mai.» intimo marcando l'ultima parola, per poi puntare i miei occhi nei suoi, quegli occhi che mi parlano, che mi trasmettono mille emozioni... ora sono confusi, persi nel vuoto, mi fissano, ma con freddezza e angoscia.
Sono completamente spenti, non riesco più ad intravedere la loro bellissima luce.
E poi in un solo scatto, si scansa, muovendo la testa in senso di rassegnazione, per poi arricciare le labbra in una smorfia nervosa.
«Ora voglio finire di pulire questa cazzo di stanza ascoltando la musica, senza essere interrotta o toccata» butto lì, con tono dominante.
Dovevo farlo, dovevo assolutamente fargli capire come stanno le cose, crede davvero di potersi fare beffe di me in questo modo? Credeva davvero che ci sarei cascata di nuovo? Si sbaglia.
Finito di spazzare, pulire e spolverare la stanza, anche con il suo aiuto, esco dall'aula senza voltarmi o rivolgerli parola.
Ho notato i suoi movimenti, erano freddi, puliva con noia, con amarezza, ma non ho ceduto, tutti i miei sforzi sarebbero andati persi altrimenti.

POISON Where stories live. Discover now