22. Lift

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LOUIS' POV

Continuo a percorrere la strada che mi divide da casa mia, alterando la camminata veloce con la corsa, ma nonostante i miei sforzi sembra che la strada non finisca mai.
Sono passate diverse macchine, ma l'unica cosa che ho ricevuto facendo l'auto-stop è stata un'occhiataccia da tutte le persone che mi notavano.
Provo per l'ennesima volta ad accendere il cellulare, ma niente da fare, rimane spento.
Sbuffo e ricomincio a camminare e imprecare, ma quando noto una macchina che rallenta, fino a trovarsi al mio fianco, per poi fermarsi sul ciglio della strada.
Il finsestrino della parte del passeggero si abbassa, rivelando il volto di Eleanor.

«Louis?» chiede stupita fissandomi con un soppracciglio alzato.

Dopo averla messa incinta sono spariro dalla sua vita, lasciandola, sicuramente, con un grande dolore a causa dell'aborto; ma che ci posso fare? Non sono pronto a diventare padre, ho solo ventun'anni.

«Eleanor» balbetto tenendo gli occhi sulla strada, invece di concentrarmi su lei.

«Dove pensi di andare a piedi, alle otto meno un quarto di sera? Stà per arrivare il buio» esclama lei facendomi segno di entrare dentro la sua auto.

Dovrei entrare? O dovrei continuare a piedi e ignorarla?

«Sono andato al Supermercato, ho dimenticato di mettere la benzina nell'auto, e mi si è scaricato il cellulare. Risultato: sono nella merda.» spiego velocemente salendo nella sua auto mentre lei mette in moto.
Annuisce e fa partire l'auto.

«Dove ti porto?» chiede tamburellando le mani sul volante in attesa di una risposta.

«Al mio appartamento, perfavore» affermo abbassando lo sguardo.

Come posso guardarla negli occhi, o accettare un qualcosa da lei, dopo averla lasciata con mille problemi solo per un mio stupido errore? Come può, lei, dopo tutto ciò che le ho fatto, offrirmi un passaggio fino a casa? Sono talmente assorto dalle mie paranoie, come mi capita molto spesso in questo periodo, che non mi accorgo di essere arrivato a destinazione.

«Io non so come ringraziarti, Eleanor. Davvero, grazie mille, mi hai salvato.» dico buttandomi fra le sue braccia, senza pensarci neanche un secondo. Mi separo da lei non appena capisco ciò che ho appena fatto, e noto il suo sguardo sorpreso.

«Figurati, Lou. È stato un piacere» ribatte facendo un piccolo sorriso, chiaramente finto.

Sorrido a mia volta, e dopo averla ringraziata nuovamente esco dall'auto ed entro nel mio appartamento. Chiudo la porta e accendo la luce, mettendomi alla ricerca del caricabatterie; devo assolutamente chiamare Harry.
Un forte applauso mi distrae dalla mia frettolosa ricerca, e, alzando lo sguardo trovo Harry che batte le mani e annuisce con un sorriso che non riesco a decifrare.

«Cazzo, non credevo fossi così bravo, Louis. Sul serio, mi complimento con te; riusciresti a prendere l'Oscar con la tua eccellente recitazione.» esclama ridendo amaramente e facendomi agitare mentre getto un'occhiata all'orologio del salotto. Le otto e dieci, non sono tanto in ritardo, giusto?

«Harry, scusami, davvero. Sono andato al Supermercato per fare la spesa, ma l'auto si è fermata, il cellulare era scarico, e ho dovuto percorrere venti chilometri per arrivare fino a qui. Un casino, Haz. Ho lasciato le buste nella mia auto, possiamo mangiare una pizza?» chiedo velocemente, cercando di non farmi interrompere.

«Porca troia, Louis riesci a dire la verità per una volta nella tua vita? Sei un bugiardo del cazzo. Perchè non mi dici cosa hai fatto con Eleanor, eh? L'hai sbattuta per bene? È brava, come sei mesi fa, a letto? L'hai messa incinta ancora una volta? Ti prego, dimmelo, ci terrei ad essere il testimone al Matrimonio e il padrino al Battesimo.» dice ironicamente scompigliandosi i capelli con fare nervoso.

«Haz non è come pensi» affermo avvicinandomi, ma lui si allontana di scatto alzando gli occhi al cielo.

«Non chiamarmi "Haz", e non avvicinarti. Mi fai schifo, Louis. S C H I F O. Sai ciò che provo per te, e cosa fai? Vai a sbatterti quella puttana, per poi tornare qui a fare una cena col tuo "caro amico" Harry Styles. E sono stato un vero coglione ad accettare il tuo invito. Era tutto troppo bello per essere vero, tu non mi hai mai voluto, tu non hai mai sofferto da quando sono uscito fuori da quella fottuta porta. Tu non hai un cuore, e neanche un cervello. L'unica cosa con cui senti delle emozioni o ragioni è il tuo cazzo! Vaffanculo Louis Tomlinson» urla gesticolando furiosamente e strappando il giubotto dall'attaccapanni, prima di uscire dal mio appartamento sbattendo la porta.

«Porca troia» sbraito prima di spalancare nuovamente la porta e corrergli dietro.
Da quando io corro dietro alle persone?

Da quando quelle persone si chiamano Harry Styles e sono tremendamente sexy.

Afferma il mio subconscio lasciandomi interdetto. Penso davvero queste cose? Bene, sono messo peggio di quanto credessi.

«Harry, cazzo, fermati» urlo cercando di raggiungerlo. Ho sempre ammirato le sue gambe lunghe e snelle, ma in questo momento le odio quasi quanto odio la mia altezza.

«Sparisci» sbraita lui affrettando il passo.

Stringo i pugni e corro più veloce, fino a raggiungerlo, per poi bloccare i suoi passi tenendolo per un braccio.
Si volta di scatto pronto a rifilarmi chissà quanti insulti, ma prima che lo faccia premo le mie labbra sulle sue, zittendolo.

E bravo il mio Tommo!

BUONA PASQUA AMORI MIEIII❤❤❤

Secondo...no, terzo...oddio, a quanti baci siamo?
Ah già, questo è il terzo:')
Yeeeee *urleggia*

Okay, ora io e la mia perversione ci dileguiamo!:3

Bye Byeee

Liar 》L.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora