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Jisung sedeva con la schiena contro il tronco di un albero, una quercia probabilmente, ma non ci aveva mai capito molto di botanica.
Aveva gli occhi chiusi e una leggera brezza gli accarezza i capelli, senza però essere fastidiosa.
Sentii uno spostamento d'aria un po' più marcato vicino a se e quell'odore che tanto amava farsi strada nelle sue narici, facendolo sorridere automaticamente.
"Min" aprì gli occhi girandosi verso il castano che si era seduto vicino a lui.
"Ti ho svegliato? Scusami Hannie" sorrise dolcemente.
Il più piccolo scosse la testa.
"Stavo solo riposando gli occhi, ero sveglio" si alzò per poi risedersi tra le gambe di suo marito, che gli cinse la vita possessivamente, anche se c'erano solo loro due nel raggio di chilometri.
"Hai finito la riunione con i soci di tua mamma?" Chiese Jisung mettendo le mani sulle sue.
L'altro annuì.
"Acquisteranno periodicamente il nostro vino"
Jisung sorrise.
"Sono fiero di te Min" si strinse di più a lui.
"Anche se ho perso il mio fascino da gangster?" Chiese giocosamente.
"Sono così felice in realtà..." prese una delle mani di Minho tra le sue "avevo così paura ti potesse succedere qualcosa"
Minho istintivamente sorrise.
"Non lo avrei permesso, dovevo tornare da te a prescindere"
Jisung si girò verso di lui, ammirando quei lineamenti che lo avevano stregato ormai molto tempo prima e pensò che nonostante tutto quello che aveva perso seguendolo, non avrebbe voluto altro che loro due stretti contro quell'albero.
"Ti amo Minho" disse dando voce ai suoi pensieri.
"E io sono eternamente grato per questo" gli baciò la mano "per tutto questo" si guardò intorno.

Non era da tutti avere l'opportunità di una seconda possibilità, una nuova vita con la persona che si amava, in un posto bellissimo e con una madre che aveva creduto scomparsa per tutta la vita, ma a lui, a Lee Minho, era stato concesso.

"Sono un po' preoccupato per Felix e Hyunjin"ammise il più piccolo.
"Anche io"
"Stanno affrontando così tante cose e Lix si fa sempre coinvolgere così tanto..."
Minho gli prese le guance tra i palmi delle mani per costringerlo a guardarlo.
"Però mi fido di loro Hannie, lo so che può sembrare egoista, ma da qui, non puoi fare nulla, quindi semplicemente goditi quello che hai"
Jisung fece un sorriso sbilenco.
"Devo godermi quello che ho giusto?" Alzò una mano iniziando a giocare con la fede del proprio marito.
"Esattamente..." gli lasciò un bacio prima di prendere con i denti il suo labbro inferiore e tirarlo un po', facendolo inspirare.
"Ultimamente sei così impegnato... mi trascuri sempre" mise il broncio prima di mettersi a cavalcioni sul castano che posizionò subito le mani sulla piccola vita dell'altro, accogliendola come se fossero state fatte apposta.
"Tu dici?" Iniziò a massaggiargli i fianchi "ieri ho affittato quel ristorante tutto per noi, l'altro giorno il traghetto sul fiume... stai iniziando a diventare viziato Hannie?" Rise un po', facendo ridere anche l'altro.
"Ma quelle cose sono tutte bellissime, solo che a me basta vederti sorridere così" ammise poggiando le sue labbra sul sorriso del maggiore "e le tue mani che mi sfiorano come se fossi la cosa più bella del mondo"
"Perché lo sei Hannie" lo strinse ancora di più a se.

Il rumore del vento tra le foglie e gli uccellini che cantavano, rendevano tutta l'atmosfera così rilassante e perfetta.

