22| RUSSIA

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ed io che invece vorrei solo averti più vicino
cascare nei tuoi occhi e poi vedere se cammino

▶️Cascare nei tuoi occhi, Ultimo
27/09/2020

L'asfalto.

Il sole.

Il rombo dei motori.

I semafori che si accendono. Uno, due, tre, quattro, cinque. 

Si spengono.

Il gran premio di Sochi è ufficialmente iniziato.

Un totale di 53 giri, forse i più ardui che Lewis abbia mai corso.

Con l'aggiunta di una doppia penalità per le prove di partenza del giorno prima, il pilota va totalmente in crisi. Cerca di mantenere i nervi saldi, e sconta la penalità come deve, ma sa che non sta dando il massimo. E sa anche alla perfezione il perché.

Soffre terribilmente la mancanza di Scarlett, l'ha ferito più di quanto credesse, a tal punto che, per la prima volta nella sua vita, quei pensieri sono troppo pesanti per rimuoverli dalla testa, anche durante una gara.

Ma alla fine, nonostante tutto, chiude al terzo posto, dopo una rimonta impressionante in seguito alla penalità. Non può certo definirsi contento di questo risultato, ma almeno il terzo posto dimostra che tutto il lavoro fatto dal team non è andato sprecato.

Dopo le solite interviste post gara, Lewis fa ritorno al suo hotel per concedersi un po' di relax ma, appena varcata la soglia della sua stanza, sente un dolore lancinante alla testa, accompagnato da un forte senso di nausea, che lo costringono a buttarsi immediatamente sul letto.

Si tiene la testa tra le mani, intontito e dolorante, gli occhi chiusi e la testa bassa. Il dolore è acuto, sente come se qualcuno stesse continuando a colpirgli ripetutamente le tempie con qualcosa di pesante, senza fermarsi. Cerca di fare respiri profondi, per tentare di placare sia la nausea che l'emicrania, ma non sembra funzionare.

Intanto Roscoe cammina trotterellando verso il suo padrone ma, non ricevendo un suo saluto, si dirige verso la porta, e si corica lì davanti, in attesa di uscire.

Lewis riapre gli occhi solo un paio di minuti dopo, quando il dolore è diminuito, ma è sempre lì, a tormentarlo, inesorabile. La prima cosa che scorge è proprio l'animale, che lo guarda con occhi dolci, come ad implorarlo di uscire.

<<Non posso portarti fuori, ma chiamerò qualcuno.>>gli dice Lewis, prima di afferrare il telefono e chiamare la sua assistente, che ha salutato solamente pochi minuti prima. Pochi minuti dopo, qualcuno bussa alla porta.

<<Avanti>>dice semplicemente Lewis che, al momento, non ha decisamente le forze per andare ad aprire.

Angela Cullen fa il suo ingresso nella stanza.

<<Stai bene?>>è la prima cosa che gli chiede la donna, vedendolo in quello stato.

<<Ho la faccia di uno che sta bene?>>ribatte Lewis, il cui dolore fisico e mentale per l'esito della gara inasprisce le parole.

Angela scuote la testa, poi, mentre pone il guinzaglio attorno al corpo di Roscoe, si premura di chiedere al pilota:<<Hai bisogno di qualcosa? Acqua? Cibo? Dimmi, posso procurarteli.>>

<<Avrei bisogno di un shot di gin bello forte, ma non credo che migliorerebbe le cose.>>risponde lui, digrignando i denti non appena una fitta di dolore gli attraversa la testa.

<<Hai provato la febbre?>>chiede Angela, e Lewis scuote la testa. Alcuni minuti dopo, i due si trovano a leggere il risultato sul termometro: 37.7

UNFORGETTABLE || Lewis HamiltonWhere stories live. Discover now