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Kuroo's pov

Non conosco bene kenma, ma fortunatamente sono riuscito sempre a leggere perfettamente le persone ed era ovvio che per il piccolo, qualcosa andava più che male.

Avevo notato quanto Kenma fosse insicuro, tal volta sgorbutico e molto solitario ma nonostante ciò non era così all'inizio della scuola.
In più da quello che mi diceva Bokuto, Akaashi era molto preoccupato per l'amico.
Non rispondeva spesso ai messaggi e aveva saltato vari allenamenti.
Qualcosa mi puzza, non so perché mi interessi così tanto, ma voglio andare in fondo alla questione.

Gli ho dato appuntamento sotto casa sua, così mi misi velocemente una maglia nera e un paio di jeans strappati e scesi di casa per andare verso la sua.
Sapevo quale fosse precisamente poiché, le poche volte in cui eravamo tornati a casa insieme dopo gli allenamenti ero rimasto ad osservarlo, accertandomi entrasse in casa, quindi sapevo dove andare.
Neanche un minuto infatti e mi ritrovai sotto casa sua, mi sedetti sui gradini davanti la porta, gli scrissi che poteva fare con calma e posai il telefono.
Qualche minuto dopo vidi arrivare un ragazzo, che vedendomi li mi scrutò dall'alto in basso.
<Tu saresti?> Mi alzai in piedi e lo guardai, ero poco più alto di lui <Kuroo tetsurou, tu?>

<il ragazzo di Kenma.> Le mie labbra formarono una piccola "o" e misi una mano sulla sua spalla <oh, amico piacere, non è come pensi, sono un suo amico.. credo, più che altro vicino di casa, l'ho solo invitato a prendere un tè>
cazzo da come mi guarda sembra quasi voglia uccidermi.
<Va bene, digli a Kenma che dopo deve passare da me> se ne andò via subito dopo. Che strano tipo..

Sentii la porta aprirsi e mi girai verso di essa, la piccola figura di Kenma uscì di casa e si diresse verso di me. Aveva una PSP in mano, ora che ci penso l'aveva anche nel borsone della palestra.
<ci tieni proprio tanto a quella psp> ridacchiai andando per accarezzargli il capo ma quando mi avvicinai lo vidi spostarsi immediatamente, non era infastidito, non era scocciato, aveva.. paura.
Ritirai la mano e la misi in tasca.

<Andiamo?>

Pov Kenma

ho un ansia tremenda, lo ammetto.
sembra esserci rimasto male quando mi sono scostato dalla sua mano.
Scusami Kuroo, non voglio essere toccato.

Annuì alla sua domanda e inziammo a camminare, accesi la mia PSP e iniziai a giocare così da fare qualcosa durante il tragitto.
La giornata era abbastanza calda, nonostante ciò indossavo una felpa e dei pantaloni lunghi, il mio corpo era abbastanza.. rovinato ecco..
<Uhm Kenma, prima è passato il tuo ragazzo e ha detto che dopo devi raggiungerlo a casa>
Cosa?
Guardai il più grande, era serio.
<a-ah ti ha visto sotto casa mia?> cazzo.
<Oh! Si ma tranquillo gli ho spiegato che stiamo uscendo da semplici amici!> 
Grazie Kuroo, ma di certo non sarà questo a frenarlo.
Annuii semplicemente e arrivammo in un bar.
<dimmi solo cosa vuoi, ti porto in un posto e mangiamo le cose lì>  si affrettò a dire.
<Oh, uhm se la fanno, vorrei una fetta di torta di mele..> mormorai e presi il portafogli ma la mano del maggiore mi fermò, senza toccarmi, semplicemente mi fece un cenno e io sospirai posando i soldi.
Una volta prese le cose iniziammo a camminare e arrivammo in un piccolo parco, non ero mai venuto qui.
Lo vidi sedersi sul prato e picchiettò sull'erba, affianco a sé e mi sedetti anche io, presi la mia fetta di torta e rimasi in silenzio.

