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Capitolo 15.
Parole avvelenate.

"Jorginho, stanco e nervoso dei giochetti mentali di Mia, fece parlare la rabbia per lui, ferendo la ragazza per la prima volta da quando si erano incontrati."

Sollevo la cerniera dello stivale destro e alzo lo sguardo verso la porta della stanza, sentendo i passi di Jorginho. Il mio sguardo si posa sulla sua figura ancora mezzo assonnata, i capelli spettinati e solo un pantaloncino addosso. Mi permetto di osservarlo per un po', beandomi di tanta bellezza che mi viene offerta, poi scatto in piedi, avvicinandomi a lui e agganciando il suo sguardo.

"Ora andrei, ho appuntamento con Kepa per pranzo!" lancio uno sguardo all'orologio al mio polso e mi rendo conto che faccio appena in tempo a tornare a casa, farmi una doccia e cambiarmi per raggiungere il portiere

Jorginho annuisce distrattamente, mentre si passa la mano tra i capelli in modo nervoso "Quindi quello che c'è stato tra noi stanotte, cosa diavolo è stato?"

"Cosa intendi, scusa? Non è stato niente, solo e semplice sesso" semplice non direi, visto quanto è stato intenso e bello

"Davvero vai da Kepa dopo aver passato la notte con me? Ma come riesci a guardarti allo specchio?" alza la voce mentre, con rabbia, avvicina il suo viso al mio. I suoi occhi verdi si fanno più scuri a causa della collera e il suo viso assume un'espressione scioccata e infastidita allo stesso tempo. Che ti aspettavi, Jorginho, eh?

"Sicuramente allo stesso modo in cui ci riesci tu. Io continuerò a vedere Kepa finché ne avrò voglia e tu non potrai più interferire in nessun modo" gli sorrido sbilenca, inclinando leggermente la testa e spostandomi i capelli dietro le spalle, con su la classica espressione di chi ha vinto una sfida "Sei venuto a letto con me mentre sto conoscendo lui, l'hai tradito pure tu tanto quanto me!"

Il suo viso assume immediatamente un colore biancastro e rosso intenso subito dopo, mentre realizza che ciò che abbiamo fatto stanotte è stato solo un modo per manipolarlo e far sì che non rovinasse le cose tra me e Kepa. Ora sono io che nuovamente gestisco la mia vita, non può più ricattarmi. "Sei proprio una stronza, hai davvero deciso di sedurmi per questo? Cosa non va nella tua testa?"

Le sue parole mi fanno digrignare i denti per l'urto, così gli punto in dito contro, con fare minaccioso, nonostante lui non mostri il minimo timore davanti al mio stato d'animo attuale.

"Hai iniziato tu a mettermi i bastoni tra le ruote, hai avuto solo ciò che ti meritavi, Jorge."

Lui stringe nervosamente i pugni e continua a guardarmi in modo adirato, mentre la vena sul suo collo inizia a pulsare. Devo ammettere che è maledettamente attraente anche da nervoso e il suo umore, in questo momento, mi ricorda quanto è stato nervoso il sesso stanotte. "Mia, io volevo solamente proteggere il mio amico, non me ne fotte nulla di fare la guerra a te. 'Fanculo al giorno che ho deciso di proporti di passare la notte con me, mi stai facendo esasperare!"

Urla fuori di sé dalla rabbia, mentre io continuo ad osservarlo con le braccia conserte come se fossi annoiata dalla sua sfuriata. In realtà tutt'altro, sto ripercorrendo mentalmente ogni dettaglio della notata, probabilmente l'ultima tra noi.

"Beh, non devi più proteggere nessuno al momento" scrollo le spalle, come se avessi appena risolto il suo problema. Lo so, molto probabilmente, in questo momento, mi sta odiando immensamente, ma poco importa; mi ha sfidato e non sono una che rimane zitta a subire, in nessun caso.

"La realtà è che tu volevi me, Mia. Hai inventato 'sta cazzata di aver passato la notte con me solo per non permettermi più di ricattarti, ma in realtà è che morivi dalla voglia di avermi." ora mi sfida, quasi come se volesse farmi innervosire e, in qualche modo, farmela pagare per ciò che ho architettato "Forse sei una di quelle a cui non basta un solo uomo e quindi, oltre Kepa, dovevi avere anche me? Hai per caso un quaderno su cui ti segni le valutazioni di tutti quelli che ti soddisfano e segni, invece, con una X rossa quelli che non ti danno abbastanza piacere?"

Un moto di rabbia mi colpisce in pieno e velocemente si diffonde in tutto il mio corpo. Come osa parlarmi in questo modo? "Jorginho, sta zitto."

