23. Alone

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Il bacio viene interrotto da Harry che mi spinge lontano da lui.

«Louis, che cazzo fai?» chiede spalancando gli occhi e guardandomi come se avessi due teste.

«Era l'unico modo per fermarti, Harry.» spiego osservando le mattonelle del pavimento per non incontrare il suo sguardo.

Non era lui quello che voleva una relazione con me? E ora rimane sotto shock dopo un bacio, che oltretutto non è neanche il primo, ma il terzo?
Si, li ho contati. Che c'é di male?

«Tu  non puoi baciarmi quando cazzo ti pare, non puoi continuare a fingere, Louis. Cazzo, siamo abbastanza grandi per capire che non si gioca con i sentimenti delle persone. Sei appena tornato dopo aver fatto solo tu sai cosa con Eleanor, e mi baci, così, senza un motivo? Che hai in testa? Merda?» urla sbuffando e camminando nervosamente avanti e indietro per il corridoio.

«Harry, porca troia, come devo dirtelo che non ho fatto un cazzo con Eleanor? Mi ha solo dato un fottutissimo passaggio fino a casa, perchè ogni cazzo di volta la sfiga mi perseguita! Avevo preso tutto per la cena, dovevo solo tornare a casa e cuocerla, ma no, quella fottuta benzina doveva finire prima di arrivare qui, e per caso è passata Eleanor e mi ha dato un passaggio. Fine della storia. Vuoi capire che stavo dando di matto perchè non potevo contattarti?» urlo a mia volta correndo dentro il mio appartamento e afferrando il cellulare, sotto lo sguardo confuso del mio "amico".

«Guarda, guarda! Non si accende, è scarico, non ho potuti chiamarti, merda. Perchè ogni volta deve succedere di tutto? Perchè non possiamo risolvere tutta questa situazione? Perchè dobbiamo sempre finire col litigare? Cristo, tu mi ami. Capisci? Sei la seconda persona in ventidue anni che me lo dice, dopo Alicia non c'è stato più nessuno, e poi sei arrivato tu e mi hai creato tutto questo casino in testa. Si, perchè non sono sicuro di niente, Harry. Non sono sicuro del mio orientamento sessuale. Ne ero sicuro fino a una settimana fa, ma appena mi hai baciato per la prima volta non ho più capito niente. E, credimi, è difficile superare tutto questo, se poi si aggiungono anche tutte queste piccole incomprensioni, io non ci riesco. Devo attraversare tutto lentamente. Porca puttana, mi sta scoppiando la testa» spiego sedendomi sul pavimento e scoppiando a piangere per il nervosismo.

Due braccia mi avvolgono, e mi abbandono nell'abbraccio di Harry, del mio amico, o meglio, il mio ex amico.

«Scusami, Lou. Hai ragione, sono stato troppo pressante. Io ero già incazzato per essermi dovuto trasferire da Luke, poi il fatto di averti rivisto con Eleanor ha fatto salire la rabbia talmente tanto che quando mi hai baciato mi sono sentito strano, ecco, come se mi stessi usando per dimenticarti di lei. Cazzo, il mio discorso non ha senso, tutto quello che ho fatto non ha senso. Ho sbagliato a confessarti i miei sentimenti. Dovevo stare zitto e godermi la nostra amicizia perfetta.» mi rassicura lui. O meglio, crede di rassicurarmi, dato che quello che ha appena detto mi fa alzare gli occhi al cielo.

«Certo, dovevi stare zitto e soffrire ogni volta che mi avvicinavo a te. Dovevi sopportare quella situazione a casa mia, figendo di fare qualcosa che ti piacerebbe fosse reale. Come no, Haz» ironizzo dandogli un pungo sul braccio che lo fa ridacchiare.

«Cazzo, Lou è più complicato di quanto pensassi. Cioé, mi aspettavo che tu ti allontanassi, non che mi chiamassi per organizzare un "appuntamento", chiamiamolo così» dice lui cercando di nascondere un sorriso voltandosi verso la porta dell'appartamento che è rimasta aperta.

«Harry non so neanche io cosa sto facendo. Io non so se questo può essere definito un appuntamento. Non so se sono "dell'altra sponda". Non so un cazzo. E ho paura di questo. Non voglio niente per ora.» chiarisco alzandomi, consapevole dell'enorme errore che sto commettendo. Sono un codardo, come al solito non affronto le cose.

«Non ci credo. Cazzo, pensavo ci fossimo chiariti. Vedi Louis? Sei tu quello con la testa dura. Non accetti la realtà, porca troia. Prima mi inviti qui per "chiarire tutto" e poi ribadisci il concetto di "solo amici"? Non ci posso credere. Mi sento una vera merda. Facciamo in questo modo: tu vivi la tua fottuta vita da puttaniere indeciso sulla sua eterosessualità, e io vado alla ricerca di un ragazzo che sia "della mia stessa sponda", e tutti vissero felici e contenti. Ti avverto, Tomlinson, non cercarmi più, io sono morto per te.» spiega prima di uscire sbattendo la porta. E questa volta lo lascio andare.

Meriti un applauso, Tomlinson. Clap!

Liar 》L.S.Where stories live. Discover now