<Kuroo> dissi semplicemente, continuando a tenere lo sguardo sua mia torta
<perché questa uscita improvvisa?>
Sentì un "mh?" da parte sua e mi girai a guardarlo.. perché sorrideva?
<non lo so, non ti ho visto nel pieno delle tue forze agli allenamenti ultimamente, volevo tirarti un po' su il morale, kitty>

sto odiando questo soprannome.

<Non chiamarmi così ti ho detto.. comunque sto bene> sbuffai mangiando un pezzo di torta.

<bugia>
<Eh?>

<stai mentendo, si vede>
<non sei neanche un mio amico, non sono cose che ti interessano> continuai a mangiare, non avevo fame, ma la situazione si faceva imbarazzante e dovevo pur fare qualcosa.
<però Akaashi è un tuo amico, ma non ci parli comunque> colpito e affondato.
<Tu non sai niente di me> lo fulminai con lo sguardo.
<però vorrei.> Mi fulminò a sua volta e io scossi la testa.
<io no> finii la torta e aggrottai la fronte, ora che ci penso, ne vorrei mangiare un'altra fetta.
Lo sentì ridere e tirare fuori un'altra fetta di torta, come se mi avesse letto nel pensiero, e me la passò.
<grazie..> sussurrai, quasi non si sentì.
<dai, finiscila e ti accompagno dal tuo ragazzo> a quella frase, come una macchina, in automatico mi rannicchiai più in me stesso e sprofondai in un silenzio quasi assordante.
<ok> un altro sussurro.

dopo circa cinque minuti ci alzammo e inziammo a incamminarci per andare a casa di Haru.
<Kuroo, è dalla parte opposta rispetto a casa tua.. non voglio farti fare troppa strada>
<Kitty, è sera, non ti lascio mica girare da solo> mi sorrise, aveva un bel sorriso. Continuavo a non capire il perché di questa uscita, ma mi sono sentito finalmente tranquillo, almeno per un'oretta.
Sapevo fin dall'inizio, però, che questa tranquillità una volta entrato in quella casa sarebbe svanita una volta per tutte.

Poco dopo arrivammo e presi un respiro profondo, ringraziai Kuroo per la torta e per la compagnia ed entrai in casa.
Haru era sul divano, con una birra in mano mentre guardava la TV
<Ehi..> lo salutai.
<Ti sei divertito col tuo amichetto?> spense la TV e posò la bottiglia sul mobile vicino la poltrona e si alzò.
<si dai..>
<io invece non mi sono divertito per niente, anzi sto andando su tutte le furie> aveva un tono di voce basso, e si avvicinava sempre più a me.
<dai Haru.. è solo un amico, non c'è bisogno di fare cos-> un altro schiaffo.
Ci risiamo.
<nessuno. Ti ha dato il permesso di uscire con qualcuno che non sia io, hai capito?!>
sentì le sue dita premere sul mio collo e la mia schiena sbattere contro il muro.
<H-haru.. smettila>
<STA ZITTO. DIO QUANTO SEI NOIOSO.>
"Quanto sei noioso" me lo diceva ogni fottuto giorno.
<p-perchè dici questo.. perché stai con me allora..>  parlai a fatica data la sua mano che stringeva

<se pensi che qualcuno si possa mettere con te per quello che sei, e non per il fatto di volerti solo scopare. Ti sbagli. E ora te lo dimostro> quanta cattiveria in una sola frase.. sentii il mio corpo venir buttato per terra con forza, ormai piangevo a dirotto e più continuavo, più schiaffi ricevevo.
<BASTA! HARU SUL SERIO, LASCIAMI IN PACE> scoppiai, non credo di aver mai urlato così in vita mia, ma ero stanco, stanco di quella situazione di merda, stanco perché sapevo che non mi avrebbe ascoltato.

poi bussarono. 

°°°°°°
Spazio autrice

Ehi ehi ehi! Provo ad aggiornare domani🛐

𝑩𝒍𝒂𝒄𝒌&𝑾𝒉𝒊𝒕𝒆 - KurokenWhere stories live. Discover now