14. I love you

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Entro nell'appartamento del College che condivido insieme a Harry, Niall Zayn e Liam e sbuffando mi butto sul divano, cercando di eliminare la faccia delusa di mia madre di poco fa.

«Lou» mi richiama Harry sedendosi di fronte a me e abbassando lo sguardo.

«Cosa Harry? Cosa devi dirmi ancora?» rispondo seccato per tutto quello che è successo.

«Cristo, non incazzarti con me e non trattarmi come se fossi una merda perchè qui la colpa è tua!» sbotta alzandosi dal divano e dirigendosi verso la cucina, e poco dopo sento l'anta del frigorifero sbattere.

«Non c'è niente da mangiare in questa casa di merda, porca troia» continua a lamentarsi il mio coinquilino facedomi alzare gli occhi al cielo. Ora lo uccido.

«Vuoi smetterla di lamentarti? Se non avessi urlato tutte quelle cazzate a casa mia ora avresti qualcosa sotto i denti» sbraito alzandomi, a mia volta, dal divano e fronteggiandolo, nonostante la mia altezza.

«Ti ho già detto, e ripeto, che é colpa tua. Okay? Solo tua. Sei un egoista Tomlinson! Hai ventuno anni per un cazzo! Se avessi un pò di palle avresti detto a tua madre di essere un puttaniere» mi urla in faccia con un espressione furiosa che non gli ho mai visto.

«Chi ha urlato? Eh? Dimmelo, Harry. Chi ha urlato ai quattro venti che io sono un puttaniere?» chiedo retoricamente puntandogli un dito contro e vedo la sua espressione triste quanto pronuncio la frase "Sono un puttaniere", ma non ci faccio caso.

«L'hai fatto di nuovo! Non ci credo, Louis. Mi hai incolpato, ancora una volta, delle tue cazzate. Ma ormai è sempre la stessa storia. Giusto? Come quando Eleanor rimase incinta? Eh? Era colpa mia perchè ero io che te l'avevo fatta conoscere, si? Certo, perchè ero io ad averle ficcato il cazzo nella vagina, giusto Louis? E quella volta in cui Danny ti beccò mentre spacciavi, e da bravo ficcanaso di merda lo disse alla polizia, facendoti arrestare. Devo ricordarti chi ti ha tirato fuori di prigione? Io, ecco chi. E sappi che continuerei all'infinito, ma siccome finirei nel duemilamai, non continuo. Ma questa volta sono stato io ad obbligarti a mentire e a dire cazzate a tua madre? No, io non ho colpe, io ti voglio bene Louis, io ci sono stato tutte le volte che tu sbagliavi, ti ho sempre sostenuto, e sai perchè?» chiede dopo aver finito il suo monologo che mi ha fatto riflettere parecchio. Scuoto la testa come per dire "no" in risposta alla sua ultima domanda e lui sbuffa, portandosi una mano fra i capelli e scompigliandoli.

«Meglio così» borbotta prima di dirigersi verso la sua stanza.

Seguilo.

Suggerisce la mia vocina interiore, e  stranamente l'ascolto.

«Harry, perchè?» chiedo facendolo immobilizzare sul posto.

«Non ha importanza.» sussurra facendo un passo verso la sua stanza, ma lo blocco prendendolo per un polso e trascinandolo verso il divano in salotto, facendolo sedere nuovamente.

«Harry siamo amici, se hai qualche problema io ci sono, sempre. Okay?» preciso scompigliandogli i capelli e facendolo ridacchiare mentre annuisce.

«Lou è solo che...non capiresti» sbuffa affondando la faccia fra le mani e sospirando.

«Harry, dimmi che hai» ripeto continuando ad accarezzare i suoi ricci.

«Tu non hai idea, Louis. Non hai idea di quanto ho sofferto. Ho provato a nascondere tutto, ma non ce l'ho mai fatta. Ho passato notti intere a piangere e a pensare a quanto fossi sfortunato. Ma la vita è così. C'è sempre qualcosa che va male.» spiega, ma non riesco ancora a capire dove vuole andare a parare.

«Ci ho provato. Giuro che ci ho provato. Sono andato a letto con un milione di ragazze diverse, ma niente. Non riuscivo a togliermi dalla testa quel viso. Quei fottutissimi occhi azzurri che mi fissavano, mentre ero nel letto con una ragazza. Ogni giorno era una tortura, e lo è ancora.» continua a dire e appena parla di "occhi azzurri" penso a Grace, una ragazza con cui é stato per un mese, ma che poi ha lasciato ritenendola "una perdita di tempo". Che si sia innamorato di lei? Al solo pensiero rabbrividisco ma scaccio subito quei pensieri, non appena mi accorgo che Harry sta riprendendo il discorso.

«Sai quando nei sogni tu sei in una casa spaventosa, al buio, davanti a una porta chiusa, e questa porta è la tua unica salvezza dalla morte che ti sta raggiungendo lentamente, per rendere la tua agonia ancora peggiore. E tu corri, corri più forte che puoi, ma non riesci a raggiungere quella fottuta porta. Poi ti svegli e capisci che è stato tutto uno stupido gioco del tuo cervello. Tutto uno scherzo della tua immaginazione. A me succede lo stesso, oggni giorno. Ma io non mi sveglierò mai da questo incubo che è la mia vita. Sono destinato a rimanere davanti a quella porta che non riuscirò mai ad aprire, perchè la morte sarà più veloce di me.» conclude il suo monologo e sospira nuovamente alzando di poco lo sguardo per incontrare i miei occhi.

«Cosa stai cercando di dirmi Haz?» chiedo cercando di dare un senso alle sue parole nella mia testa.

«Sto cercando di dirti che ti amo, Lou»

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No comment.

Bye Byeee

Liar 》L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora