Chapter 21.0

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"Sei una disgrazia, Draco. Hai rovinato la mia reputazione, la mia vita."

"Padre, la prego non può dirmi queste cose..." i singhiozzi mi impediscono quasi di parlare.

"Crucio!" non ho nemmeno il tempo di realizzare che un forte lampo abbandona la bacchetta di mio padre ed il mio corpo inizia a tremare. Il dolore che provo è orripilante, sento la pelle bruciare ed i polmoni scoppiare, molteplici lacrime continuano a scendere imperterrite facendomi bruciare gli occhi. Il tutto dura pochi secondi eppure sembrano passate ore, rimango inerme sul pavimento, con il cuore indolenzito e la mente stanca. Vorrei potermi alzare o inginocchiarmi a chiedere perdono, asciugare le continue lacrime e mostrarmi meno debole di fronte mio padre.

"Sei solo un vigliacco, non meriti di essere un Malfoy, men che meno mio figlio."

Parole taglienti come lame, oltretutto è mio padre; sangue del mio sangue e so che in lui c'è solo disprezzo. Io non sono come lui, ed ha ragione, sono un debole.

Mi rialzo, con le gambe tremanti, porto le maniche della mia giacca ad asciugare le lacrime.

"Padre.." sussurro, vedendolo con la bacchetta puntata ancora verso di me, potente mi sovrasta con la sua figura oscura. Dopotutto me lo merito di essere tratto così, ho sporcato l'onore ed il nome della mia famiglia. Non merito di essere un Malfoy.

"Padre, non potete farmi questo.." singhiozzo, le mie parole rimangono ferme nell'aria come congelate e si scontrano contro un altro crucio. Vorrei non poter sentire il dolore che ciò mi provoca, vengo sbattuto a terra violentemente ed inizio ad urlare per il dolore.

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Quando mi sveglio il sole è quasi calato del tutto, mi stiracchio nel letto cercando di riprendermi.

"Merda, che sogno" sussurro mentre mi sistemo seduto con le spalle contro il muro, quasi posso sentire il dolore nei miei muscoli. Mi porto una mano a strofinare i miei occhi cercando di svegliarmi completamente e sento le lacrime secche sulle mie guance.

Mi sento una nullità, tra il sogno e l'aver pianto durante il sonno. Prendo un lembo del lenzuolo e lo passo su tutto il mio volto, cercando di cancellare le ultime tracce rimanenti del mio pianto e poi sistemo i miei capelli.

Avevo quasi dimenticato che a portarmi nel letto fosse stato Blaise, dannazione, spero non rompa il cazzo come al suo solito. Cerco di scostare la tenda del letto per uscire ma mi accorgo che c'è un incantesimo di protezione e sorrido leggermente, grato del suo gesto tanto benevole. Non do peso al fatto che abbia potuto capire qualcosa perché so che, in realtà, è al corrente che ci sia qualcosa che non va.

Prendo la bacchetta stesa fra le coperte e rompo l'incantesimo, scostando la tenda un filo di vento mi fa rabbrividire. Come al solito, la stanza è vuota e ne sono felice. Non mi curo di cercare le mie pantofole e poggio i piedi direttamente sul pavimento freddo che fa molto contrasto con la mia temperatura corporea- calda. Mi stiracchio ancora, cercando di svegliarmi ma la mia debolezza è maggiore, anzi, peggiora ogni giorno di più. Ed ovviamente, la colpa è per la scarsa alimentazione che sto seguendo.

Sbuffo, al solo pensiero il mio stomaco inizia a grugnire in richiesta di attenzioni, in richiesta di cibo. Non posso cedere, non me lo merito ancora.

Mi siedo per terra, davanti lo specchio, una smorfia si posa sul mio volto vedendo il riflesso.

"Cazzo se sei caduto in basso" sussurro, senza rendermene conto. Porto una mano verso i miei capelli, in disordine ed appiccicati sulla fronte, e cerco invano di sistemarli.

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