26. 𝑫𝒐 𝒚𝒐𝒖 𝒍𝒊𝒌𝒆 𝒊𝒕?

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T/n Pov's

Il getto dell'acqua mi fece svegliare interrompendo un altro incubo orripilante.
Levi non era accanto a me ed essendo che la doccia era aperta presunsi che si stesse facendo una doccia (che intelligente).
Mi sedetti poggiando la schiena alla testata del letto; bruciava più del solito, quasi quasi non riuscivo a stare dritta. Notai solo dopo essermi stiracchiata un po' di essere completamente nuda. Le mie gote andarono a fuoco al solo pensiero di quest'ultima notte passata di nuovo insieme.
Alzai le tapparelle della finestra per vedere com'era il cielo, era ancora buio ma il sole sarebbe arrivato a momenti.
Per il caldo tolsi i miei vestiti e decisi di prendere una camicia nera di Levi dal suo comodino. Profumava di detersivo.
Me la misi e l'abbottonai, era più o meno due o tre taglie più grande di me, meglio così.
Mi sdraiai sul letto a pancia in giù per non poggiare la schiena al materasso; cazzo se faceva male.
Sentii la porta del bagno aprirsi, non mi voltai neanche a guardarlo per il dolore, probabilmente addosso aveva soltanto un asciugamano a coprirgli quelle parti.
Sospirai rumorosamente per il bruciore, sapeva che lui mi avrebbe visto le mutande messa in quel modo ma poco importava; mi aveva già vista nuda.

-Scusa se ti ho preso la camicia ma avevo bisogno di aria. La schiena mi brucia-

-Mi sarei aspettato di trovarti in intimo ma evidentemente sbagliavo, che sia chiaro, non ti presterò mai più le mie camicie intesi?-

-Non posso prometterti nulla tesoro-

Sentii il materasso abbassarsi al bordo del letto, si era appena seduto accanto a me dandomi le spalle.

Dopo un po' sentii la mia camicia alzarsi da dietro, non successe nulla, sicuramente vide le mie bende e decise di non toccarmi.
Dopo attimi interminabili di silenzio si decise ad accarezzarmi la parte superiore della schiena facendomi venire il solletico. Risi dimenandomi un po' per i brividi; alla fine lo guardai, il suo corpo si era asciugato mentre i capelli che gli ricadevano sulla fronte erano ancora gocciolanti.

-Mi aiuti ad alzarmi?-

Non rispose e con delicatezza mi girò e mi prese in braccio.
Mi condusse in bagno e mi fece sedere su una sedia in legno in cui erano appoggiati i suoi vestiti di prima.

-Resta qui. Vado a prendere delle bende- mi disse prima di sparire dal bagno.

Dopo dieci minuti tornò vestito con la divisa, con delle bende pulite e dell'alcol per disinfettare. Si sedette sullo sgabellino preso da sotto il lavandino e iniziò a sbottonare la camicia che avevo addosso.
Era molto tranquillo, neanche un velo d'imbarazzo nel suo volto, in confronto al mio.
Le occhiaie a contornargli gli occhi grigi e i capelli ancora bagnati.

-Fará male, ti consiglio di alzarti e poggiarti al lavandino- mi consigliò aiutandomi ad alzarmi.

Feci come mi disse.

-Vuoi metterti un fazzoletto in bocca? Sai, non ci tengo a fare sentire le tue urla a tutto il quartier generale-

-Sta zitto. Non ho bisogno di niente-

-Come vuoi-

Cominciò a tamponare la mia ferita aperta con il fazzoletto che metteva sempre attorno al collo.
Cazzo se bruciava.
Mi trattenni dal non urlare, feci dei piccoli sospiri per mantenere la calma.

-Guarda qui, hai tutta la schiena infiammata-

-Che novità Levi, è sempre un piacere parlare con te!-

-Rilassati, ho quasi finito-

Dopo un'eternità invece, finí di tamponare; prese un ago e cominciò a cucirmi la ferita, non era un problema.

𝑻𝒉𝒆 𝑽𝒂𝒍𝒌𝒚𝒓𝒊𝒆/𝑳𝒆𝒗𝒊 𝒙 𝒓𝒆𝒂𝒅𝒆𝒓/Where stories live. Discover now