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"Aish"
Felix era nel suo studio, a tirarsi i capelli, quasi a strapparseli dalla testa.
"Non fare così o te li strapperai" si preoccupò Changbin portandogli un caffè.
"Non abbiamo abbastanza prove e stai facendo tutto quello che puoi" gli sorrise.
"Ma non è abbastanza"
Si portò i capelli indietro.
Il giorno prima aveva avuto una discussione animata con Hyunjin, perché un ragazzo per strada l'aveva guardato troppo secondo il moro e nonostante avessero chiarito nel loro solito modo, aveva deciso di lasciarlo sbollire un po', non lo vedeva dalla sera prima e gli mancava da morire, era difficile per lui concentrarsi su quei fogli, ma non aveva altra scelta.

Doveva risolvere quel caso, doveva capire chi aveva ucciso sua madre e tutte quelle persone che in un modo o nell'altro erano tutte legate a lui o a Hyunjin.
Questa cosa lo tormentava, gli dava una strana sensazione e un'idea continuava a balenargli in testa, ma si costringeva a credere che non fosse vera. Non poteva esserlo.

Changbin gli lasciò un vassoio con dei dolci prima di uscire dalla stanza.

Notò che il proprio telefono speciale stava suonando e ovviamente come sempre rispose subito.
Non appena rispose, vide un visino triste e afflitto di Jisung, circondato da vigneti e grano europeo.
"Capo che succede?" Chiese il biondo.
"Lix scusami se ti disturbo, sicuramente tu hai tremila cose da fare e problemi molto più grandi di questi... ma il fatto è che sei il mio migliore amico e i tuoi abbracci in momenti come questo mi mancano tremendamente" aveva la voce leggermente tremolante e gli occhi bassi.
"Capo che succede?" Ripetè  Felix che si assicurò di chiudere la porta a chiave.
"Sicuro che non ti disturbo?" Chiese teneramente.
"Jis io ho sempre tempo per te" fece un sorriso dolce.
L'ex poliziotto alzò lo sguardo e l'altro notò subito gli occhi rossi per il pianto.
"Che succede?" Disse per la terza volta.
"Sono un paio di giorni che con Minho è tutto un casino, avrei bisogno di essere lì, invece qui mi sento forzato a stare bene e fargli vedere che sto bene... anche a sua madre che è sempre gentile..."
"Perché è un casino?"
"Non lo so è come se neanche mi guardasse in questi giorni, sta sempre al telefono o con la madre e... io non voglio essere tutto il suo mondo, ma..."
"Ma lui è il tuo" finì Felix.
Jisung annuì.
"È quasi un anno ormai che siamo qui, ma per ovvie ragioni non interagisco con gli altri, o almeno non più del dovuto e io sono venuto qui solo per lui... non sto dicendo che me ne pento, amo Minho più di qualsiasi altra cosa, però a volte mi manca casa, soprattutto quando lui ha altro da fare... mi ricorda che sono completamente solo" la sua voce si spezzò verso la fine.
A Felix venne un buco allo stomaco nel vederlo così, avrebbe veramente voluto essere lì con lui in quel momento.
"Hai provato a parlarne con lui? Magari non si è accorto che stai così" provò a dire.
"Non so che dirgli, ho sempre voluto lui si sentisse a suo agio e qui lo è, è felice e ride sempre, questo mi basta la maggior parte delle volte, ma ora sono così..."
Il biondo pensò a Hyunjin e a quando anche lui volesse che il proprio ragazzo si sentisse a proprio agio in un qualsiasi posto "come faccio a essere così egoista?" Concluse Jisung.
"Non è essere egoisti capo, non gli stai chiedendo di rinunciare a nulla"
Jisung tirò su col naso.
"Felix io voglio tornare in Corea, anche solo per qualche ora... voglio andare a casa di nonna, mi manca stare con voi, vorrei ancora essere in quella stazione e aiutarvi... vorrei... vorrei..."
"È questo quello che vuoi?"
La voce di Lee Minho era chiara e fredda come il ghiaccio.
Jisung si congelò iniziando a piangere ancora di più e nascondendo la testa dietro il braccio che teneva appoggiato alle ginocchia.
"No... ma si" pianse.
"Perché non me l'hai detto Hannie?" Minho si addolcì nel vederlo così triste.
Si inginocchiò davanti a lui e gli iniziò ad accarezzare i capelli.
"Qual è il problema? Vuoi tornare a casa tua in Corea?"
Jisung scosse la testa.
"Non vorrei mai lasciarti" ammise.
"Allora cosa?"
"Vorrei solo avere la possibilità di tornare per poco... qui sono solo..." confessò.
"Hai me... non ti basta più?" Chiese preoccupato.
Jisung alzò la testa e gli buttò le braccia al collo.
"Non ti libererai di me brutto gangster, mai"
Minho sorrise sollevato e gli massaggiò la schiena.
"Solo che tu hai sempre da fare e io sono sempre solo, all'inizio era bello perché era tutto così bello e nuovo, ma ora... mi manchi tanto MinMin"
Felix sorrise assistendo a quella scena.
Probabilmente erano quelli i problemi che dovevano avere che coppie normali e non quelli che aveva lui con Hyunjin...
Minho lo allontanò leggermente per baciargli la fronte.
"Vuoi venire con me nel viaggio di domani e in tutti gli altri?"
"Si per favore" sorrise asciugandosi le lacrime.
"Pensavo non ti piacesse muoverti così tanto" ridacchiò il castano.
"Io voglio andare dove vai tu" disse deciso.
I due si abbracciarono per un bel po'.

||Defenceless 2|| HyunlixWhere stories live. Discover now