6. Primo tentativo

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-Perfetto! Spedisci il pacco all'indirizzo che ti ho indicato!-

-Sì, signore.-

Dopo che lo sgherro se ne fu andato, il suo capo si soffermò ad osservare lo skyline della città che, alle prime luci dell'alba, iniziava a svegliarsi. Sorrise compiaciuto tra sé e sé: quella sarebbe stata solo la sua prima mossa sulla grande scacchiera dove si sarebbe premurato di giocare per il tempo a venire.

*

Ripensai all'incontro fatto al mercato per tutto il giorno seguente, senza mai mettere piede fuori dalla mia stanza fatto salvo per i pasti. Riflettei a lungo, soprattutto, sull'identità di quell'uomo che mi si era avvicinato e vagliai diverse ipotesi senza mai giungere ad una conclusione definitiva: poteva trattarsi di Ran o suo fratello o un loro collaboratore. Ero più propensa a credere, tuttavia, che si trattasse dell'ultima opzione, dal momento che se fosse stato Ran (almeno presumo) si sarebbe direttamente rivelato a me; se fosse stato suo fratello... impossibile, non si sarebbe nemmeno avvicinato, visto l'odio cieco che ha sempre provato nei miei confronti.

Ci vollero quarantotto ore perché abbandonassi quello stallo di indecisione in cui mi trovavo. Tutto accadde due giorni dopo l'uscita al mercato: era mattino presto, i miei si trovavano momentaneamente fuori città ed ero sola in casa. Avrei dormito fino a tarda mattinata se, alle sette in punto, il campanello non avesse iniziato a suonare.

Imprecando, scesi le scale fino ad arrivare all'ingresso, ma, quando osservai attraverso lo spioncino, non vidi nessuno sulla soglia. Aspettai cinque minuti, finché non mi decisi ad aprire la porta.

La via era totalmente deserta e tutti gli abitanti del quartiere, probabilmente, si stavano svegliando per iniziare una nuova giornata lavorativa. Avanzai di qualche passo, cercando di aguzzare la vista, finché non inciampai in qualcosa che era stato lasciato sullo zerbino.

Mi insospettii, perché i corrieri non passano così presto al mattino, eppure ai miei piedi era stato lasciato un piccolo pacchetto avvolto in della semplice carta da pacco marrone. Sulla superficie non c'era niente di niente: nessun nastro, nessun timbro postale, nessun indirizzo di provenienza o di destinazione.

Dopo aver gettato uno sguardo nei paraggi con fare circospetto, afferrai il pacco e mi chiusi in casa. Sicuramente qualcuno era venuto lì per consegnarlo personalmente a me e la cosa non mi tranquillizzava particolarmente. Che fosse stato mandato da qualche esecutore della Bonten dopo l'incontro di due giorni prima?

"Ormai ci sei dentro fino al collo, apri!" pensai cercando di farmi coraggio in una situazione tanto strana e inquietante. Strappai la carta, rivelando una piccola scatoletta di legno, e aprii quest'ultima.

Spuntò fuori un piccolo biglietto, scritto su una carta da lettera anche fin troppo raffinata rispetto al resto dell'imballaggio, che recava le seguenti parole:

"Divertiti a nascondino finché puoi, dopo inizierà un gioco migliore."

Feci cadere il foglietto con le mani tremanti, per poi scorgere sul fondo della scatola alcune fotografie: erano delle immagini che mi ritraevano al mercato pochi giorni prima, sia mentre camminavo tra la folla, sia mentre pagavo la merce, sia mentre parlavo con quel signore.

Mi accasciai a terra mentre facevo scorrere ripetutamente le istantanee: qualcuno sapeva che stavo cercando contatti con la Bonten e aveva in mente qualcosa.

Che volessero sfruttarmi per arrivare a loro? Può darsi, ma chi? Di sicuro non la polizia, che avrebbe potuto disporre di mezzi ben più efficaci nella sua caccia all'uomo. Qualche gruppo criminale rivale? Sarebbe stato sensato, ma chi c'era di così informato sul mio rapporto con Ran?

Snuff (Ran Haitani FF)Where stories live. Discover now