La Quercia dei Dieci Quaderni - VI

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Le dita tremanti presero la busta, nella notte buia non era possibile distinguere quanto v'era scritto

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Le dita tremanti presero la busta, nella notte buia non era possibile distinguere quanto v'era scritto. Yesed sentiva la consistenza della carta, ondulata come se fosse stata bagnata, e appoggiò il viso sul foglio che conservava l'odore dell'uomo che le aveva fatto da padre. Mille lucciole si sollevarono da un prato in una nube di luce che le permise di leggere le sue ultime parole.

In quel chiarore, il Principe si soffermò sulla lucentezza della pelle della ragazza perdendosi nei suoi occhi viola, appoggiò l'indice sull'arco morbido delle labbra, avvertì il tepore del respiro farsi sempre più intenso

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In quel chiarore, il Principe si soffermò sulla lucentezza della pelle della ragazza perdendosi nei suoi occhi viola, appoggiò l'indice sull'arco morbido delle labbra, avvertì il tepore del respiro farsi sempre più intenso. 

Quando il buio abbracciò la notte, lui strinse a sé l'anima d'acqua di Yesed dissetando il fuoco che gli bruciava il cuore. 

La ragazza reclinò la testa sulla sua spalla per aspirarne l'odore muschiato e quella fragranza le ricordò di quando, bambina, aveva ritrovato in lui ciò che pensava di aver perduto.

La ragazza reclinò la testa sulla sua spalla per aspirarne l'odore muschiato e quella fragranza le ricordò di quando, bambina, aveva ritrovato in lui ciò che pensava di aver perduto

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Il cielo porpora e viola incendiava l'Oceano Invisibile, il vento spirava forte increspando la superficie che si piegava in onde che si frangevano violente sulla battigia. La forza dell'impatto copriva il rumore degli zoccoli dei cavalli che galoppavano verso i ragazzi in fuga. Venti cavalieri aizzati dall'uomo dagli occhi di tigre con promesse di terre e ricchezze si avvicinavano veloci e la distanza tra le gambe agili dei ragazzi e quelle poderose dei destrieri si riduceva a ogni falcata. 

Yesed e il Principe arrancavano nella sabbia rosata, l'acqua penetrava fredda le calzature leggere, un veliero era ormeggiato in rada, le dita intrecciate. 

Gli zoccoli sprofondavano nella battigia e, nel riguadagnare l'aria, sollevavano una cascata di granelli rosa, le criniere mosse dal vento sembravano bandiere agitate in un campo di battaglia, le lame curve delle spade scintillavano di porpora e viola. 

I cavalieri accerchiarono i due ragazzi che pregavano con l'inutile forza delle loro mani giunte.

La carta profumata di terre lontane e bagnata di lacrime venne incendiata, i fogli danzavano nell'estasi, si accartocciavano vinti dal calore per disperdersi nella luce

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La carta profumata di terre lontane e bagnata di lacrime venne incendiata, i fogli danzavano nell'estasi, si accartocciavano vinti dal calore per disperdersi nella luce.

Yesed venne portata sul veliero che partiva per la Landa Oltreconfine, il Principe venne costretto a sposarsi con la figlia dell'uomo dagli occhi di tigre.

Il labirinto dei nomi perduti - Fiabe dimenticateWhere stories live. Discover now