13. Back home

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Esco dal bagno dopo aver sistemato il mio "problemino", giusto in tempo per sentire mia madre che urla un  «A tavola!».

Mentre scendo le scale sento dei passi dietro di me, mi volto e trovo Harry che mi sorride imbarazzato, prima di superarmi e correre al piano di sotto.

Sbuffo e lo seguo.

Proprio ora che andava tutto bene doveva succedere tutto questo casino?

Logico. Io sono Louis Tomlinson.

Quando mai ho avuto vita facile?

Entro in cucina e mi siedo svogliatamente al mio posto sotto lo sguardo attento di mia madre, delle mie sorelle e di Daniel.

Perfetto; davvero perfetto.

«Lou dov'eravate tu e Harry ieri?» chiede innocentemente Phoebe facendo immobilizzare mia madre.

Crede davvero che abbiamo fatto sesso?

«Siamo andati in discoteca e abbiamo incontrato PDP» affermo cercando di sviare il discorso parlando del gatto che ha incontrato Harry.

«PDP?» chiede Fizzy alzando un soppracciglio e trattenendo una risata.

«Louis, ti prego» mi implora Harry parlando per la prima volta durante la cena e arrossendo.

«Dai Haz, è una bella storia.» lo incoraggio dandogli una pacca sulla spalla e facendolo sussultare.

«Louis» mi rimprovera mia madre, starà già pensando al peggio.

«PDP, ovvero, Palla Di Pelo, è un gatto con cui Harry ha avuto un'accesa conversazione ieri notte. Hanno parlato per più di un'ora di come la vita fosse difficile, dovevate sentire i loro discorsi, erano molto interessanti» ridacchio facendo alzare gli occhi al cielo ad Harry mentre accenna un sorriso.

Le mie sorelle scoppiano a ridere e dopo un attimo di incredulità si unisce anche mia madre, mentre Daniel fa un sorriso divertito scuotendo la testa.

«Harry...» comincia a dire Lottie, ma subito dopo scoppia a ridere.

Finiamo di mangiare continuando a ridere e scherzare, fino a quando non dobbiamo andare a dormire.

Ed eccomi qui, immobile davanti al mio letto, mentre cerco un modo per non doverlo dividere con Harry. Sarebbe troppo imbarazzante dopo quello che è successo prima di cena.

«Sai Tommo, forse dovremmo parlare di quello che è successo prima. Infondo nessuno di noi due è...gay o bisessuale, si? Quindi, non dovremmo avere problemi di questo tipo» balbetta incerto il mio amico, sedendosi sul letto.

Annuisco e mi siedo affianco a lui, tenendo sempre una certa distanza.

Sto in silenzio, dato che non so cosa dire, e inizio a giocherellare nervosamente con le mie mani senza alzare lo sguardo da queste.

«Louis» mi richiama Harry sbuffando. Alzo lo sguardo su di lui, e, come previsto i suoi occhi verdi mi scrutano, sembra quasi che voglia scavare a fondo dentro di me.

«Harry che vuoi che ti dica? Non sono gay o bisessuale se è questo che ti preoccupa. Non so il motivo di quella fottuta erezione, non so perchè ti ho baciato, non so un cazzo» urlo buttandomi sul letto e affondando la faccia nel cuscino e sbuffando.

«Quindi cosa dovremmo fare? Fingere che non sia successo niente e continuare a comportarci come due semplici amici che si provocano erezioni a vicenda? Dimenticare tutto questo? Sai cosa, è tutta colpa tua Tomlinson! Se non avessi mentito a tua madre dicendole di essere gay, per non dirle di essere un fottutissimo puttaniere, ora io non sarei qui a fare finta di essere qualcosa che non sono. Un omossessuale di merda, nonchè il tuo ragazzo!» urla a sua volta Harry facendomi alzare di scatto dalla mia posizione per fronteggiarlo, ma mi blocco non appena vedo mia madre sull'uscio che mi fissa con occhi sgranati e lucidi.

«Mamma...» la chiamo avvicinandomi, ma lei fa un passo indietro scuotendo la testa e abbassando lo sguardo per un secondo, prima di rialzarlo e fissarmi con quei suoi occhi dannatamente azzurri.

«Questo è ciò che ho cresciuto? Questo è ciò che sei? Un uomo che usa le donne a suo piacimento?» urla facendomi sussultare.

Grazie tante Harry Styles.

«Mamma io non...» provo a dire, ma lei mi ferma prima che possa continuare.

«Vi voglio fuori da questa casa entro domani mattina.» afferma freddamente scendendo le scale e dicendo qualcosa che non riesco a capire.

«Bene! Perfetto! Grazie mille Harry» ironizzo alzando gli occhi al cielo e afferrando la mia valigia e sistemando i miei vestiti.

«Ora è colpa mia? Sei tu che le hai mentito, coglione» sbraita lui prendendo la sua valigia e imitandomi, sistemando i suoi vestiti.

«Vaffanculo» dico sbattendo la porta alle mie spalle e scendendo le scale, seguito da lui.

Butto la valigia nel cofano e lui fa lo stesso, e dopo esserci seduti in auto, senza neanche salutare sfreccio lontano da casa mia.

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Heiii
Alice is here!
Dopo tre luunghi giorni sono riuscita ad aggiornare, anche se il capitolo è una merda, e inoltre é corto.
Bleah.
Per farmi perdonare dopo posterò un'altro capitolo:)
Perchè io vi ano:*

Bye Byeee

Liar 》L.S.Where stories live. Discover now