12. Ricongiungimento

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Ran si mostrò molto paziente nell'ascoltare la mia parte della storia, senza mai interrompermi o mettermi fretta, ma lasciandomi tutto il tempo necessario per poter ripercorrere quei momenti. Credo avesse capito che, anche se era stato lui a rimetterci di più, la decisione di allontanarmi e di voltare le spalle a tutto e tutti fosse stata altrettanto dolorosa per me.

Quando ebbi concluso il mio racconto, calò il silenzio tra di noi, spezzato appena dal rumore del vento che aveva preso a soffiare forte all'esterno. Dopo pochi istanti, all'apparenza eterni, l'uomo seduto accanto a me volse lo sguardo nella mia direzione e prese parola.

-Mi dispiace molto, Reiko-chan. Non avrei mai immaginato che potessi trovarti in una situazione simile a causa mia.-

-Ran, non devi scusarti. Anzi, sono io che dovrei farlo dopo tutto quello che ti ho fatto passare...-

-Forse non avrei mai dovuto avvicinarmi a te, quella sera.-

-No, non è assolutamente vero. Perché dici così?-

-Facciamo parte di due mondi diversi ed è sempre stato così, già dieci anni fa. Sono io l'egoista che ha creduto di avere un futuro con te. Insomma, guardaci: ho ucciso tre persone stasera, tu hai studiato e hai raggiunto i tuoi traguardi. Forse avresti dovuto trovare qualcuno che fosse al tuo livello anni fa, almeno ti saresti risparmiata l'accusa di aver macchiato con un'onta di vergogna il nome della tua famiglia.-

-Non puoi dirmi questo...- risposi con un fil di voce, sul punto di riprendere nuovamente a piangere.

-Sai, ho aspettato per anni questo momento, per rivederti e per poter sapere quello che non avrei mai potuto conoscere da altri, come i motivi del tuo allontanamento. Ora che mi hai raccontato tutto, non credo di poter fare altro se non prenderne atto. Cosa credevo di fare? Di poter tornare insieme a te una volta confessatoci tutto? Certo, mi sarebbe piaciuto, ma non penso sia giusto avanzare pretese di questo genere nei tuoi confronti. Anzi, senza di me probabilmente avresti avuto una vita normale e migliore.-

Fece per alzarsi, una volta dette queste parole, ma prima che si allontanasse del tutto gli circondai il busto con le mie braccia e affondai il volto nella sua schiena, lasciando che le lacrime scorressero liberamente sulle mie guance.

-Non puoi dirmi questo, Ran. Sono io l'essere ignobile qui, sono io che ho sbagliato e l'unica cosa che posso fare è vergognarmi per come ti ho abbandonato. Tu hai migliorato la mia vita e in tutti questi anni, in cui non ho fatto altro che domandarmi se avessi sbagliato o meno ad andarmene, l'unica certezza che ho sempre avuto è che non avrei mai potuto né voluto avere un'altra persona nella mia vita che non fossi tu. Quando sono tornata e ho saputo da Mei che mi stavi cercando, non ho aspettato nemmeno che tu ti muovessi e ho iniziato a cercarti, benché non avessi molti mezzi a disposizione. Per questo ti prego, Ran, scusami per quello che ti ho fatto o, se non vuoi farlo, biasimami, ma non pensare di essere stato tu a sbagliare e non addossarti colpe che non hai.-

-Dici davvero, Reiko-chan? Sono stato l'unico uomo della tua vita?-

-Sì, Ran. Nessuno ha mai preso né potrà mai prendere il tuo posto.-

Sentii il corpo del mio interlocutore allontanarsi dal mio, ma fu soltanto un attimo: mi ritrovai faccia a faccia con lui, dopo che mi ebbe afferrato delicatamente il viso con entrambe le mani sollevandolo nella sua direzione.

-Sapere che il tuo cuore, dopo tutto questo tempo, è sempre appartenuto a me, risarcisce questi dieci anni di sofferenza. Tuttavia, cerca di capirmi: sarei un egoista se, adesso, tornassi nella tua vita. Lo vorrei tanto, Reiko, ma so che è sbagliato.-

Lo vidi allontanarsi e camminare avanti e indietro, tenendosi sempre a debita distanza da me ed evitando di guardarmi. Cominciai a singhiozzare leggermente, ma fui interrotta ben presto dall'uomo in questione.

Snuff (Ran Haitani FF)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora