Mite e Melanconico - V

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Quando la speranza la stava abbandonando, sentì lo scalpito inconfondibile dei cavalli dalla criniera di rame e, con enorme sorpresa, ebbe delle veloci cavalcature su cui fare ritorno.

Al terzo giorno di viaggio, quando erano nei pressi del Lago delle Illusioni, Melanconico riaprì gli occhi e, vedendo cos'era successo, maledisse la gemella per averlo separato dall'oggetto del suo desiderio. 

Accecato dall'ira, spinse Mite nell'acqua.

«Ti avrei dovuto lasciar annegare: a quest'ora sarei Re del Regno di Metallo e avrei sposato l'Imperatrice degli Specchi» sbraitava mentre osservava la sorella annaspare e sparire sotto la superficie.

Quando la speranza la stava abbandonando, Mite sentì una forza spingerla dal basso e l'aria tornò a riempirle i polmoni. Un grosso lupo dal pelo d'argento la riportò a riva, ma di Melanconico non vi era più alcuna traccia.

Incapace di credere che suo fratello avesse cercato di ucciderla per via di una donna, pianse tutte le sue lacrime. I cavalli e i lupi la attorniarono per lenirne il dolore, ma la giovane era inconsolabile.

Per la terza volta la speranza era lì lì per abbandonarla quando Mite vide il giorno tramutarsi repentinamente in notte: una gigantesca aquila dalle penne d'oro volava in cerchio sulla sua testa oscurando il sole. 

Il rapace chiuse le ali, si tuffò in picchiata, artigliò la ragazza che si trovò a volare alla volta del Regno di Metallo.

Il rapace chiuse le ali, si tuffò in picchiata, artigliò la ragazza che si trovò a volare alla volta del Regno di Metallo

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Il labirinto dei nomi perduti - Fiabe dimenticateМесто, где живут истории. Откройте их для себя