04. Preparations

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Il suono straziante della sveglia interrompe il mio sonno, e anche il mio stupido sogno.

Insomma, ho sognato di perdermi in una foresta di ricci castani e di venire salvato da un elfo verde che somigliava a Niall.

Quale persona sana sognerebbe una cosa del genere?

Mi alzo di malavoglia, ma quando ricordo che oggi é il "grande" giorno, la mia voglia di uscire dal letto diminuisce ancora di più.

«TOMMOOOOOO» sento urlare prima di ritrovarmi il mio migliore amico sopra di me che mi scuote come se fossi una maracas.

«Harry ma che cazzo hai in testa?» sbraito spingedolo giù dal letto e facendolo cadere a terra con un tonfo.

«Ahia! Tomlinson è la seconda volta in due giorni che mi fai cadere col culo a terra. Non starai architettando il mio omicidio?» chiede alzandosi dal pavimento e massaggiandosi il sedere.

-No Louis, non guardarlo-

mi ripete la mia coscienza e gli do ascolto, spostando lo sguardo da Harry al soffitto.

«Può essere» rispondo prima di sbuffare e alzarmi dal letto.

«Lou ho fame! Lou ho fame!» dice Harry saltellando e seguendomi in cucina.

Ma non era lui quello che fino a ieri aveva un broncio chilometrico all'idea di "essere il mio ragazzo"?

«Come mai tutta questa euforia?» chiedo mentre preparo il caffé.

Lui alza un soppracciglio e mi fissa, poi annuisce e parla.

«Conoscerò la tua famiglia, io e te ci conosciamo da un anno ma non ho mai incontrato i tuoi» spiega lui con un sorriso, sedendosi a tavola.

Annuisco distrattamente, dato che il mio sogno stupido mi perseguita dal momento in cui ho aperto gli occhi.

«LOUIS IL CAFFÉ!» urla Harry spingendomi via e spegnendo la macchina del caffè al posto mio.

«Stai bene?» chiede subito dopo avvicinandosi.

Scuoto la testa sbarrando gli occhi per la sua vicinanza e iniziando a sentire caldo.

"Scappo" dalla presa di Harry e corro ad aprire la finestra.

Finalmente il freddo invade il mio corpo.

«Lou che stai facendo?» chiede Harry avvicinandosi nuovamente.

Ecco, ho ancora caldo.

«Niente, sto bene» rispondo chiudendo la finestra e tornando in cucina iniziando a bere il mio caffè.

«Sei sicuro di stare bene?» chiede ancora Harry.

Alzo gli occhi al cielo e annuisco.

Mentre facciamo colazione cerco di analizzare la situazione:

•Ieri Harry mi ha fatto eccitare.

•Ho rifiutato il sesso con la solita puttana.

•Sento caldo ogni volta che Harry si avvicina.

Conclusione?

Ho la febbre.

No, non la ho.

Bene.

Sicuramente avrò qualche malattia incurabile che prevede sbalzi di temperatura e erezioni improvvise.

Andrò a farmi controllare appena arriveremo a Doncaster.

«...e poi andremo...Lou mi stai ascoltando?» chiede Harry scuotendomi la spalla e riportandomi alla realtà.

«Io? Si, certo» dico sorridendo falsamente.

«Certo, come no» dice lui sarcastico sparecchiando la tavola e sistemando le tazze nella lavastovigle.

«Lou, sono le otto, fra un'ora dobbiamo partire, sbrigati» dice prima di sparire dietro la porta del bagno con un sorriso da ebete stampato in faccia.

«Come se fossi io quello che resta tre ore in bagno per "essere più figo di quanto già sono"» dico canzonandolo.

Lui scoppia a ridere e io mi unisco.

Mentre Harry è in bagno, metto le valige nell'auto e riordino la casa.

Guardo l'orologio.

Otto e trenta.

«HARRY È TARDI» urlo e lui mi compare davanti.

«Sono pronto, il bagno é tutto tuo» dice ridendo.

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Lou soffre di una malattia incurabile!

La deficienza ahahah

Aggiornerò prestooo

Bye Byeee

Liar 》L.S.Where stories live. Discover now