05. Stepfather

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«Okay okay, ripassiamo il discorso» ripeto per la centesima volta mentre parcheggio davanti a casa mia.

Harry sbuffa e alza gli occhi al cielo iniziando a parlare.

«Ci siamo conosciuti il 20 Settembre dell'anno scorso, frequentiamo gli stessi corsi. Stiamo insieme da sei mesi, precisamente dal 5 luglio.» ripete velocemente, gesticolando come un pazzo.

«Perfetto Haz! Pronto?» chiedo scendendo dall'auto, seguito da lui.

Mi prende per mano e si dirige a passo deciso verso la porta di casa.

«Pronto» afferma il mio amico bussando alla porta.

Due secondi dopo quest'ultima si apre e mostra mia madre che sorride e si butta fra le mie braccia.

«Tesoro mio, quanto mi sei mancato» dice stringendomi più forte, ricambio l'abbraccio e sorrido. È sempre stata molto dolce, ma da quando mio padre é morto ha duplicato la sua dolcezza.

Mia madre è incredibile.

«E tu devi essere Harry! Louis mi ha parlato tanto di te» dice lei lasciandomi e abbracciando Harry che sorride imbarazzato.

«Si, sono io, piacere di conoscerla signora Tomlinson» risponde cordialmente lui facendo sorridere ancora di più mia madre.

«Piacere mio, Harry, e chiamami Jay. Ormai sei di famiglia» afferma lei trascinandoci in salotto.

Appena entriamo in casa vengo assalito da un'ondata di bambine e ragazze urlanti.

«LOUIS!» urlano in coro le mie sorelle. Scoppio a ridere e le abbraccio una alla volta.

«Tu devi essere Harry, io sono Lottie» annuncia Lottie mordendosi il labbro e passando il suo sguardo su tutto il corpo di Harry.

«Si, ed è gay, il mio ragazzo, per essere precisi» dico acidamente prendendo per mano Harry, che ride sotto i baffi, e avvicinandolo a me.

Le mie sorelle guardano Lottie malignamente e lei punta lo sguardo su di me.

«Uuuh geloso fratellino?» chiede avvicinandosi a Harry che io tiro più vicino a me.

Il mio amico mi guarda dubbioso ma io gli faccio l'occhiolino per fargli capire che deve stare al gioco, lui annuisce e mi circonda un fianco con la vita dandomi un bacio sulla guancia.

«Mi dispiace Lottie, ma io amo il mio ragazzo» mente Harry. Se non sapessi che sta mentendo crederei anche io alle sue parole.

Si solleva un coro di "aww" dalle mie sorelle e io alzo gli occhi al cielo per la loro sdolcinatezza.

«Vado a vedere se mamma ha bisogno di aiuto in cucina» affermo cercando di allontanarmi da Harry e da quelle quattro pazze.

«Vengo anche io, amore» ribatte Harry facendomi venire i brividi. Perchè sta facendo il ragazzo dolce?

Okay, dobbiamo fingere di stare insieme, ma ora esagera.

«Non preoccuparti, piccolo, stai con le mie sorelle.» ribatto io calcando la parola piccolo e facendo alzare un altro, imbarazzante, coretto di "aww".

Harry annuisce e si siede sul divano, venendo circondato in meno di un secondo dalle mie sorelle.

Li lascio chiacchierare e entro in cucina, trovando mia madre ai fornelli.

«Serve aiuto mamma?» chiedo avvicinandomi a lei e sorridendole.

«No, Louis» ribatte lei sorridendo a sua volta. Ma il suo è un sorriso forzato. E ora che è successo?

«Mamma stai bene? È colpa mia vero? Tu non vorrai certo avere un figlio frocio che non ti darà mai dei nipoti e io...» comincio a parlare a vanvera mentre mia madre mi guarda scioccata.

«Louis che ti salta in mente? Io ti voglio bene e il fatto che tu sia omossessuale non mi crea alcun problema. Ma c'è una cosa di cui non ti ho parlato» dice lei prima di venire interrotta dal bussare alla porta.

Mi fa segno di aspettare un minuto, così raggiungo Harry in salotto e noto che è solo.

«Come mai tutto solo?» chiedo ridacchiando e sedendomi accanto a lui. Di solito le mie sorelle non lasciano facilemente i loro "ostaggi".

«Le ragazze sono corse alla porta appena hanno sentito il nome di un certo "Daniel"» spiega Harry alzando le spalle con fare indifferente.

Daniel? Non sapevo di avere un parente con quel nome.

Mi alzo dal divano e vado alla porta proprio nel momento in cui mia madre sta baciando un uomo.

Cosa? Ditemi che ho visto male.

«Chi è lui?» chiedo freddamente incrociando le braccia al petto e guardandolo di sbieco. È ufficiale, mi sta sulle palle.

«Lou lui é Daniel. Il mio...futuro sposo» risponde mia madre abbassando il capo e guardando il pavimento.

«COSA? CHE CAZZO VUOL DIRE?» urlo incazzato.

«Non parlarle con quel tono ragazzino» ribatte l'uomo puntandomi un dito contro.

Chi si crede di essere? Mio padre?

Beh, mi dispiace per lui, ma non gli somiglierà mai. Nessuno può prendere il posto che mio padre ha lasciato. Nessuno può occupare quel vuoto nel mio cuore. Sopratutto un coglione di prima categoria come quello che ho davanti.

«Tu dici a me come parlare? In casa mia? Senti, non so bene chi tu pensi si essere, ma sappi che non potrai mai prendere il posto di mio padre, ne ora ne mai» sbraito prima di girarmi e correre in camera mia.

Chiudo la porta, sbattendola, e mi rannicchio sul letto cominciando a piangere. Mio padre mi manca da morire. E ora arriva questo stronzo che crede di poterlo sostituire? Si sbaglia di grosso.

Sento bussare alla porta della mia stanza e sbuffo.

«MAMMA NON VOGLIO PARLARE» urlo cercando di far uscire la voce più incazzata possibile per riuscire a coprire i miei singhiozzi.

«Sono Harry» dice il mio amico aprendo la porta e entrando, per poi richiuderla.

«Lou stai piangendo?» chiede correndo verso di me e abbracciandomi.

Mi lascio cullare dalle sue braccia e piango ancora di più quando ricordi di mio padre riaffiorano nella mia mente.

«Ssh, Lou va tutto bene, ci sono io con te» dice Harry interrompendo per un attimo l'abbraccio e asciugandomi le lacrime. Forzo un sorriso e lui sorride a sua volta, forse del tutto incosciente del significato che hanno, per me, le sue parole.

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Ho aggiornatooo

ANO questo capitolo!

Harry che consola Lou è il Top!

Vi sta piacendo la storia?

Bye Byeee

Liar 》L.S.Onde histórias criam vida. Descubra agora