"Domani mamma vuole che vada a vedere un vigneto..." sussurrò sulle sue labbra, mentre con le mani, lo spingeva contro il suo bacino, facendolo ansimare nella sua bocca "voglio che tu venga con me"  una delle sue mani andò a finire sotto la sua maglia.
"Non ho alcuna intenzione di stare lontano da te" ansimò Jisung "sei così bello che non la smettono di guardarti tutti questi europei guardoni" borbottò.
Minho sorrise senza trattenersi, amava quando suo marito era geloso di lui.
"Anche in Corea ero considerato bello sai" lo canzonò.
"Si..." Jisung gli infilò le dita tra i capelli spingendolo verso di se e tirandoli leggermente "ma sei mio"
Minho sorrise ancora, facendo sentire al minore lo stomaco sottosopra.
"Adesso piccolo Hannie..." gli tolse la maglietta e la mise sul prato vicino a loro "dimostrami quanto mi ami"
Delicatamente lo abbassò sulla maglia, facendolo sdraiare e mettendosi in mezzo alle sue gambe.
Iniziò a baciare il suo petto, scendendo con le labbra fino ai pantaloni.
"N-niente giochi Min, voglio te subito" disse prendendogli il viso tra le mani.
Fece un sorriso malizioso.
"Mi vuoi così tanto Hannie?" Chiese divertito ed eccitato.
"Sempre" ammise mordendosi il labbro.
"Sempre?" Chiese fermandosi per stuzzicarlo ancora un po'.
"Minho" lo guardò "faccio da solo se non lo fai tu" si tolse i pantaloni sotto lo sguardo divertito e lussurioso del castano.
"Ah si?" Si stava divertendo molto, forse troppo per i gusti dell'ex poliziotto.
"Fanculo" borbottò sfilandosi i pantaloni e i boxer scoprendo la sua erezione, non importa quanto tempo passava, Lee Minho aveva sempre quel fottutissimo effetto su di lui, anche senza alcun minimo sforzo.
Il maggiore, di fatti, notando l'eccitazione di Jisung ghignò soddisfatto.
Quest'ultimo iniziò a masturbarsi da solo sotto gli occhi di Minho che era a dir poco ammaliato da quella scena e si ritrovò a leccarsi le labbra.
"Hai davvero... intenzione di non fare nulla?" Chiese Jisung rimanendoci un po' male.
Il castano roteò gli occhi.
"Sei davvero impaziente e viziato tu" scosse la testa sorridendo e si sfilò la maglia per poi mettersi più comodo sopra Jisung, mentre gli baciava il collo e contemporaneamente finiva di spogliarsi.
"Minho per favore, basta giochetti" gli sussurrò all'orecchio il minore ansimando.
Quest'ultimo lo accontentò entrando dentro di lui senza preavviso, godendosi l visuale di Jisung con la bocca spalancata che roteava gli occhi.
"Sei così... bello Hannie" disse sollevando un po' entrambi i loro corpi, per poi poggiare i palmi contro il tronco dell'albero per avere una maggiore stabilità per affondare dentro L'altro con un ritmo sempre più marcato.
Jisung non riuscendo a parlare mimò con le labbra un "ti amo" che ebbe come risposta un bacio di Minho, prolungato poi da entrambi e continuamente interrotto da ansimi e gemiti.
Vennero contemporaneamente e Minho poggiò la fronte sul petto di Jisung, il quale invece alzò la testa verso le foglie, provando a stabilizzare il suo respiro.
Strinse il corpo del castano a se, ma lui lo prese da dietro la schiena con le mani e lo fece nuovamente sdraiare sulla sua maglietta, notandolo confuso spiegò "puoi farti male contro la corteccia"
Jisung notò che le sue mani erano graffiate e le prese subito tra le sue.
"Ti fanno male? Perché non ti sei fermato?" Chiese subito allarmato.
"Sto bene" gli sorrise stringendoselo al petto "e poi sicuro non stavo pensando alle mie mani..." gli diede una pacca sul sedere, facendolo sussultare.
Si allungò con la mano, prendendo la propria maglietta.
"Mettila" disse semplicemente.
"E tu?" Chiese prendendola.
"Vestiti. Il vento inizia a essere più freddo, io sto bene" gli baciò le labbra a stampo.
"Allora andiamo, così non prendi freddo neanche tu" si mise la maglia, ma solo perché effettivamente stava iniziando ad avere freddo.
Minho gli sorrise e fece in modo di farlo sdraiare sopra di se, con ancora solo la sua maglietta a coprirlo.
"Minho..." ridacchiò il minore tra dei piccoli baci.
"Mh?" Rispose sulla sua bocca mentre gli massaggiava la schiena.
"Non sei stanco? È da una settimana che ti preparavi per questo incontro" gli sorrise sollevandosi un po' per sedersi su di lui e accarezzargli i capelli delicatamente.
"Un po'" ammise dolcemente.
"Andiamo dai"
Si vestì velocemente e aiutò anche Minho che non voleva alzarsi da terra, gli fece mettere la sua maglietta che era a terra perché tanto non era sporca, l'erba era pulita e inoltre il fatto di avere la maglia del castano e che lui avesse la sua gli piaceva tantissimo.

