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Kuroo pov

Mi trovo alla centrale della polizia insieme a Kenma, per ora sono seduto in una sottospecie di sala d'attesa mentre stanno parlando con lui, essendo la vittima di questa situazione doveva andare a raccontare lui i fatti.
Intanto io ho consegnato la registrazione, così da poter incastrare quel bastardo una volta per tutte.

Ieri sera kenma si è sfigato un po' con me, era molto spaventato e tremava come una foglia certe volte.
Restò ad una certa distanza da me e io feci lo stesso, capisco che lui non voglia avere nessun contatto con la gente in questo momento e che molto probabilmente ci vorrà del tempo prima che queste ferite si rimarginino e il suo stato mentale torni sereno e spensierato, e io ovviamente voglio aiutarlo, lo sto aiutando e non ho intenzione di abbandonarlo adesso che ha bisogno di qualcuno.

Non glielo dirò perché potrebbe sentirsi in soggezione, ma questa notte non ho dormito, salivo ogni ora in camera mia per controllare se stesse bene o meno.
Giuro che se mi permettessero di farlo, ammazzerei quella faccia da cazzo del suo ex.
Non ci vuole molto per comprendere che Kenma è da proteggere e capire fino in fondo, di certo non è un oggetto di cui puoi abusare quando ti pare e piace per dare sfogo alla tua rabbia.

Voglio conoscere Kenma.
Voglio comprendere Kenma.
Voglio aiutarlo.

Ormai alla fine della scuola manca davvero poco, l'anno prossimo sarà nella mia scuola e avrò tutto il tempo per conoscerlo meglio e intanto, per ora farò il possibile.

Ancora sua madre non sa nulla, ieri sera mi ha detto che non vuole farla preoccupare perché già soffre abbastanza per altro.
Non so bene cosa intendesse ma i suoi genitori non possono stare all'oscuro di tutto, anche se non credo di aver mai sentito di suo padre, ogni volta che si riferisce alla sua famiglia parla solo di sua mamma.. mh.

Troppi pensieri, devo rilassarmi.

sbuffai pesantemente e poco dopo vidi la porta porta della stanza dove stava kenma aprirsi, e proprio quest'ultimo uscì a testa bassa e venne verso di me.
<kuro, possiamo andare>
ha una voce così dolce e bassa che quasi fai fatica a sentirlo, ma io lo sento perfettamente.
<uh? so che volevano parlare anche con me>
<Non c'è bisogno, ho spiegato io, tutto bene. Ora andiamo ok?> Fece cenno con la testa andando verso l'uscita e io lo seguii, guardandomi indietro solo un attimo.
<quanto gli daranno per quello che ha fatto? Spero abbastanza.>

<Due anni, a quanto pare> mormorò, e lo vidi stringere i pungni. Avrei voluto prendergli le mani e stringergliele per farlo calmare, ma non posso, non voglio spaventarlo.
<Troppo poco. tutto ok?>
<si solo che.. tra due anni sarà fuori, ho abbastanza ansia> Lo sentì sospirare.
<Kenma, finché ci sono io non può farti nulla.> mi venne così spontaneo dire quella frase che persino kenma era un po' incredulo
<hai fatto tanto per me.. ma non ci conosciamo per niente, come puoi dire questo>
Ha ragione.
<Allora conosciamoci, ci stai?>
lo guardai, impaziente di sentire una sua risposta.
<va bene, kuro> ah, menomale.
<perfetto! ora mi raccomando, parla con i tuoi genitori di ciò che è successo ok?> sorrisi leggermente, ma lui come sempre aveva una faccia un po' cupa
<beh, ho solo mia madre. Vedrò se dirglielo> mormorò.

Cazzo kuroo, bel modo di iniziare la vostra conoscenza.

<Oddio, non lo sapevo mi dispiace..>
<non fa niente, non potevi saperlo, ora lo sai.>
Dopo poco arrivammo a casa sua.
<Vuoi che entri con te? O preferisci dirglielo da solo?>

<Tranquillo, kuro. Faccio solo, grazie di tutto, ci vediamo>
mi fece un leggero sorriso, palesemente sforzato, ma lo fece. Poi entrò in casa.

Kenma pov

Non so spiegare bene le sensazioni che mi circondano in questo momento, tutto l'incubo che da quasi sei mesi a questa parte mi torturava era finalmente finito, ho al mio fianco una persona disposta ad aiutarmi, ho akaashi a cui dovrò dare tante spiegazioni del perché io non mi sia più fatto sentire ne vedere se non a scuola e ho mia madre che ora è qui sul divano accanto a me, pronta ad ascoltarmi con un sorriso preoccupato sul volto.

<Scusa mamma, non te ne ho parlato per non farti preoccupare.. e perché a dire il vero, non avevo il coraggio>
mormorai, una volta spiegato il tutto. Lei era rimasta impassibile, ma il suo volto era cambiato, c'era ancora preoccupazione ma era mischiata con rabbia e tristezza.
<mi sento.. così inutile per non esserti riuscita ad aiutare..>
No mamma.. non fare così, non hai idea di come mi aiuti ogni giorno.
<Mamma.. stai tranquilla, è tutto finito.. starò bene> mormorai, facendomi forza per prenderle la mano, accarezzandogliela.
È mia madre, di lei non devo avere assolutamente nessun timore.
<S-se per quest'anno vuoi ritirarti da scuola va bene>
<Non c'è bisogno, siamo quasi alla fine, posso farcela ok? Tranquilla.>

<Sei più forte di quel che pensi, kenma>
Grazie mamma, ma non è vero.

È notte fonda, ma non riesco a dormire.. come sempre d'altronde.
Presi il telefono e andai nella chat di akaashi

Akaashi
- oi

- kenma?

- perché non rispondi?

- oi, ho visto che eri assente oggi.

- kenma, se qualcosa non va
  io sono qui.

- kenma è da una settimana che
  non ti fai sentire..

- oggi kuroo ti cercava.

- Kenma, non me la conti giusta.

- quando vuoi tu mh? Sono qui.

oi, akaashi.. -
Scusa, davvero -
È tutto un macello.. -
ti devo delle spiegazioni -
Mi dispiace davvero -

sospirai, posai il telefono e accesia play, misi le cuffie per non disturbare mia madre e iniziai a giocare.
Dopo due orette sentii arrivare una notifica.

Kuroo
- ancora con le luci accese eh?

Uh? -

Mi alzai dal mio comodo futon e mi affacciai alla finestra, ma che ci faceva quel cretino in mezzo alla strada alle 4 del mattino.
<Tu mi fai paura> dissi semplicemente.
<Non avevo sonno e ho deciso di farmi un giro, ho preso questa strada e ho visto le luci accese. Scendi e ci facciamo un giro?>
Ma che è scemo?
<Non mi va, camminare è stancante.>
<Allora..>
Ma che ha dietro la schiena?
<Ho portato il videogioco che ti avevo promesso di prenderti quando ti ho convinto per il bar, giochiamo?>
Si è scemo.
sospirai e scesi silenziosamente per aprirgli.
Lo feci entrare in casa e lo portai fino in camera.
<Tu sei scemo> dissi ancora.
<può essere> sorrise leggermente dandomi il videogioco.

Vorrei davvero, ma non riesco a fidarmi di te per ora.
Per favore kuro, aiutami a cambiare idea.

<Giochiamo dai>

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Spazio autrice

Io 🤝 pubblicare la sera tardi

𝑩𝒍𝒂𝒄𝒌&𝑾𝒉𝒊𝒕𝒆 - KurokenWhere stories live. Discover now