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Jeongin si guardò allo specchio per l'ennesima volta, provando tutte le espressioni facciali che gli venivano in mente.
Nonostante tutti i suoi sforzi sembrava sempre un bambino, come avrebbe potuto un uomo come Seungmin anche solo guardarlo?
"Non può..."
Il medico sarebbe arrivato da un momento all'altro, era quasi un mese che facevano le sedute insieme.
Jeongin stava riscontrando alcuni miglioramenti, l'ultima volta era anche riuscito a guardare del sangue per qualche minuto e ne era molto contento, ma da una parte avrebbe voluto che quelle sedute non finissero mai.
Seungmin lo trattava come se fosse l'unica persona importante sulla faccia della terra, e anche se a volte lo faceva sentire piccolo e accentuava ancora di più la differenza d'età tra di loro, lo rendeva anche felice dall'alto canto, perché è un po' così no? Quando si è innamorati, si cerca ogni sorta di attenzione da parte dell'altro, anche in negativo se necessario, l'importante è essere nei suoi pensieri, almeno un po'.

Si era messo degli skinny chiari e una felpa blu, che andava a far risaltare il colore dei suoi capelli.
"Dovrei sistemare la ricrescita..." pensò ad alta voce.

I suoi pensieri furono interrotti dal campanello che suonava e il suo cuore che smise per qualche istante di battere.
Aprì e trovò l'uomo che era il centro dei suoi pensieri. Tutti i suoi pensieri.
"Ciao Seung" salutò col suo solito e caldo sorriso.
"Ehi" gli spettinò i capelli "come stai oggi?" Chiese entrando.
"Tutto bene" sorrise "vuoi qualcosa da mangiare? O da bere?" Chiese.
"Non preoccuparti"
Jeongin fece per girarsi, ma scivolò sul tappeto, cadendo tra le braccia del medico.
"S-scusami" sia sistemò subito.
Seungmin gli sorrise dolcemente.
"Stai bene?"
"S-si" si girò per non fargli capire quanto fosse imbarazzato e quanto il suo cuore stesse battendo velocemente.
"Innie?"
"I-inizia ad andare di là, mi p-prendo un bicchiere d'acqua..." disse correndo in cucina.

Bevve in un sorso tutto il bicchiere.
"Innie..." sentì dietro di se.
Sussultò facendo cadere il bicchiere per terra, frantumandolo.
"Cazzo" si lamentò abbassandosi e prendendo in mano dei pezzi di vetro, distrattamente, tagliandosi un dito.
"Fermo fermo fermo"
Seungmin gli prese le mani, allontanandole da terra e aiutandolo ad alzarsi.
"S-scusami"
"Fai un respiro profondo e tranquillizzati ora" disse guardandolo fisso nelle iridi.
Si allontanò un attimo per prendere il necessario per disinfettarlo.
Gli prese le dita e iniziò a tamponare.
"Dovresti stare attento" disse tranquillo.
"Mi dispiace che tu debba sempre prenderti cura di me" disse con le lacrime agli occhi.
"Cosa dici?" Rise un po' "non mi pesa stare attento a te"
"Non sono un bambino..." disse serio "non voglio che tu mi veda così"
Seungmin gli mise un cerotto.
"Non ti ho mai visto come un bambino Jeongin"
"Davvero?" Chiese incredulo.
"Non potrei vederti come un bambino anche se volessi" si grattò la nuca.
Jeongin si sentì il viso in fiamme.
I due erano incredibilmente vicini e il minore si sentiva sul punto di esplodere.
"Cosa cavolo mi fai?" Rise il medico.
"I-io?" Si indicò il rosso.
Seungmin sorrise.
"Vuoi fare la seduta?" Chiese allontanandosi un po'.
"Oh... si" distolse lo sguardo.

I due si misero sul divano.
"Allora Jeongin" prese il suo quaderno " sei riuscito a fare qualche miglioramento, come ti fa sentire?"
"Onestamente ho paura" rispose guardandosi il cerotto sul dito.
"Di cosa?" Fece scattare la penna.
Jeongin si morse il labbro.
"Se miglioro troppo poi io e te non ci vedremo più? O almeno non così..."
Seungmin sospirò, posando la penna e mettendosi la mano sugli occhi, massaggiandoseli.
"Non rendere le cose così difficili..." disse piano.
"Cosa intendi per difficili?" lo guardò con la voce che tremava.
Seungmin si allontanò di più.
"Tu non capisci..."
Le lacrime iniziarono a scendere dalle guance del rosso.
"Scusami... scusa se non sono abbastanza per te" disse coprendosi gli occhi con le mani.
"Abbastanza? Jeongin cosa dici? Sai che effetto hai su di me?"  Gli tolse le mani.
"Io? D-davvero?"
"È strano vero? Sono un po' vecchio no? Dovrei pensare ad altro e magari avere una famiglia e dei figli..."
"No" lo interruppe.
"Cosa?" Si accigliò Seungmin.
"Non voglio che tu abbia una famiglia"
"Cosa stai dicendo Innie?" Chiese speranzoso.
"Potresti... tu potresti amare me?" Disse imbarazzato.
Seungmin lo guardò in difficoltà.
"Mi rendi tutto così difficile..."
"Scusami" pianse.
Seungmin gli accarezzò le guance.
"Potrei non resistere più Innie..." si morse il labbro.
"Sono solo uno stupido bambino vero?" Pianse.
"A te andrebbe veramente bene, stare con una persona così più grande di te? E i tuoi genitori? Le nostre vite diverse..."
"Io ti amo" sussurrò il rosso " non posso farci nulla"
Seungmin restò imbambolato dopo quelle parole, tanto che Jeongin stava per allontanarsi con il cuore spezzato, quando  lo spinse verso di se, poggiando le sue labbra su quelle del minore, dapprima in un leggero contatto di labbra che poi diventò sempre più intenso, le mani del medico, iniziarono a vagare sulla figura del rosso che tremava sotto quel contatto che aveva desiderato così tanto.
Sentì un gemito uscire dalla sua stessa bocca quando Seungmin fece entrare una mano sotto la sua felpa blu.
Il medico si allontanò leggermente per guardare il ragazzo sotto di se.
Aveva gli occhi lucidi per l'eccitazione e le labbra che tremavano.
Gli sorrise e le accarezzò col la punta delle dita.
"Lo sai anche tu che non posso correre con te" disse provando a darsi un contegno da uomo maturo qual'era.
Jeongin deglutì.
"Però puoi continuare a tenere..." distolse lo sguardo imbarazzato "le mani su di me?" Abbassò la voce.
Seungmin si morse il labbro e strofinò i capelli contro il suo petto.
"Mi ammazzerai tu"
Jeongin ridacchiò perché quel contatto gli faceva il solletico.
Il medico portò il rosso a cavalcioni su di se, accarezzandogli prima i capelli e poi le guance.
Il più piccolo si lasciò trasportare da quel tocco, sentendosi nel suo angolo di paradiso.

||Defenceless 2|| HyunlixWhere stories live. Discover now