Le bizzarre avventure di Jojo || Mista×reader

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Richiesta da porcoculo. Spero ti piaccia. 
Attenzione: la trama non seguirà gli avvenimenti dell'anime.0

T/N's p.o.v.

Hai presente quelle storie in cui la protagonista si innamora del suo migliore amico, ma per non rovinare la loro amicizia non gli dice nulla? E quelle storie in cui uno dei due amici se ne va senza dire nulla? Bene, unite queste due storie e ecco servita la tua adolescenza. 
Ti chiamo T/N T/C e hai 18 anni. Il migliore amico in questione si chiama Guido Mista, un ragazzo alto, dai capelli corvini e dai grandi occhi anch'essi corvini. 
Più che migliori amici, eravate come fratelli e spesso vi piaceva anche devinirci così. Lui entrava e usciva dalla povertà, tu sei sempre stata abbastanza benestante, quindi dove potevi lo aiutavi con il denaro. Però, spesso i tuoi genitori ti vietavano di fare questa cosa, perché per loro era soltanto uno zotico che se ne approfittava. Non hai mai dato tanto peso a quello che dicevano, ma certe volte ti veniva voglia di rispondere loro malissimo.
Un altro aspetto che non aiutava per nulla era la sua indole violenta. Infatti, molte volte capitava che picchiasse la gente per motivi abbastanza stupidi.
All'età di 17 anni, se n'è andato senza dirti nulla. Era stato condannato a 30 anni di prigione perché aveva sparato a tre uomini, ma lo aveva fatto perché stavano piacchiando una donna. Aveva provato a difendersi e tu sei stata chiamata a testimoniare perché eri presente, però non hanno tenuto buona la tua dichiarazione a causa del conflitto di interessi. Dopo di che lo avevano messo in galera e un po' di tempo dopo  non l'hai più visto.
Ne hai sofferto molto? Si, perché oltre a essere il tuo migliore amico, ti piaceva già da un po' e il fatto di non poterlo rivedere più e di non poter avere sue notizie ti spaventava e non poco.

Dopo un anno, ancora ci stai male un pochino, ma non ci pensi più tanto. Hai iniziato a lavorare e non hai tempo per pensare a Mista, anche se ogni tanto mti capita. Lavori come cameriera in un pub. Lo so non è il miglior lavoro di sempre e anche la clientela non è proprio la più educata della città, ma era l'unico posto che prendeva una ragazza di 18 anni a lavorare e pagano anche bene, quindi non puoi lamentarti. 

-T/N porta questi bicchierini di Jack Daniel's al tavolo 13.- ti ordina il barman pulendo una pinta appena lavata e poggiandola sullo scaffale dietro di se. Sospiri un "va bene" e inizi a mettere i bicchieri sul vassoio. 
-Ecco a voi signori.- dici una volta arrivata a destinazione. Posizioni i bicchierini di fronte a ognuno di loro e fai il sorriso più falso del mondo. Il più esterno ti dà una pacca sul sedere e senza fare una piega gli sposti la mano.
-Eddai tesoro non fare la preziosa così!- dice in tono scherzoso. 
-Scusate ma ho un altro ordine in arrivo devo andare.- esclami ridacchiando. 
-Torna da noi dopo mi raccomando!- urlano tutti insieme.
-Vecchi bavosi!- sussurri arrivata al bancone con un verso esasperato.
-Se ti danno fastidio li mando via.- dice il barman, nonchè il direttore del locale. Un uomo sulla sessantina a cui sei andata subito a genio per la tua educazione e per la tua dedizione al lavoro.
-Ma no stia tranquillo, non vale la pena perdere clienti per così poco.- esclami mentre aspetti che riempia le pinte. 
-Sicura? Tanto lo vedi quanta gente c'è e 4 persone in più o 4 in meno non cambia nulla.-
-Si mi danno fastidio.- sospiri alla fine, appoggiando le pinte traboccanti di birra sul vassoio. L'uomo davanti a te annuisce e si dirige verso il tavolo dei signori che ti importunavano, invitandoli non proprio così gentilmente a non trattarti più così oppure, se proprio fosse loror risultato difficile, ad andarsene. Lanci un'occhiata alla scena mentre porti le birre al tavolo di coloro che l'avevano ordinata, degli uomini in giacca e cravatta che hanno tanto l'aria di degli agenti segreti.
-Sono vostre queste birre?- chiedi mostrando il vassoio. Loro annuiscono e ti ringraziano, mentre tu ricambi con un sorriso. 
Ad un tratto, quando ti stai dirigendo di nuovo al bancone, noti con la coda dell'occhio un ragazzo a te familiare che si siede ad un tavolo con alcuni ragazzi che non conosci. Fai un respiro profondo e ti dirigi al tavolo per prendere le ordinazioni.
-Desiderate signori?- chiedi a testa bassa sperando di non farti scoprire da Mista, il quale non ti ha ancora riconosciuta. I ragazzi ti dicono le loro ordinazioni, ovviamente tutto alcolici, ma non c'è da stupirsi visto che sono in un pub.
-E tu che vuoi Mista?- chiedi sovrappensiero appena arriva il suo turno, per poi accorgerti di quello che hai detto e maledirti mentalmente. Ti guardano tutti sorpresi e vorresti scomparire seduta stante.
-T/N?- chiede il tuo amico di infanzia sbalordito non avendoti riconosciuto fino a quel momento.
-Sorpresa!- ridacchi nervosamente stringendo il vassoio.
-Non ti avevo riconosciuto...scusami.-
-Pff ma no per così poco!- esclami con un gesto della mano. -Allora, cosa vuoi ordinare?-
Ti dice cosa vorrebbe e dopo ti chiede se più tardi avreste potuto parlare. 
-Quando finisce il mio turno.-
-E quando finisce il tuo turno?-
-Tra due ore.- spieghi guardando il tuo orologio da polso.
-Aspetterò.-

Due ore dopo, alla fine del tuo turno, esci dal locale e lo trovi appoggiato al muro con le braccia incrociate.
-Allora, di cosa volevi parlarmi?-
-Volevo scusarmi.-
-Per cosa? Per essertene andato? Per essere sparito per un anno? Per non avermi detto nulla? Oppure per non avermi mai contattato? Ti ho aspettato, ogni fottuto giorno per un cavolo di anno e tu nulla! Nemmeno un foglietto con su scritto "ciao"! Non pretendevo che tu ti presentassi alla mia porta di persona, ma almeno una lettera...niente...per un anno...- gli sputi addosso tutto quello che ti sei tenuta dentro per tutto questo tempo, senza versare una lacrima, cosa abbastanza strana per te. 
-Lo so volevo farlo però...poi saresti voluta venire con me e sarebbe stato pericoloso...- spiega abbracciandoti.
-Perché?- chiedi ricambiando l'abbraccio.
-Non sai sviluppare lo Stand.-
-Lo...che?- 
-La forma, potremmo dire, che assume l'energia psichica e spirituale di una persona.-
-Ok...mi fido.-
-Brava nanetta.-
-EHI! Non è colpa mia se tu sei alto!- gonfi le guance come una bambina. Per prenderti in giro si abbassa alla tua altezza e ti sorride. Mastichi un impreco e gli mostri il terzo dito con la linguaccia. 
-Ma smettila.- esclama prendendoti la nuca e tirandoti verso di lui per baciarti. Sgrani gli occhi non aspettandoti tutta questa audacia da parte sua, ma poi mandi a quel paese tutto e gli butti le braccia al collo chiudendo gli occhi.
Quando vi staccate per mancanza di fiato, sei rossissima.
-Ah c-cioè...proprio così...-
-Tu non lo avresti mai fatto, quindi l'ho fatto io.- dice tranquillamente il ragazzo pattandoti la testa.
-Da quanto?- chiedi guardandolo e inclinando la testa.
-Da quando avevamo 13 anni.-
-Ah...ops.- ridacchi. 
-Senti, ti va di fare un giro? Abbiamo un po' di tempo da recuperare e tanto da raccontarci.- chiede lui passandoti una mano sulla spalla. Annuisci sorridendo e iniziate a camminare per le vie ciottolate della città.

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