Tpn || Gilda×(female)reader

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Richiesta da mely00000000. Spero ti piaccia. 
Attenzione: la storia avverrà prima degli eventi dell'anime/manga.

Erano suonate da poco le due di notte e tu avevi sete. Perché la sete deve venire sempre nei momenti più inopportuni, questo è un mistero che mai avrà risposta. Eri così comoda nel tuo letto, sotto le coperte...
Ora, invece, ti devi alzare e devi scendere in cucina. Prendere il bicchiere, l'acqua, bere e ritornare a letto. Con che voglia lo avresti fatto non lo sapevi nemmeno tu, ma le alternative erano due: o lo facevi e tornavi a dormire, o saresti morta di sete tutta la notte fino al suono della sveglia e non avresti dormito. Alla fine, la prima opzione non sembrava una così cattiva idea e di sicuro era il minore dei mali tra le due. E quindi, sbuffando e masticando qualche imprecazione infantile, ti sei messa seduta sul letto. Appena i tuoi piedi hanno toccato il freddo pavimento, un brivido ti ha percosso fino alla punta dei capelli e a momenti non urlavi svegliando tutti.
<<Mannaggia mannaggia che freddo!>> pensi zampettando in cucina, facendo il minor rumore possibile.
-Freddo freddo freddo!- sussurri aprendo l'anta della mensola e prendendo il bicchiere in cui versi subito dopo l'acqua. La bevi in fretta e furia, quasi mandandotela di traverso, poi ritorni a letto raggomitolandoti sotto le coperte.
-T/N?- senti una vocina chiamarti alla tua sinistra. Gilda era seduta sul suo letto massaggiandosi un occhio e cercando gli occhiali sul suo comodino.
-Scusa, Gilda. Ti ho svegliato? Stavo solo andando a bere dell'acqua.-
-No, in realtà ero già sveglia di mio. Sai, in sti giorni faccio un po' fatica a dormire.-
-Ah.- mormori appoggiandoti sui gomiti. -E come mai?-
Gilda sembra pensarci un pochino, come se non fosse sicura di cosa dire o come se lo ritenesse stupido.
-Non ti giudicherò, lo prometto.- la rassicuri.
-Beh, io stavo pensando a tutti i nostri fratelli e sorelle che lasciano l'orfanotrofio. Da allora non ci scrivono più una lettera, neanche un paio di parole per dirci che va tutto bene. Si dimenticano semplicemente di noi.-
-Ed è questo che ti fa stare male da non dormire la notte?- domandi con genuina e innocente curiosità, senza volerla giudicare come le avevi promesso.
-Sì...anche se sembro l'unica che se ne preoccupa.- mugugna.
-No, in realtà tutti se lo chiedono. Solo che sei l'unica che ci rimugina su così tanto.- le spieghi sdraiandoti nuovamente con le braccia dietro la testa. Fissi il soffitto e in effetti ti rendi conto di non aver mai realmente pensato al fatto che una volta che tutti se ne andavano non scrivessero più. Non poteva essere solo una coincidenza. Uno o due era ok, tre o quattro era un po' strano, ma tutti era abbastanza allarmante e inquietante. Ok, ok. Ora forse eri tu quella che ci stava pensando troppo e ti stavi dando preoccupazioni per niente.
-Gilda...- sussurri nel buio aspettando la risposta della ragazzina che arriva subito dopo.
-Se me ne andrò prima di te, ti prometto che ti scriverò tutti i giorni tantissime lettere.-
-Me lo prometti sul serio?- chiede con voce insicura. Annuisci e le ripeti che glielo prometti e che nulla romperà mai quella promessa.
-Allora, ti prometto che se io me ne andrò prima di te, farò la stessa cosa. Non mi dimenticherò mai di te.-
Ti scappa una risata. -Sembra una dichiarazione d'amore.-
Gilda non risponde, non si muove nemmeno. Arrivi anche a pensare sia svenuta e guardi nella sua direzione attendendo un segno che ti facesse capire cosa sta succedendo. Non vuoi alzare la voce, o sveglierai tutti, ma non puoi nemmeno rimanere lì tutta la notte ad aspettare che lei ti dica qualcosa. Inizi a sentire la palpebra pesante e a poco a poco ti addormenti nuovamente.

