Chapter 15.0

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Nero, verde, viola.

Un dipinto meravigliosamente doloroso era stato dipinto sulla mia pelle chiara e morbida. Le braccia poggiate sulla mie gambe, incrociate sul mio letto disfatto, a guardare corrucciato il mio corpo riflesso nello specchio. Sbuffo leggermente e porto le mie mani a scompigliare i miei capelli biondo cenere. Chi se lo sarebbe immaginato di essere così fragile? Ammiro ancora un po' il mio riflesso, piccole chiazze violacee si espandono sul mio petto a coprire le mie costole, entrambe le ginocchia sono completamente ricoperte da una grande chiazza rossa e viola, molto dolorosa. Infine, passo ad osservare il mio viso: il mio colorito candido e pallido è stato sostituito da un biancore malaticcio, grosse borse ed occhiaie rendono il mio aspetto ancora peggiore e danno segno delle mie problematiche notti passate ed infine, accarezzo con la lingua umida il taglio fresco sul labbro.

Per quanto si possa pensare, la vista della mia pelle macchiata e dolorante mi provoca sollievo. La caduta mi ha fatto sentire qualcosa, un sentimento diverso dalla tristezza e dalla rabbia che ogni giorno convivono con me. Sorrido abbassando  lo sguardo sul mio petto ed inizio ad accarezzarlo delicatamente. Ripenso ad Harry, alla figuraccia che ho fatto cadendogli quasi addosso. Premo sempre di più sul livido, proprio al centro, ed un lieve dolore si espande su tutto il mio corpo. E' una sensazione meravigliosa, per un attimo riesco a non pensare ad altro se non al dolore provocatomi. Una improvvisa frenesia pervade il mio corpo, il silenzio della stanza improvvisamente diventa un contrasto fastidioso con l'impetuoso dissidio interiore. Mi alzo in piedi sul letto, sento piccole perle di sudore correre a bagnare la mia fronte accaldata. Fisso per un attimo ancora il mio petto completamente nudo, un brivido di freddo mi fa venire la pelle d'oca. Senza più esitare parto dal livido più vicino al petto, porto la mia mano a schiacciare violentemente quel punto con entrambe le mani. Benedizione! Una scossa di dolore mi fa stringere gli occhi, sotto le mani sento le mie costole leggermente sporgenti. In un attimo le mie mani iniziano a stringere ogni parte anche solo minimamente lesionata. Un lieve cigolio mi blocca, le mani continuano ad essere stretta al mio corpo, il sudore pare cessare di scendere e il mio respiro è come ghiacciato nei miei polmoni. Sono certo di aver messo ogni tipo di protezione affinché fossi al sicuro con la mia privacy ma lo spavento momentaneo mi riporta alla realtà. Le mie gambe cedono stremate e mi ritrovo accasciato sul mio letto scomposto, porto le ginocchia al petto e cerco di calmarmi. Chiudo gli occhi ed il tutto ricomincia a scorrere come se nulla fosse accaduto, solo il mio cuore continua a battere troppo velocemente. Porto una mano sul petto ed inizio a fare lunghi respiri profondi, cercando di fare in modo che il mio cuore lo segua.

Un dolore lancinante mi perfora la testa, perché ogni volta deve finire così? Io, in una crisi di pianto che mi addormento e mi risveglio con un terribile mal di testa. Mi massaggio le tempie e schiudo lentamente gli occhi. Rompo l'incantesimo di protezione ed apro le tende verdi del mio amato letto a baldacchino. Mi siedo al bordo del letto ed osservo le tende chiuse dei letti dei miei compagni di stanza, staranno tutti dormendo sicuramente e l'unica illuminazione della stanza proviene da una candela rimasta accesa su un comodino. Anche se non posso vederla, la luna pare darmi un caloroso buon giorno, ironico visto che è ancora notte. Quante cose possono accadere in una sola notte, quanto lunga è la notte profonda che ogni giorno mi cattura in un turbolento avvenire irrequieto. Non posso uscire dalla mia stanza, anche se vorrei poter fare una calda doccia, prendo la mia amata bacchetta da sotto il cuscino e faccio un incantesimo pulente. Non potrà sostituire una doccia ma sicuramente è meglio di niente. Trascino le mie pantofole verso il mio armadio ed estraggo un pigiama verde scuro pulito. Mi cambio lì, in mezzo la stanza davanti al mio armadio incurante di tutto ciò che mi circonda. La stoffa morbida accarezza ed avvolge il mio corpo, quasi dimentico i vari lividi che porto addosso e torno a stendermi sul letto. Non chiudo le tende, e l'interno del letto si illumina leggermente, il tanto per non ricadere nell'oscurità. Ogni tanto anche a me il buio fa paura, specialmente in un letto così grande.. grande da contenere due persone. Mi giro su un fianco ed accarezzo la stoffa di fianco a me, sarebbe bello poterci avere qualcuno accanto. Qualcuno che ti calmi durante una crisi e ti culli durante la notte. Il pensiero di Harry abbracciato a me dormiente, mi scalda il cuore e le guance. Ora sono anche diventato un romanticone rose e cioccolatini? Suvvia. Rido dei miei pensieri e continuo ad accarezzare il tessuto vuoto. Preso da un leggero sonno, chiudo le tende e mi abbandono alla sensazione di torpore che il pensiero di Potter mi provoca.

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Salve, come state? Si, vi ho accontentat* ed ho aggiornato. Non è mai successo di aggiornare tre giorni di fila, spero apprezziate. Cosa ve ne pare? Non succede molto, ma è una "intro" al nuovo argomento di cui andremo a trattare d'ora in poi. Voglio ricordarvi che sono argomenti delicati, potreste essere turbati ed io vorrei trattarlo nel modo più approfondito possibile. Quindi, per quanto mi dispiaccia, vi pregerei di smettere con la lettura di questa storia.

PS. l'argomento principale sarà l'autolesionismo, sarà accompagnato dalla anoressia.

-Giadsxx.

PhoenixWhere stories live. Discover now