||Defenceless 2|| Hyunlix

23

Tornarono nella stanza mano nella mano.
Felix chiuse gli occhi e li riaprì.
Tutti lo guardarono sorpresi quando rientrò.
"Lix..." iniziò Changbin.
"Hai fatto le foto?" Chiese fermo.
"Ehm... no..."
"Falle"
Lasciò la mano di Hyunjin e prese i guanti in lattice.
Analizzò il viso della donna.
Felix sorrise leggermente.
Sembrava quasi stesse dormendo.
Poi spense il cervello per guardare il suo corpo.
Aveva un enorme ematoma dietro al collo.
Doveva essere morta per il colpo.
Le guardò la schiena, trovando dei segni, riconducibili a quelli del altro corpo.
"Binnie, fotografa questo" disse tranquillo.
Troppo tranquillo.
Tutti lo guardavano come se stesse per esplodere.
Lui invece fingeva andasse tutto bene.
Doveva essere lucido e fare il proprio lavoro.

"È morta per il colpo alla testa" lo indicò "e questo bastardo vuole dirci qualcosa" disse analizzando i segni della schiena.
"Che vuol dire?" Chiese Seungmin.
"Che non sono assolutamente dei segni casuali, vogliono dire qualcosa"
"Felix..." Seungmin gli poggiò una mano sulla spalla "vuoi seppellirla?"
"Sento mio padre prima" disse con gli occhi fissi sul corpo.

Il biondo guardò Jeongin, visibilmente in difficoltà per la vista del corpo.
"Seungmin, fai delle seduta a Innie, ha bisogno di uno psicologo" disse portando di nuovo il telo sopra la donna.

"C-cosa?" Chiese il rosso.
"I-in che senso?" Disse contemporaneamente il medico confuso dalla situazione.
"Non riesce più a vedere dei corpi morti da quando mi ha trovato in quella via, potresti dargli una mano" era incredibilmente freddo mentre lo diceva.
"Oh si certo..."
"T-tu?" Chiese Jeongin a Seungmin.
"Domani ti va bene? Sono libero la mattina"
"Si può" disse il biondo al posto suo.

Poi prese le sue cose e camminò per uscire da lì.
"Guido io" disse Hyunjin prendendogli le chiavi.
Felix non disse nulla, il moro gli prese la mano e lui se la fece stringere, senza fare nulla.

Si sedette al posto del passeggero davanti e si concentrò sul finestrino.
"Lix, tu sei sicuro di voler..." iniziò Jeongin.
"Si lo sono" disse subito.
"Okay" sospirò.
Hyunjin guardò il proprio ragazzo.
"Jeongin dimmi dove devo andare per portarti a casa" disse.
Il rosso annuì.

Il tragitto fu silenzioso.
Jeongin era preoccupato per Felix e per la sua seduta del giorno successivo con il medico.
Hyunjin non faceva altro che guardare Felix, mentre quest'ultimo aveva la mente annebbiata.
'E ora?' Si chiese.
Non sapeva che fare.
Si sentiva in colpa.
Forse avrebbe dovuto essere più presente nella vita di sua madre, nonostante tutto.
Forse se l'avesse fatto, lei non sarebbe morta in quel modo così orribile.
Perché lei? Perché l'avrebbero dovuta uccidere?
Il paesino di Felix era lontano da li, non poteva essere una coincidenza che sua madre fosse stata ritrovata lì.
Era stato per lui?
Pensare a questo gli fece venire la nausea.
Qualcuno lo odiava davvero così tanto da fargli trovare il corpo della propria madre?
Cosa aveva fatto?
Immerso in quei pensieri orrendi, quasi non si accorse di Jeongin che usciva dalla macchina.

Arrivarono davanti a casa di Felix in totale silenzio.
Il moro aprì la porta e il biondo ignorò anche Kkami che cercava attenzioni.

Si buttò sul divano, prendendo il telefono, portandoselo poi all'orecchio.
Hyunjin si mise vicino a lui, facendolo appoggiare a se.
"Papà?" Disse quando l'uomo rispose.
"Hai saputo?" Disse l'altro.
Felix si morse il labbro, alzandosi da Hyunjin, iniziando a camminare per il nervoso.
"Potevi dirmelo tu" disse.
"Non so che dire... Felix sono sotto shock"
"C-cosa aveva fatto quel giorno?" Chiese.
"Il solito, eravamo entrambi a lavoro, ma quando sono tornato lei non c'era, pensavo fosse uscita a fare shopping, ma... a quanto pare non era così"
Felix fece un respiro profondo.
"Tu come stai papà?"
Felix lo sapeva.
Quella donna era insopportabile, ma suo padre la amava veramente.
"Non bene Lix" ammise l'altro.
Lo sentì singhiozzare.
"Papà... posso venire a casa?"
Felix non era mai tornato in quella casa da quando era andato via.
"Certo tesoro"
Il biondo annuì anche se non poteva vederlo.
"Tra quattro ore sono lì" disse riattaccando.