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MISAKI
18 Marzo, lunedì.
20:07

***

Siamo seduti a un tavolo di un locale non molto lontano da quel palazzo su cui eravamo.

Non è male, il proprietario è anche un vecchietto simpatico.

Di per sé è un posto carino, accogliente. Peccato che la parlantina di Oikawa rovina la quiete in questo posto.

Non che disturbasse qualcuno, non c'è assolutamente nessuno oltre noi due e il personale.

Ma la sua voce, dopo dieci minuti di parlata senza riprendere fiato, è leggermente fastidiosa.

<<questo posto fa dei panini davvero squisiti!>> esclama Oikawa sfogliando il menù. <<solitamente ci vengo a cena con i miei compagni di squadra, dopo l'allenamento. Ti consiglio la specialità della casa>>

Guardo il menù scettica, poi lo richiudo e lo poso sul tavolo.

Una cameriera si avvicina, Oikawa ordina la sua cena, poi guarda me in attesa che dica cosa voglio.

<<solo un bicchiere d'acqua>> schernisco guardando la ragazza.

Lei annuisce, prende l'ordine del ragazzo difronte a me e se ne va. Avvisa che sarebbe tornata in meno di dieci minuti.

<<solo un bicchiere d'acqua? Non hai fame?>> domanda lui.

<<no>>

Lo squadro, proprio come lui sta facendo con me.

Ha il gomito del braccio destro posato sul tavolo e il mento sul palmo della mano.

Grazie alla luce del locale posso notare il vero colore dei suoi capelli.

Con il tramonto, sul tetto, sembravano ramati.

Sono castani, invece. Come i suoi occhi.

<<mi vuoi dire il perché eri la sopra?>> chiede dopo un po'.

Faccio scocchiare la lingua sul palato, lo guardo seccata.

<<potrei farti la stessa domanda>> borbotto.

<<come tu non risponderai a me, io non risponderò a te>> dice accennando un piccolo sorriso.

Rimango in silenzio, lui non aggiunge altro.

La cameriera torna con il suo ordine, il moro ringrazia, io sorseggio la mia misera acqua

<<sicura di non volerne un po'? Posso darti metà del mio panino, se vuoi>> continua.

<<non ho fame>> ribadisco.

Lui mi guarda di sottecchi, poi continua a mangiare la sua cena in silenzio.

Mi sento a disagio con i suoi occhi fissi su di me, ma non dico nulla, non ho voglia di rivolgergli la parola.

<<visto che non ti va di conversare, facciamo un gioco>> inizia. <<io ti faccio delle domande e tu rispondi, e viceversa. Non si possono fare due domande di seguito. Ci stai?>>

A reason to live || Oikawa TooruWhere stories live. Discover now