Minho si fece alzare dal tocco delicato di suo marito che lo guardava con quegli occhi che brillavano d'amore, quello sguardo era davvero tutto per Minho e si ritrovò a sorridere mentre Jisung gli prendeva la mano per rientrare in casa.

"Volete qualcosa signori Lee?" Chiese la cameriera sorridendo nel vederli rientrare mano nella mano.
"Ci puoi portare qualcosa in camera Rebeca per favore?" Chiese Minho.
"Volete un pezzo di torta? L'ho sfornata poco fa"
"Sarebbe perfetto grazie" disse Jisung.

La madre di Minho era seduta in salotto mentre sfogliava una rivista.
"Oh siete tornati, ho sentito che l'incontro è andato bene Min, sono davvero contenta di come stai lavorando, sei sempre più preciso" si complimentò.
Il castano fece un sorriso divertito.
"Sono sempre stato bravo a gestire gli affari"
Jisung gli diede una gomitata sul braccio, facendo ridere la donna.
"Jisung stavo pensando, se per te non è un fastidio e so che ti piacerebbe aiutare Min, potresti occuparti del nuovo design delle bottiglie"
Jisung sorrise entusiasta, avrebbe finalmente avuto la possibilità di aiutare Minho in qualche modo ed andare con lui alle riunioni.
"Certo, ne sarei felice, ma non so se sono capace" ammise un po' preoccupato.
"È il bello di possedere l'attività" rise lei "puoi sbagliare e farmi vedere, ti darò io un mano"

La cosa più bella di Minho e sua madre era che non lo avevano mai fatto sentire di troppo o fuori da quello che facevano.

"Grazie" le disse.
"Sta sera avete da fare?" Gli chiese la donna alzandosi.
"Perché?" Chiese Minho prendendo un bicchiere d'acqua e passandolo a Jisung per poi prendersene uno per se.
"Volevo andare in quel ristorante in centro, quello con la vista sul molo"
"Stiamo iniziando a viziare davvero troppo lo scoiattolino" alzò gli occhia al cielo Minho.
"Ve lo meritate, o almeno Jisungie lo merita, se tu non vuoi venire andiamo noi senza di te" si avvicinò all'ex poliziotto per prenderlo sotto braccio.
Minho si accigliò sotto lo sguardo divertito di Jisung e se lo spinse addosso.
"Vengo vengo" borbottò.
La madre sorrise vittoriosa.
"Ci vediamo tra qualche ora, fatevi carini" disse prima di salire le scale.

Lee Minho si ritrovò a sorridere stupidamente guardando la sua mano stretta a quella dell'amore della sua vita.
Non era da tutti avere una seconda possibilità, ma a lui era stato concesso e non avrebbe sprecato neanche un secondo della sua nuova vita con Jisung.
"Andiamo Hannie"

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⚠️Questo capitolo si trova in mezzo a quello successivo, solo che era troppo lungo per metterlo in mezzo⚠️
(Poi capirete meglio)

COMUNQUE RAGAZZI MIEI IO QUA STO PER MORIRE DOPO LINO CHE CANTA FALLING DI HARRY IL MIO CUORE IN SESSIONE NON REGGE QUESTE COSE
🌸🌸🌸🌸

||Defenceless 2|| HyunlixWhere stories live. Discover now