Atto finale - Scena quarta

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Note e avvertenze preliminari: buonasera miei cari lettori. Normalmente colloco uno "Spazio autrice" a fine capitolo, ma per questa volta devo rubarvi giusto 5 minuti prima che iniziate la lettura. Non sono solita mettere le mani avanti, ma per la parte iniziale di questo capitolo lo farò.
Per la prima parte che leggerete, ho provato a guardare film e documentarmi su fatti di cronaca realmente accaduti in modo da restituire una rappresentazione il più verosimile possibile della scena e, a tal proposito, chiedo fin da subito scusa qualora quello che ho scritto dovesse sembrare una minimizzazione di cose che, purtroppo, succedono anche oggi. Soprattutto chiedo scusa se una determinata, velata allusione alla fine di questa sezione dovesse essere sgradita o io possa sembrare irrispettosa rispetto a un tema piuttosto delicato.
Detto questo, buona lettura e spero che il capitolo possa piacervi!♡

*

Un silenzio tombale era calato nella sala quando il filmato iniziò.

In prima battuta non si sentiva alcun rumore, né si riusciva a distinguere bene l'ambiente della ripresa, dal momento che non vi era alcuna illuminazione naturale o artificiale che lasciasse intravedere anche solo un muro o un pezzo d'arredo. Passarono comunque pochi secondi prima che una luce fioca si accendesse colpendo un pavimento di cemento umido, a tratti sudicio, ricoperto da pezzi di ferro ossidati dal tempo o cocci di vetro di qualche finestra infranta, e delle pareti luride parzialmente coperte dall'ombra.

Notai solo pochi altri elementi in seguito, come il profilo di alcuni pilastri dalla superficie scrostata che reggevano la struttura, anche se solo uno di questi attirò più di tutti gli altri la mia intenzione.

Spalancai gli occhi inorridito quando lì, legata da una catena arrugginita all'altezza della vita e per buona parte dell'addome, scorsi Reiko. Dal piano medio usato dal "regista" riuscii ad intuire che anche i polsi fossero stati annodati dietro al pilone in modo da limitare ogni suo movimento il più possibile, ma non fu di certo quello il dettaglio più sconcertante dell'insieme.

Vidi solo che indossava una canotta grigia consunta e sporcata da delle chiazze più scure qua e là. Non ci volle molto perché capissi di cosa si trattasse, né da dove provenisse quel sangue secco: in quella porzione di pelle scoperta del busto vidi cicatrici di tagli vecchi accompagnati da altri più recenti e, scendendo verso le braccia là dove passavano gli anelli della catena, molte escoriazioni fresche, forse provocate da un tentativo di fuga o di opposizione fallimentare.

I capelli erano appiccicati alla fronte madida di sudore e al contorno del viso. Fu proprio la visione di questo che, più di tutto quanto, mi fece ribollire il sangue e angustiare allo stesso tempo: gli occhi erano gonfi e lucidi, come se avesse finito di piangere da poco o stesse per farlo, e alla bocca aveva stretto un bavaglio.

Mai avrei pensato di vederla ridotta in una simile condizione e se ci penso faccio fatica a trattenere le lacrime: Reiko, la persona più dolce del mondo, vittima di così tanta cattiveria; il suo bellissimo corpo rovinato e ricoperto da cicatrici indelebili, tanto quanto sarebbe stato il ricordo di come le sono state procurate; il suo spirito forse fatto a pezzi più di tutto il resto.

-Reiko-chan...-

Feci appena in tempo a sussurrare il nome della ragazza che subito il soggetto dell'inquadratura cambiò e, quando lo riconobbi, fui pervaso dalla rabbia.

-Buongiorno Ran. E buongiorno a tutti i membri della Bonten che staranno sicuramente guardando questo filmato con te. Spero che tu e Rindou stiate bene: dopo dieci anni senza vedersi, ho avuto quasi paura che alla mia coppia di fratelli preferita fosse successo qualcosa.-

-Bastardo.- sentii sibilare mio fratello accanto a me, ma subito la mia attenzione ritornò sullo schermo.

-Forse ti chiederai perché io sia tornato in scena dopo così tanti anni. Ebbene, mi sono divertito così tanto con voi tre che mi è parsa un'idea eccezionale tornare ai bei tempi andati. Certo, all'inizio è stato difficile rintracciare la tua amica qui presente.- disse facendo un cenno col capo verso Reiko -Ma sai una cosa? I soldi possono fare molte cose, soprattutto quando sei il miglior offerente: è bastato pagare qualche migliaio di yen in più perché l'informatore che avevi mandato in Europa mi riferisse tutto quello che riusciva a scoprire di nuovo. La prossima volta ti consiglio di scegliere meglio i tuoi sottoposti, non sono tutti fedeli di questi ultimi tempi.-

Snuff (Ran Haitani FF)Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