Capitolo 23

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Il mio cellulare vibrò sevgliandomi

È tutto pronto le chiavi della macchina sono sotto lo zerbino della tua camera. Divertitevi ❤

Grazie Cam, ti devo un favore.
Risposi

Magari porti me la prossima volta.

Con molto piacere.

"Noah" Diedi un bacio al ragazzo
"Mmh che vuoi" Borbottò
"Alzati dobbiamo andare"
"Dove?"
"Tu alzati" Mi chiusi in bagno per vestirmi.
Quando tornai trovai Noah vestito stirato sul letto.
"Vai a lavarti" Andò verso il bagno

Nel frattempo preparai la colazione e dei panini per il pranzo.

"Mi dici dove dobbiamo andare?"
"Lo scoprirai tra poco. Andiamo"

Prima di uscire dall'edificio gli diedi una benda per non fargli vedere le tavole sopra la macchina. Una volta entrati
"Puoi togliere" Dissi
"Perché hai la macchina di Cameron?"
"Perché sennò non potevo portarti dove stiamo andando"
"Ma sai guidare? "
"Non sei divertente"
"Bene partiamo" Dissi
"Aspetta" Mi prese il viso per poi darmi un bacio
"Ora possiamo andare"

Arrivammo in spiaggia, non nego che ero agitata non sapevo se gli potesse piacere la mia idea ma ormai ero qui non potevo tirarmi indietro.

"Spiaggia?" Disse
"Scendi" Apri la portiera e scesi
"Cosa vuoi fare?" Non ha visto ancora le tavole. Lo portai davanti alla macchina
"Ok adesso girati e guarda la macchina"
Lui si girò notando subito le tavole. Non disse nulla

"L'altra volta dicevi che volevi andare così ho pensato di portarti"
"Sofi io non so.."
"Non devi sentirti obbligato, abbiamo tutto il giorno. Anzi ho portato la colazione se ti va la facciamo"
Lui annui prendendo il suo cornetto e addentandolo.

"Perché hai pensato di fare questa cosa?"
"Pensavo avessi bisogno di una piccolo incentivo"
"Ma non ho il costume"
"Cameron mi ha aiutato a prendere la muta e il tuo costume"

Mi guardò per poi sorridere

"Bene andiamo, ti insegno a surfare" Mi disse
Sorrisi ero davvero felice della sua scelta.
"So già surfare" Dissi
"Davvero?"
"Si"

Ci cambiammo, prendemmo le tavole ed entrammo in acqua.

"Tutto ok?" Chiesi
"Si credo di si"

L'acqua accarezzò il mio corpo, remammo fino ad arrivare a largo per aspettate le onde.

"Chi ti ha insegnato a surfare?"
"Mio padre mi portava sempre quando ero più piccola, avevamo una casa al mare e tutti i pomeriggi fino al tramonto stavamo in acqua."
"Sei una donna dalle mille risorse bambolina"
"Cosi pare ahaha"

Le onde cominciarono ad arrivare quindi cominciammo a surfare.

Ci stavamo divertendo tantissimo, era da tanto che non surfavo quindi cadevo molto spesso. Noah invece era super bravo, stava sulla tavola come se niente fosse.

"Ti aspetto a riva, non mi sento più i piedi"
Cominciai a remare, l'onda era sotto di me cosi mi diedi una spinta e mi misi sulla tavola. Cavalcavo l'onda, mi sentivo libera e così sicura di me.

L'onda mi portò a riva, mi tolsi il laccetto dalla caviglia e portai la tavola in spiaggia.

Guardai il mio ragazzo cavalcare l'onda con tanta felicità, fece un salto con la tavola per poi riatterrare in acqua.

Venne verso di me aggiustandosi il ciuffo bagnato.
Gli porsi l'asciugamano per coprirsi.

Mi cambiai mettendomi un felpa
"Hai fame?" Chiedi
"In realtà si"
"Ho preso dei panini"

Il riscattoWhere stories live. Discover now