capitolo 34

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Passo alle 17:00, portati una felpa.
Cam

"Liz tra poco esco"
"Sola?"
"Con Cam"
"Appuntamento romantico?" Disse dandomi delle piccole gomitate sul fianco
"Finiscila ahah. Sono nervosa"
"Perché mai"
"Non so come comportarmi"
"Come hai sempre fatto"
"È amico di Noah, faccio la cosa giusta a uscirci?"
"Ma è stato lui stesso a dirvi che andava bene"
"E se non fosse cosi?"
"Perché ti preoccupi per lui, quando lui non si è fatto problemi a tradirti"
"Lo so.."
"Allora fammi il piacere di andarti a vestire e uscire con quel bel ragazzo che ti sbava dietro da mesi"
"Ho un pò di paura"
"Di cosa?"
"Non posso più fidarmi di nessuno.." Cerco di trattenere le lacrime
"Perché?"
"Perché l'unica persona che pensavo non mi avrebbe mai tradita mi ha tradita. L'unica persona che non mi avrebbe mai ferita mi ha ferita. L'unica persona che pensavo non mi avrebbe mai lasciata mi ha lasciata... Ora dimmi, perché dovrei fidarmi ancora di qualcuno"
"Sofi.." Mi appoggiò una mano sulla spalla
"E non dirmi che non sono tutti uguali perché Jeremy ha fatto la stessa cosa"
"Lo so che è difficile, però la fiducia si consolida con il tempo conosci Cameron da quasi un anno ormai e non ti ha mai mancato di rispetto. Non ti sto dicendo che devi fidarti subito di lui prenditi il tuo tempo sono certa che lui capirà"
"Lui mi piace" Mi guardai le scarpe
"E tu piaci a lui si vede"
"Da cosa?"
"Da come ti guarda, ti ha sempre guardato in un modo particolare. Ogni volta che lui bussa e tu apri la porta gli si sblocca il fiato"
"Scemenze"
"Eri solo innamorata di Noah per non vederlo. Ora per favore vai a cambiarti"
"Cosa dovrei mettere?"
"Dei jeans e un top andranno bene"

Mi cominciai a preparare, mancavano solo i capelli quando bussarono alla porta.
"Liz vai tu" Gridai

Lei aprì la porta
"Sono i ragazzi"
"Chi?"
"Ciao Sofi"
"Oh ciao J"
"Qualcuno ti aspetta fuori dalla porta" Sapevo di riferisse a Cameron
"Si sto andando" Gli sorrisi
Mi misi le scarpe presi la felpa e vuoi pronta.

"Hai lasciato crescere i capelli" Una voce dietro di me mi spaventò
"Cristo Noah che spavento" Mi misi una mano sul petto
"Ahhaah scusami"
"Comunque si, ma penso di tagliarli tra poco"
"Peccato ti stanno bene"
"Grazie" Accennai un sorriso
"Immagino che Cameron sia fuori dalla porta per un motivo"
"Emm.. Si mi sta aspettando" Abbassai lo sguardo
"Bene"
"Noah senti, non ne abbiamo mai parlato di questa cosa.."
"Cameron ti ha già anticipato in questo e sai pure cosa gli ho detto"
"Si ma devo parlartene pure io"
"Voglio la tua felicità, voglio che tu abbia quello che non sono riuscito a darti io."
"Anche se significa uscire con un tuo amico?"
"Ammetto di essere un pò geloso" Rise
"Però si, se lui ti fa stare bene si"
"Grazie"
"Vai, conoscendolo sarà nervoso"
"Tu stai bene?" Indicai la spalla
"Sopravvivo" Mi accarezzò i capelli. Lo abbracciai facendo attenzione al gesso
"Buona serata, stai attenta" Mi sussurrò
"Anche a te" Sorrisi per poi andare.

Aprì la porta trovandomi Cam davanti
"Hei"

Questa volta feci attenzione a quello che mi aveva detto Liz

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Questa volta feci attenzione a quello che mi aveva detto Liz.
Mi guardava come se non mi avesse mai visto prima, sembrò quasi trattenere il respiro per un secondo.
"Hei" Sorrisi chiudendo la porta dietro di me

"Stai bene vestito così" Indicai il suo outfit. Era vero quella camicia bianca gli metteva in risalto i suoi muscoli.
"Grazie..eem anche tu stai bene" Disse impacciato.

Andammo verso la macchina dove una volta raggiunta inserì le chiavi per poi partire.
Sembrava nervoso non ha detto una parola da quando siamo partiti
"Tutto ok?"
"Si certo, perché?" Sorrise in modo nervoso
"Sembri nervoso"
Chiuse gli occhi per poi fare una smorfia con la faccia
"Si nota tanto?" Mi guardò
"Un pò" Cercai di trattenere una risata
"Dai è già difficile così non prendermi in giro"
Gli poggiai una mano sulla gamba
"Ci conosciamo da mesi ormai non dovresti esserlo"

Lui guardò la mia mano per poi guardarmi. Appoggiò la sua mano sulla mia e la spostò sulla mia gamba, adesso la sua mano era sulla mia coscia e cominciavo ad agitarmi.
Guardai le sue dita stringere i miei jeans

"è meglio che la tua mano stia lontano dalla mia gamba" Rise
Capì a cosa si riferisse così da unirmi pure io alla risata.

Parcheggiò vicino ad un fast food
"Questo posto lo conosco" Dissi
"Ti ci ho portato la prima volta che siamo usciti, spero non ti dispiaccia"
"Nono affatto"
"Almeno questa volta non saremo interrotti"
"Già" Mi venne in mente quella sera quando Noah e Matt si unirono a noi interrompendo la nostra uscita.

"Sei mai stata alla paronamica?" Domanda
"Paronamica?"
"Si sopra la collina dove vedi tutta la città , di sera è carino"
"No mai stata"
"Ti va se andiamo dopo?"
"Vuoi uccidermi e buttare il mio corpo giù dalla collina?"
"Ucciderei qualsiasi persona cercasse di interrompere la serata per poi buttarla giù"
"Siamo Stati interrotti tante volte per colpa dei ragazzi"
"Dovrei partire da loro" Scherzò
"Cosa pensano gli altri di questo?" Indicai  lui e poi me
"Dell'uscita?"
"Si, di me e di te"
"Sinceramente non mi interessa il loro pensiero ho sempre fatto di testa mia. Però Noah è uno dei miei migliori amici e sarei stato uno stronzo a non dirgli nulla. Sai già cosa mi ha detto e i ragazzi mi appoggiano"
"Sono contenta che sia ok la cosa" Sorrisi

"Ti devo delle spiegazioni per l'altro giorno quando non ti ho considerato" Abbassò lo sguardo
"Ho preso le distanze per capire certe cose e ho capito che non posso farlo"
"Cosa?"
"fingere di essere solo amici, ti penso tutto il tempo. Tu pensi a me?"
"Tutto il tempo!"
Lui mi guardò per poi farmi un enorme sorriso.

Mi prese la mano guardandomi intensamente negli occhi, eccolo di nuovo il suo sguardo sembrava come se mi stesse leggendo dentro

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Mi prese la mano guardandomi intensamente negli occhi, eccolo di nuovo il suo sguardo sembrava come se mi stesse leggendo dentro.

Una volta finito di cenare pagammo e uscimmo. Mi portò nel posto che diceva prima, si vedeva tutta LA illuminata era veramente bellissima

"Wow" Dissi avvicinandomi alla ringhiera di protezione
"Bello vero?"
"Si vede tutta la città" Si posizionò dietro di me appoggiando le mani alla ringhiera. Sentivo il suo petto sulla mia schiena, il suo profumo pungente mi invase le narici.

"Ci porti tutte le tue conquiste?"
"Sei la prima" Mi sussurrò all'orecchio
"Quale onore" Volevo girarmi a guardarlo ma se lo facevo saremmo stati troppo vicini, sentivo il suo respiro sul mio collo
"Se io ora mi dovessi girare, cosa succederebbe?"
"Fallo e lo scoprirai" Persi un battito. Ma decisi di girarmi.
Quando lo feci mi ritrovai il suo guardo fisso sul mio, degludì rumorosamente

"Coraggiosa"
Non fiatai, non sapevo cosa fare. Osservavo la sua lingua che bagnava le labbra.
Piano piano si avvicinava al mio viso fino a quando i nostri respiri non si incontrarono. Si fermò come per chiedermi il permesso, presi coraggio e mi avvicinai di più a lui facendo scontrare le nostre labbra.
Fu un bacio lento, mi fece dimenticare tutte le mie paure e insicurezze.
"Ho desiderato questo bacio da quando hai aperto la porta"

Mi baciò di nuovo però questa volta con più intensità le sue mani stringevano i miei fianchi e le mie toccavano le sue guance.
Un brivido mi pervase
"Hai freddo?" Si staccò
"No, il brivido non era per il freddo" Abbassai lo sguardo imbarazzata
"Sai l'altra volta quando ti dicevo che mi sarebbe piaciuto sapere cosa tu pensassi di me?"
"Si"
"Il tuo corpo è stato abbastanza chiari poco fa" Mi spostò una ciocca di capelli dal viso
"So che dopo quello che ti è successo non ti fidi, lo capisco credimi, sono disposto a dimostrarti che puoi farlo però"
"Avevo paura per questo"
"Non devi averne, tu mi piaci e sono disposto a tutto"
"Anche tu mi piaci" Sorridi

Il riscattoWhere stories live. Discover now