Il giorno dopo, o meglio, qualche ora dopo siete tutti in piedi belli riposati e pimpanti. Fate colazione, la mamma vi fa fare la vostra sessione giornaliera di test e stranamente Emma, Ray e Norman sono sempre i primi tre. Per te non è importante che la tua posizione in classifica sia in un punto preciso, se devi migliorare lo devi fare per te stessa mica per dimostrare qualcosa a qualcuno. L'unico che ogni tanto si lamenta un po' è Don, ma sia te che Gilda lo fate smettere subito. Già, Gilda. Non ti ha ancora parlato ne guardato. Ti sta proprio ignorando e non sai se sentirti infastidita o preoccupata. Da quando le hai detto che quel "Non mi dimenticherò mai di te" sembrava una dichiarazione d'amore sta facendo finta che tu non esista e questo è strano.
-Vedi che ci stai arrivando piano piano?- ti chiede sarcastico Ray appena finisci di raccontargli l'avvenimento. -Lo capirebbe chiunque, ma tu non ci arrivi. Davvero, T/N?-
Lo guardi perplessa. Dove sta cercando di arrivare? Perché non ti può dire direttamente quello che secondo lui tutti capirebbero? Sei andata da lui per un aiuto e invece ti sta incasinando ancora di più i pensieri.
-Ray...dimmelo e basta. Non ci arrivo da sola.-
-No, non lo vuoi ammettere a te stessa, che è diverso. Ci sei arrivata anche tu, ma ti sembra troppo strano e quindi lo neghi.-
-Sì, come se Gilda provasse davvero qualcosa per me.-
Il corvino ti guarda dicendoti con lo sguardo "Vedi che lo hai capito da sola?"
Salti alla rivelazione. -Ma siamo sorelle!-
-Tecnicamente, non di sangue. Quindi sarebbe concesso.-
-Perciò dici...che se gliene parlassi e fossi d'accordo...non ci sarebbe nulla di sbagliato?-
-Guarda Norman con Emma.-
-Giusto, giusto. E va bene proviamoci.- sbuffi alzandoti e camminando con passo sicuro verso la ragazza occhialuta. In realtà, non era proprio un passo sicuro, era più un passo molleggiato, ma cerchi di illuderti di essere sicura di quello che fai.
Gilda sta leggendo sotto un albero, all'ombra delle fronde scompigliate da un leggero venticello.
Ti siedi accanto a lei e appoggi la schiena al tronco. -Che leggi?-
-Un saggio di psicologia.- risponde sbrigativamente.
-Uh! Li adoro.-
Lei sposta lo sguardo su di te. -Non è vero, tu li odi i saggi di psicologia T/N. Li bruceresti.-
-Anche questo è vero...- mormori disperdendo lo sguardo. -Senti volevo chiederti una cosa.-
-La risposta è sì.- ti anticipa chiudendo il libro.
-Ma non ti ho nemmeno fatto la domanda.-
-Mi stavi per chiedere se provo dei sentimenti per te che vanno oltre l'amore fraterno.- mormora abbassando lo sguardo. -Io lo so che è sbagliato...-
-Tecnicamente non siamo sorelle di sangue. E poi guarda Norman con Emma.- le sorridi usando le stesse parole che Ray ha detto a te e che in effetti sono molto incisive e neanche poi così sbagliate.
-In effetti...quindi tu...sei d'accordo?-
-Beh, io non mi sono mai innamorata prima. Mentirei se dicessi che so cosa fare e che so cosa si prova. Ma anche io mi sento molto legata a te e...beh, voglio vedere cosa succede e come andrà a finire.- le dici porgendole una mano che lei afferra con un sorriso.
-Molto bene. Allora vedremo come evolverà la cosa, insieme.-

Scusate se non ho approfondito la parte amorosa e romantica, ma come ho scritto all'inizio gli avvenimenti si svolgono prima dell'inizio dell'opera che tutti conosciamo e questo significa che Ray, Norman, Emma, Don, Gilda e la nostra stessa T/N hanno dai 10 agli 11 anni. E non mi sentivo molto a mio agio a scrivere di una relazione romantica propriamente detta tra due bambine, anche se non ci sarebbe stata la presenza di scene spinte. 
Quindi, plizz, non chiedetemi di continuare la one-shot mettendo scene romantiche perché...sì, lo farei...ma facendo un time skip a tipo quando hanno 14/15 anni. Non prima di quella età.

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