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Capitolo 21.
Colpa dell'alcool.

"Mia non amava perdere il controllo, ma Jorginho gliel'avevo fatto perdere in più modi, più volte, senza che lei potesse fare nulla per impedirlo."

Durante la mia assenza, Aura ha avuto modo di legare con Sophia, la proprietaria del 55, e in particolare con due delle sue amiche, Luana e Venere. Infatti, ora, sono sedute al nostro stesso tavolino, da appena siamo arrivate, e devo ammettere che sono piuttosto simpatiche e alla mano, anche se, ora, anche il ragazzo di Venere ci ha appena raggiunte ed è accomodato con noi.

In un'altra occasione sarei andata sicuramente fuori di testa perché lui è niente di meno che Federico Chiesa, uno dei calciatori più promettenti e forti della mia squadra del cuore, ma al momento non mi entusiasma nemmeno questo. Davanti a me vedo solamente una coppietta sdolcinata che si scambia saliva ogni qualvolta può, facendomi storcere il naso perché mi fanno spostare, inevitabilmente, il pensiero su Jorginho.

Lo so, non dovrei, ma ho bevuto parecchio e non ho il pieno controllo delle mie emozioni e delle mie azioni. Volevo dimenticarlo, invece, in questo modo, lo penso più costantemente. È come se l'alcool avesse tolto il freno che mi permette di tenerlo lontano dalla mia mente. Più guardo Venere e Federico scambiarsi effusioni, più vorrei prendere un aereo dritto per Londra, andare a casa sua, dimenticare ogni cosa e sentirlo mio più che mai. Dannazione, ma che penso?

"Quindi sei la fotografa del Chelsea? Conoscerai senz'altro Jorginho" le parole di Chiesa mi riportano alla realtà, capendo che sta parlando con me "È impossibile non notare lui e la sua risata sobria" e poi è impossibile non notare le sue mani addosso, o i suoi occhi verdi che ti scrutano nuda...

"Sì, abbastanza bene, direi" sorrido senza riuscire a trattenermi, a causa dell'alcool che scorre nelle mie viene, poi mi giro verso Venere, che sta accarezzando dolcemente le dita del suo ragazzo. Se fossero poco poco più dolci di così mi farebbero venire il diabete. ''Mi avete fatto venire in mente una persona, comunque. Scusate, devo fare una cosa."

Loro annuiscono immediatamente e poi, mentre Federico comunica a Venere che ha appena ricevuto un messaggio da suo fratello Lorenzo che è qua fuori con una certa Fabiana e ha bisogno delle chiavi di casa -immagino siano qua in vacanza, anche perché da quel che ricordo suo fratello è molto più piccolo di lui-, io mi alzo dal tavolino. Ignoro le occhiate interrogative che la mia migliore amica mi sta rivolgendo ed apro Instagram, cercando di capire cosa oggi l'italo-brasiliano abbia fatto. Si sarà domandato qualcosa sulla mia assenza? Chissà...

Vedo che ha postato una nuova foto, risalente all'allenamento di oggi. Un primo piano di lui che sorride in direzione di uno dei suoi compagni. Per un momento sono invidiosa di non avergli potuto scattare io una foto così bella.

La mia attenzione, però, viene immediatamente catturata da dei commenti sotto questa foto. Una donna, che riconosco essere la stessa che era con lui durante la festa di Werner, gli ha fatto un complimento per il sorriso e lui ha risposto fingendo modestia.

Istintivamente stringo il telefono tra le mani, poi cerco il suo numero in rubrica, senza nemmeno pensare, e faccio partire la chiamata, mentre cammino verso l'uscita del 55, per poter avere il giusto silenzio per parlargli.
L'alcool mi fa dimenticare ogni sentimento di rabbia e risentimento che ho nei suoi confronti, e la cosa non migliora quando, dopo alcuni squilli, sento la sua voce rispondere dall'altro lato della cornetta.

"Mia, sono le due di notte, ti sembra normale telefonarmi ora?"

Sorrido guardando la nuvoletta di vapore che abbandona la mia bocca ad ogni respiro, poi presto nuovamente attenzione alla conversazione "Chi è per te quella che stava alla festa? Dio, non posso tollerare che tu ci vada a letto, è una gatta morta."

Cosa mi manchi a fare|| JorginhoOù les histoires vivent. Découvrez maintenant