Epilogo

702 68 160
                                    

Due anni dopo

Era una giornata autunnale particolarmente fredda e la pioggia aveva da poco smesso di scendere dal cielo mentre, come ero ormai solita fare quasi ogni mese, mi recavo a far visita al cimitero. Non mi era mai piaciuto andarci, nemmeno quando si trattava di miei stretti parenti: rendere omaggio a persone che non ci sono più, a mio parere, non faceva altro che riportare a galla il dolore provato nel momento del distacco e, se avessi potuto, avrei evitato di riaprire ogni volta certe ferite.

Avevo appena varcato la soglia quando scorsi presso la tomba della famiglia Haitani la figura dell'unico fratello superstite e, dopo aver preso un profondo respiro, decisi di avvicinarmici.

-Ehi.-

Attirai subito l'attenzione dell'uomo lì seduto, che volse lo sguardo verso di me e mi fece un timido sorriso.

-Sei venuta anche questa volta.- mi disse.

-Da quanto tempo sei qui?-

-Da un paio d'ore.-

-Non ti stanchi mai di stare qui, vero?-

In quel momento il mio interlocutore di alzò da terra, per guardarmi negli occhi con un'aria piuttosto abbattuta.

-Ogni volta che vengo qui sembra che sia passato un secolo, eppure sono solo due anni.-

-Hai ragione.-

-Sai, ogni tanto penso a come sarebbe stato se lui fosse ancora qui, a quanto darei pur di farlo tornare indietro o di morire io al suo posto, ma non mi è possibile.-

-Non devi darti la colpa per la sua morte. Anzi, forse la sola grande responsabile di tutto questo sono io. Non avreste dovuto venire a salvarmi: sarei dovuta morire io al suo posto.- risposi abbassando lo sguardo.

*

-Che è successo?!- chiese l'uomo dai capelli rosa nella concitazione del momento.

Volsi per quanto possibile lo sguardo nella direzione da cui era venuto il rumore degli spari, vedendo Hanma sorridere soddisfatto mentre teneva ancora in mano la pistola.

Ran era il suo bersaglio e, sperando di poter approfittare del fatto che gli stesse dando le spalle, aveva mirato alla sua schiena. Tuttavia, rimasi inorridita e spalancai gli occhi quando, inginocchiato a terra dietro a me e il mio accompagnatore, vidi Rindou.

Erano stato dei colpi secchi e ben assestati, quanto bastava perché il giovane Haitani non si reggesse più sulle proprie gambe e crollasse a terra, iniziando a tossire e facendo fatica a respirare.

-Alla fine lo stesso stronzo che vi aveva rovinati, si è voluto sacrificare!-

Io e Ran gelammo sul posto, increduli di fronte a quello che stavamo vedendo e incapaci di rispondere al nostro interlocutore, che nel frattempo si stava avvicinando con passo spedito nella nostra direzione brandendo due pistole.

-Non preoccupatevi: lo raggiungerete subito. Ucciderò entrambi nello stesso momento, così sarete uniti almeno nella morte.-

Tremai e mi strinsi più forte all'uomo vicino a me, chiudendo gli occhi e aspettando che un proiettile mi trapassasse il cranio, ma ciò non avvenne.

Riaprii gli occhi quando, dopo aver sentito il rumore di alcuni spari, mi resi conto di essere ancora incolume e con mio grande stupore vidi Hanma a terra, incapace di muoversi a causa dei colpi inflitti. Volsi lo sguardo nella direzione da cui il mio aguzzino era stato colpito e vidi un uomo con dei lunghi capelli bianchi, il cui volto e nome mi erano ignoti, avvicinarsi a noi.

Snuff (Ran Haitani FF)Where stories live. Discover now