"Non prendo ordini da una bambina stronza e viziata, hai capito?" credo di non averlo mai visto così nervoso da quando ci conosciamo, mai. "Ti fa male sentire la verità, eh? Ora, dopo me e Kepa, chi sarà il prossimo? Ti avverto che Mason, Kai e Thiago sanno già che sei una puttana, con loro non hai possibilità"

Mi gelo immediatamente sentendo le sue parole e, per la prima volta, mi sento ferita da lui. Mi sento come se mi avessero appena mollato un pugno nel bel mezzo del petto, facendomi mancare l'aria. Una puttana? È così che mi giudica?

Vedo il suo sguardo cambiare, dopo aver pronunciato queste parole, e lo vedo strabuzzare gli occhi, come se si fosse appena reso conto di ciò che ha detto, ma prima che possa aggiungere altro, la mia mano si solleva per aria, automaticamente, e stampo le mie cinque dita della mano destra sulla sua guancia. Lo faccio scaricando tutta la rabbia per ciò che mi ha appena detto, lo faccio con l'intento di ferire il suo bel visino e di farlo pentire per ciò che ha osato dirmi.

Dopo essere venuto a letto con me mi dà della puttana, che razza di faccia tosta? Finché gli faceva comodo non lo ero, però, vero?

"La puttana toglie il disturbo. Fai schifo, Jorginho. Tornerai strisciando ai miei piedi, ma non accadrebbe più nulla tra noi nemmeno se fossi l'ultimo uomo sulla Terra."

Ride amaramente sentendo la mia risposta e si sposta dall'uscio, lasciandomi lo spazio libero per poter andare via. "Sparisci dalla mia vista. Sei stata un errore dal primo momento. Hai solo giocato con me e poi, dopo che ti sei stancata, hai iniziato a giocare con Kepa, finché hai tradito anche lui." dopo il mio schiaffo sembrerebbe essere ancora più nervoso "Sarò onorato di non finire mai più a letto con te, perché mi fai pena. Presto anche Kepa si renderà conto di che persona sei e, allora, rimarrai sola. E ora, vai fuori da casa mia"

Indica la porta della stanza con un gesto del capo e io eseguo immediatamente il suo ordine, dandogli una spallata nervosa mentre esco. Meglio che me ne vada prima che gli dia pure un pugno, oltre uno schiaffo. Se lo meriterebbe senza dubbi.

Esco velocemente dal suo appartamento e sento un dolore nel mezzo del petto, non capisco cosa sia. Mi sento quasi come se fosse il cuore a farmi male e, come non mi succedeva da tantissimi anni, sento gli occhi pizzicare come se volessero buttare giù litri e litri di lacrime.

Perché sto reagendo in questo modo? Perché diavolo non posso andarmene e mantenere la mia facciata sicura di me? Perché le sue parole mi hanno ferita così tanto? Non dovrebbero farmi nessun effetto visto che lasciano il tempo che trovano. Però, sentirmi chiamare in quel modo, con tanta cattiveria, da lui, purtroppo mi ha fatto più effetto di quanto mi piacerebbe ammettere.

Non credo di meritare un simile trattamento da lui. Ho sempre agito di conseguenza alle sue azioni, non ho mai fatto nulla di testa mia, assolutamente.

Mi allontano velocemente da casa sua e, quando sono abbastanza lontana, decido di chiamare un taxi per tornare a casa. Devo pensare solo alla giornata che mi attende, devo pranzare con Kepa e poi dobbiamo andare al centro sportivo, visto che oggi ci sono gli allenamenti di pomeriggio.

Sarà difficile lavorare con Jorginho, d'ora in poi, ma non gli permetterò di rovinare il mio sogno, assolutamente. Non merita tutto questo potere.

Era uno di questi il motivo per cui non volevo accettare, la prima volta, di andare con lui. Sapevo che sarebbe finita male e, lavorare con lui, sarebbe stato un problema. Sapevo che è uno che avrebbe portato problemi, glielo si legge in faccia.

Ma non gli permetterò di vedermi a pezzi per colpa del veleno che mi ha sputato addosso, oh no. Jorginho si pentirà amaramente di avermi trattata in questo modo, quando mi vedrà felice senza di lui, quando capirà che non è più nei miei pensieri ed è facilmente sostituibile.

Mia Venturi non si fa trattare in questo modo da nessuno.

Nota: 2:12 EHILÀ RAGAZZE. Eccomi con il secondo capitolo della giornata, Happy?

Anyway, in questo capitolo vediamo come Mia svela a Jorginho il suo piano e vediamo come lui, dopo 15 capitoli, reagisce male. Lei lo schiaffeggia per le sue parole e lui, davanti a questo gesto, rincara la dose. Raga, questa è ufficialmente una relazione tossica. Beh, che mi dite? Da che parte state voi?

Detto ciò, buonanotte a chi è ancora sveglio e buongiorno a chi leggerà domani. Un bacio, vi amo, Ele 🤍

Cosa mi manchi a fare|| JorginhoTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon