25°

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Capitolo 25.
Un incentivo.

"Tra loro le cose procedevano come se fossero sempre state normali. Mia e Jorginho non sapevano starsi lontani, ardevano al solo pensiero di restare l'uno accanto all'altro."

Devo ammettere che il lavoro mi è mancato più di quanto credessi e, soprattutto, mi è mancato Jorge. È da quando hanno iniziato l'allenamento che, di tanto in tanto, posa il suo sguardo su di me e un brivido, ogni volta, mi percorre tutta.

Non c'è bisogno che parli, riesco a leggere i suoi pensieri attraverso i suoi occhi verdi, sento il desiderio che ha di me, visto che appena ci siamo visti non ci siamo potuti nemmeno sfiorare, perché prima di rendere ufficiale il tutto, vuole parlare con Kepa.

Mi sono trovata d'accordo con la sua decisione, ma ora sto letteralmente morendo a vederlo davanti a me e non poterlo nemmeno baciare. Oggi passerei tutto il tempo a scattare foto solo a lui, ma non penso che la società sarebbe felice del mio rendimento. Il modo in cui mi guarda sta rendendo questa attesa più difficile del previsto.

Per quanto riguarda Kepa, invece, non è stato bello incrociare il suo sguardo una volta che è arrivato al campo. Mi ha guardato per una misera frazione di secondo, ma l'ha fatto in modo quasi schifato e deluso, poi è andato verso gli spogliatoi, ignorandomi come se non esistessi nemmeno. Mi ha fatto sentire sporca e sbagliata, e questo non mi è piaciuto per nulla. Credo che non potrà mai superare ciò che è successo e comportarsi civilmente con me...

Continuo a scattare diverse fotografie ai ragazzi che stanno facendo la partitella. Ormai stanno per concludere l'allenamento e io mi fermo per bere un sorso d'acqua, visto che Felepa sta comunque scattando delle foto dalla parte opposta alla mia.

Non credo che Jorge parlerà oggi con Kepa, perciò, appena finito il tutto, io ritirerò le mie cose e andrò a casa mia, dove poi lui mi raggiungerà. Finalmente potrò zittire questa voglia che ho di lui da giorni. Non riesco a pensare ad altro, dal momento in cui l'ho accompagnato in aeroporto.

L'idea di viverlo senza combattere più il sentimento che sento crescere dentro per lui, mi fa vivere con molta più serenità e pace. Mi sento quasi rinata.

*****

Jorginho

Mi sgancio la cintura appena parcheggio davanti a casa di Mia, ma mentre sto per scendere il mio telefono squilla, attirando la mia attenzione. Lo afferro, visto che era posato sul sedile del passeggero, e inarco un sopracciglio quando i miei occhi leggono il nome di Mount sullo schermo. Ci siamo appena visti, che avrà di così urgente da dirmi?

Clicco sulla cornetta verde e metto il vivavoce, infatti immediatamente sento la sua voce risuonare nell'abitacolo, pare stia parlando con Kai.

"Mason, che vuoi?" cerco di attirare la sua attenzione e, come se si fosse accorto solo ora che ho risposto, zittisce Kai e iniziare a parlare con me

"Jorginho, muori dalla voglia di farti la fotografa e sei scappato, perciò non ho fatto in tempo a parlarti." lo sento ridacchiare e alzo gli occhi al cielo, attendendo che continui il suo discorso "Stanotte ho deciso di fare una piccola festa a casa mia e dovevo chiederti di venire"

"Ovviamente può venire anche Mia" sento Kai aggiungere questo mentre urla, come per farsi sentire, e io scuoto la testa ridacchiando mentre sento Mason rimproverarlo per aver, cito testualmente, "urlato troppo vicino alle sue orecchie"

"Sì, perché sappiamo che tanto non ti muovi senza lei perché i tuoi ormoni sono tornati quelli di un sedicenne" continua Mason, ridendo per le sue stesse battute

Cosa mi manchi a fare|| JorginhoOù les histoires vivent. Découvrez maintenant