00. Tell me a lie

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La vita di Louis Tomlinson in una parola? Bugia. Un'enorme, schifosa, bugia. Come mai? Semplice, è iniziato tutto per un maledetto pranzo di Natale a cui sinceramente manco voleva partecipare, dati gli esami sfiancanti degli ultimi tempi.

«Louis non è possibile che tu non abbia la ragazza!» esclamò scocciata la madre, Johannah, dall'altro capo del telefono. Erano ormai anni che si chiedeva come mai il figlio non fosse mai stato fidanzato e ormai Louis aveva perso credibilità con la scusa della ricerca del vero amore ancora in corso. Insomma, parliamoci chiaro, non era mai stato un tipo da relazioni serie, al massimo duravano un mese, nulla di più, ma nell'ultimo periodo continuava a portarsi a letto ragazze diverse ogni notte, puro divertimento. Eppure sapeva che se la madre l'avesse scoperto ne sarebbe distrutta, sopratutto considerando il fatto che era proprio quello ciò che faceva il padre biologico del liscio mentre la donna era incita. Andava a puttane. Quindi come biasimare Louis se la voglia di partecipare a quella pazzia era pressocché inesistente? E poi, la madre lo conosceva fin troppo bene, sapeva che stare troppo tempo da solo lo faceva deprimere. «Mamma ti prego!» urlò esasperato. Non poteva dirle che andava a letto con ragazze diverse ogni sera, l'avrebbe ferita e non voleva assolutamente farlo, teneva troppo a lei. «Louis dimmi cosa...» insistette ancora la donna, ma ormai stanco, «Sono gay!» esclamò Louis, interrompendola con la prima cosa che gli viene in mente senza pensare alle conseguenze della sua azione. Come al solito, del resto. Quando mai Louis Tomlinson usava il cervello? «Allora porterai il tuo ragazzo alla cena di Natale.» sbottò lei chiudendo la telefonata.

Ed è così che si ritrovò nel salotto del suo appartamento, circondato dai suoi più cari amici, cercando una soluzione a quell'assurda bugia. «Ho trovato!» urlò Niall, l'irlandese dagli occhi blu e i capelli biondi tinti, ricevendo l'attenzione di tutti i presenti e saltando giù dalla sedia su cui era seduto. «Parla biondo.» lo esortò quindi Louis, sperando avesse avuto una qualche idea geniale, cosa molto improbaile, ma mai dire mai. «Uno di noi può fare finta di essere il tuo ragazzo.» spiegò lui, entusiasta, mentre il sorriso speranzoso del liscio si spense. «Cristo, Niall! Devo fingere di essere gay. Questo vuol dire che se uno di voi si fingerà il mio ragazzo dovrà- bleah, baciarmi.» spiegò, facendo una smorfia schifata alla sola idea. Non che fosse omofobo, ma l'idea di baciare un ragazzo non gli piaceva per niente, se poi si parlava dei suoi amici che erano come fratelli, il tutto peggiorava. «E se dicessi tutta la verità a tua madre?» propose Liam, castano con occhi scuri, il pacifista del gruppo. Okay, forse non aveva compreso a pieno il discorso sul cuore fragile di Johannah.

«Tu si che sei un genio! Ora la chiamo e le dico "Mamma ti ho mentito, in realtà non sono gay, ma vado a puttane!" sono sicuro che mi accoglierà a braccia aperte e non cadrà in depressione per aver cresciuto un donnaiolo identico al padre.» disse sarcasticamente Louis, alzando gli occhi al cielo quando «Stavo solo cercando di essere d'aiuto» brontolò Payne mettendo il broncio. «Louis io sono troppo figo per sembrare gay, insomma, guardami. Nessuno crederebbe mai che uno come me lo sia.» spiegç Zayn, il ragazzo con origini pakistane che definiremo il rubacuori del gruppo, nonostante fosse fidanzato da anni con Perrie. Aveva un'espressione quasi delusa sul volto, come se si sentisse in colpa per la sua bellezza. Lui e la modestia erano due poli completamente opposti. «Malik, sei sempre così modesto» osservò Louis sarcasticamente, alzandosi dal divano per prendere una birra dal frigo. Amava il sarcasmo, in caso non si sia capito.

«Tommo questa volta hai fatto proprio un bel casino» osservò Harry, riccio dagli occhi verdi, afferrando la birra che gli porse il diretto interessato. Era il suo migliore amico, l'aveva conosciuto anni addiettro,  ancora prima degli altri tre, e non sapeva come avrebbe vissuto senza lui tra i piedi. «Lo so» ammise sconsolato Louis, porgendo le birre agli altri e buttandosi malamente sul divano. «Ma l'idea di Nialler non è male» continuò il riccio ammiccando verso Niall che ricambiò lo sguardo alzando le soppracciglia in modo allusivo. «Non hanno agenzie gay? Sai, tipo quei siti dove compri le puttane?» chiese Zayn gesticolando furiosamente con le mani e provocandosi un'occhiataccia da Liam che «Non puoi comprare un gay!» si intromise, incrociando poi le braccia al petto, «E queste cose non dovrebbero esistere neanche per le ragazze che si prostituiscono. È sbagliato dare il proprio cor-» continuò, ma si interruppe non appena notò che nessuno lo stesse ascoltando.

«Sono nella merda fino al collo. Nessuno di voi è disposto a fingere di essere gay, vero?» chiese Louis, sconsolato, passando il suo sguardo su ognuno degli amici, che si guardarono tra loro, traumatizzati quasi. «Io devo andare a Mullingar per Natale.» spiegò Niall, alzando le spalle e prendendo un sorso di birra. «Io sono impegnato con Danielle.» si giustificò invece Liam, alzando le mani in segno di resa. Due fuori, grande. Notiamo nuovamente il tanto amato sarcasmo! «Io sarò costretto a subire il pranzo con la mia famiglia e i miei suoceri. Non credo manco che io e Pez riusciremo a scopare, cazzo.» sbuffò Zayn imprecando e facendo ridere tutti. «Harry?» chiese Louis infine, ma la sua sembrò più una preghiera. I genitori di Harry erano morti due anni prima in un incidente e lui era rimasto solo dato che la sorella, Gemma, non voleva più vederlo dopo la scoperta che alla guida dell'auto in cui erano morti i genitori c'era proprio suo fratello. Non avevano mai risolto, e probabilmente mai l'avrebbero fatto, dato che lei lo odiava e lui non osava cercarla. Quindi sostanzialmente: Harry non aveva nulla da fare durante le vacanze.

«Io?» il riccio si indicò e rise forte, falsamente, «No.» concluse poi, alzandosi dalla sedia della cucina ed allontanandosi in salotto, con Louis alle calcagna. «Ti prego, Harry» lo implorò il liscio, mettendosi in ginocchio teatralmente appena l'amico si voltò, girandosi verso di lui e alzando gli occhi al cielo. «Alzati scemo.» lo esortò, scuotendo la testa per la sua deficienza, ma Louis non aveva intenzione di demordere; infatti «Harry sei l'unico che non ha impegni, senza offesa. Cosa pensi di fare qui al college durante le vacanze?» chiese a bruciapelo, mentre gli altri ragazzi li raggiunsero osservando il teatrino che si era creato. «Studiare?» ribatte Harry ponendo l'affermazione come una domanda e tutti scoppiarono a ridere per la bugia appena detta dal riccio. «Hazza per favore.» ripeté Louis, facendogli gli occhi dolci con tanto di labbruccio. Aveva bisogno di lui in quell'impresa, o sarebbe di certo morto, letteralmente, per mano della donna che l'aveva messo al mondo. E no, non poteva di certo deluderla dopo tutte le cazzate combinate da ragazzino e i crucci che le aveva causato.

«Io-» Harry si bloccò sospirando, «e va bene, rompipalle.» concluse, esasperato, mentre Louis gli saltò praticamente addosso, incapace di contenere la felicità. «Grazie, grazie, grazie, grazie, Hazza!» esclamò saltellando poi per tutta la stanza con euforia. «Ma come minimo dovrai leccare il pavimento su cui cammino per almeno due mesi.» spiegò Harry con un ghigno divertito sulle labbra, che portò Louis a «Stronzo.» sibilare, scoppiando subito dopo a ridere per la proposta. «Affare fatto?» chiese il riccio porgendogli la mano, con sguardo serio. Louis sapeva che il leccare il pavimento era una metafora che indicava il dovergli fare da schiavo per i prossimi mesi, ma «Affare fatto.» affermò stringendola e sorridendogli. Adorava il suo migliore amico.
















HELLO THERE!

So che dovevo pubblicare Liar risistemata fra qualche settimana, ma ormai ho alcuni capitoli pronti e non mi pesa tanto darle una sistemata quando mi annoio. Per questo, eccovi il prologo revisionato e totalmente trasformato! Anche la storia subirà parecchi cambiamenti, ma la trama rimarrà sempre la stessa :) Spero vi piacerà questa nuova versione e nulla, fatemi sapere che ne pensate.

Aggiornerò una volta a settimana e non avrò un giorno specifico!

Liar 》L.S.Where stories live. Discover now