(omegaverse)Mha || (Beta)Hawks×(Omega)reader

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Richiesta da Lama_laggante. Spero possa piacerti.
Attenzione: la trama non seguirà gli avvenimenti dell'anime.
Note: quirk inventato dalla persona che mi ha fatto la richiesta. 

T/N's p.o.v.
Solita storia: omegaverse con gli alpha che regnano su tutto e tutti, credendosi chissà chi e gli omega che sono l'unica parte della società che ha diritti pari a quelli di una zanzara. Una zanzara non ha diritti? Esatto. Ovviamente, la natura mi vuole bene e mi ha fatto nascere omega, perché sennò sarebbe stato troppo facile, dico bene? E in una società in cui vieni giudicato anche in base al tuo quirk non è la cosa più bella del mondo, soprattutto se hai come quirk due orecchie e una coda che ti fanno diventare una sorta di kink. Di buono c'è che sono in una classe dove la maggior parte non sono alpha e in cui almeno un quarto sono omega. Così almeno ci si dà una mano nei periodi un po'...si, insomma quel periodo dell'anno lì, che guarda caso sta per arrivare.

Sto camminando tranquilla per andare a scuola, la musica nelle orecchie e il passo spedito per andare a tempo. Non chiedetemi come faccia a mettere delle cuffiette nelle orecchie da gatto, perché non lo so nemmeno io. Ci riesco e basta. In questo momento in genere succede sempre la sfiga, ma per una volta non voglio essere in ansia e godermela un attimo.
Improvvisamente, il mio calore arriva, così senza preavviso. Perciò, mi metto a fare l'unica cosa che mi viene in mente: correre il più velocemente possibile, non fermandomi nemmeno se mi scoppiano i polmoni.
Inciampo. Ma perché tutto ora? Non faccio in tempo ad alzarmi e a realizzare quello che era appena successo, che qualcuno mi solleva e mi sbatte contro il muro. Tre tizi, probabilmente sulla quarantina, probabilmente tutti e tre alpha, mi squadrano con sguardo famelico. Inizio a muovere nervosamente la coda e abbasso le orecchie in quella che dovrebbe essere una posa minacciosa, ma che agli occhi di quegli uomini non deve essere così.
Proprio quando mi sono arresa al mio destino, sento piombare dall'alto qualcuno che con pochi scatti fulminei e una grande moltitudine di piume rosse mette al tappeto quei tre uomini.
-Tutto ok?- mi chiede poi subito dopo. È un ragazzo biondo, con i capelli pettinati all'indietro che però andavano verso tutte le direzioni. Le piume rosse arrivavano dalle sue ali che a parer mio sono a dir poco ingombranti, però a quanto pare molto utili per combattere e volare velocemente.
-Ehi? Ti ho chiesto se stai bene.- mi dice avvicinandosi di poco con la faccia e mettendo le mani sui fianchi. Mi rendo conto di star lì a guardarlo imbambolata e mi affretto ad annuire, cercando di ricompormi.
-Bene, allora vai a scuola che è tardi.-
Annuisco di nuovo, incapace di proferire parola per la vergogna, e raccatto il mio zaino di corsa.

Arrivata a scuola, mi fiondo nella mia classe senza dire una parola e mi siedo velocemente al mio banco. Il mio atteggiamento non passa indisturbato, tanto che le ragazze vengono a vedere se sto bene.
-T/N-chan...tutto bene?- mi chiede Tsuyu.
-Tsuyu...è solo iniziato quel periodo dell'anno.- le risponde Momo, che essendo un'alpha ne è pienamente consapevole. -Tu ancora nulla?-
-Keru.- dice dissentendo.
-A me si, ieri. Per questo ho portato le pastiglie per bloccare i feromoni. T/c-chan te ne porto una!- esclama in fretta Hagakure precipitandosi al suo banco. Mina e Jirou sono beta, mentre Uraraka è una delta, perciò per loro il problema non si pone perché non sono completamente in balia delle decisioni degli alpha. Le uniche ragazze omega siamo io, Tsuyu e Hagakure, ma indovinate chi è l'unica ad aver dimenticato le pastiglie per il blocco dei feromoni? Esatto, io. Strano eh.
-Ecco a te.- dice la ragazza invisibile porgendomi una pillolina bianca.
-Grazie Hagakure...mi hai salvato.- rispondo ingoiando la pastiglia e bevendoci dietro.
-Come hai fatto ad arrivare qui senza intoppi?- chiede Tsuyu sedendosi al suo banco che è esattamente vicino al mio.
-Beh, ho beccato tre tizi in realtà. Ma un ragazzo con delle ali rosse, penso fosse un hero, mi ha salvata. Era molto carino...-
Le ragazze mi guardano e parte un "Uuuuuh" generale.
-T/c si è innamorata!- inizia Jirou.
-E dicci, quanti anni aveva?- interviene Mina.
-Il costume da hero com'era?- subentra Uraraka.
-Descrivilo fisicamente!- esclama Momo.
-Ragazze ragazze calme! Ho detto "carino" non che mi sono innamorata.- esclamo rossissima.
-Si si, come Uraraka che dice che non le piace Midoriya.- dice Jirou alzando un sopracciglio. La ragazza mora, presa in causa, arrossisce più di me e si tocca le guance con le mani, sollevandosi in aria come ogni volta che si entrava nell'argomento. I ragazzi, incuriositi da tutto il casino che siamo facendo si avvicinano e iniziano a farci domande. La situazione si calma quando entra in classe il professor Aizawa.
Così la mattinata passa lenta, il susseguirsi di lezioni a scandire il tempo e qualche cavolata detta da Kaminari e Mina per rallegrare la classe.
All'ora di pranzo, scendiamo tutti in mensa e come al solito Monoma viene a rompere le scatole. Non ho mai capito quale fosse il problema di quel ragazzo. Era invidioso perché noi combattiamo sempre la L.O.V. come se noi ci divertissimo a farlo e bramassimo tutta quella fantomatica gloria che ci derivava dalle nostre battaglie. Boh, fosse stato per me avrei fatto volentieri cambio.
-T/N, stavamo parlando di cosa potremmo fare al Ritiro nei Boschi.- disse Jirou risvegliandomi dal mio flusso di pensieri. Mi sono estraniata da tutto e non ho fatto caso che ho pensato a voce alta in un momento inopportuno.
-Scusate, non ero attenta.-
-Io stavo dicendo che potresti dirci di più su quel ragazzo di sta mattina.- esclamò Hagakure.
-Ancora? Vi ho detto che non mi sono innamorata!-
Le altre ragazze si guardano come a dire "E allora?" e poi riposizionano l'attenzione su di me.
-Però hai detto che è carino.- iniziò Uraraka.
-Con sguardo trasognato, keru.- intervenne Tsuyu.
-E mentre lo dicevi, sei arrossita leggermente.- finì Mina.

A fine giornata, rientro a casa buttandomi pesantemente sul divano. I miei sono ancora al lavoro, quindi sono a casa da sola. Ma perché allora la finestra del bagno è aperta?
-Tranquilla, tolgo il disturbo subito.-
Sobbalzo e mi giro di scatto trovandomi il ragazzo di sta mattina vicino.
-Tu...come...quando...tu?-
-Io come, quando, io cosa?-
-Come sei entrato e quando? E soprattutto, come hai fatto a capire che questa è casa mia?-
-Sono entrato dalla finestra, poco prima che entrassi tu e ho capito che questa fosse casa tua perché ti ho seguito.-
-Che sei, uno stalker?- la butto sul ridere, ma dentro me la sto facendo sotto
-Non potevo rischiare che succedesse come sta mattina. D'altronde sei un bel bocconcino e se fossi un alpha non ci penserei due volte a prenderti.-
Mi sento avvampare subito e la mia faccia deve essere diventata del colore delle sue ali.
-Non so se ringraziarti oppure...-
-Mah, fai quello che vuoi. interpretalo come ti pare, poi trai le tue conclusioni.-
Sorrido divertita. Fa tanto il menefreghista e lo scazzato ma si vede che ci tiene.
-Senti, ora io sono qui a casa sana e salva. Puoi anche andare da qualcun altro che ha più bisogno di me, ci possiamo anche vedere un altro giorno.-
Forse sono stata un po' troppo sfrontata, gli ho praticamente chiesto un appuntamento. Ma con mia grande sorpresa, è d'accordo.
-Va bene, ecco il mio numero.- ti passa un bigliettino. -Ha un nome questa bella ragazza?-
Ok, sta decisamente flirtando per provarci.
-T/N...T/C T/N.-
Probabilmente sono di nuovo diventata rossa, perché si mette a ridere e mi mette una mano sulla spalla per rassicurarmi.
-Non serve imbarazzarsi, T/C-chan. Allora scrivimi.-
Vola fuori dal balcone con un sorriso sorione e mi saluta con la mano. Sorrido a mia volta e stringo al petto quel bigliettino.
Chissà come sarebbe evoluta la situazione.

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