POV'S DRACO 6.0

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É l'alba, mi alzo dal letto e sento un dolore alla mano, i ricordi del pugno di ieri mi passa davanti gli occhi come se fossero delle foto di una vecchia cinepresa. Istintivamente mi porto la mani davanti la faccia per scrutarla meglio: ho un grosso livido che ricopre interamente le nocche e su di esso tanti piccoli tagli e spaccature sono posizionate a caso. Dio, fa un male cane. I miei compagni di stanza dormono, sicuramente nessuno tranne Blase si sarà accorto della mia mano. Leggermente titubante e senza fare rumore, mi dirigo verso lo specchio. Ho un aspetto orribile, lo so. Anche dopo essere riuscito ad addormentarmi mi risvegliavo senza un motivo preciso. Pur utilizzando tutti gli incantesimi coprenti che conosco, il mio aspetto non pare migliorare più di tanto.Distolgo lo sguardo dallo specchio. Sono un Serpeverde cazzo, ci tengo al mio aspetto e vedermi così mi fa stare ancora più male. Oggi le lezioni inizieranno alle 9, sono ancora le 6 ed ho molto tempo. Mi dirigo verso il bagno, facendo attenzione a non svegliare gli altri nella stanza. Mi spoglio, riordino il mio pigiama ed entro nella doccia. É inusuale fare la doccia per noi maghi, possiamo, direttamente, usare un incantesimo pulente. Io, però, preferisco fare la doccia in questi momenti, mi aiuta e mi rilassa. L'acqua calda scivola sul mio corpo facendomi rilassare, ci passerei anni sotto questa benedizione. Tranne quando l'acqua bollente finisce sulla mia povera mano distrutta. "Sarà meglio coprirla con delle bende" dico senza accorgermi di aver espresso ad alta voce il mio pensiero. Il mio stato di benessere, però, dura poco. Senza volerlo la mia mente ritorna a lui, devo fare qualcosa. Sono le 7.30, esco dalla doccia e mi vesto indossando la mia amata divisa. Esco fuori, fare una passeggiata mi aiuterà, spero. Sono stanco, davvero molto, quasi non mi reggo in piedi. Faccio un piccolo giro nel cortile, cerco di non pensare a nulla di davvero importante o la pazzia sarebbe diventata una mia cara amica.

Sento il mio stomaco fare uno strano rumore, smetto di prendere a calci quel piccolo sassolino che avevo preso di mira, e mi dirigo nella sala comune per fare colazione. Mi siedo distante dagli altri, non voglio che mi vedano così, ho una forte reputazione da mantenere intatta. I miei compagni di casa mi lanciano di tanto in tanto qualche sguardo, ma per fortuna, nessuno ha avuto la geniale idea di parlarmi. Mangio piano, e a momenti fisso il cibo che si trova nel mio piatto. Sento uno sguardo fisso su di me, non voglio alzare lo sguardo dal mio piatto. Ho paura di chi potrei trovare a scrutarmi. Forse Potter, forse no. Non so perché, ma l'idea che non possa essere Harry a fissarmi mi rende quasi deluso. Decido, comunque, di mantenere lo sguardo basso. Controllo l'ora: le 9. Mi alzo dalla tavola e mi incammino verso l'aula di incantesimi.

PhoenixWhere stories live. Discover now