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MISAKI
18 Marzo, lunedì.
18:34

***

Un sospiro. Poi un altro, e ancora un altro.

Se fosse paura o adrenalina, non saprei dirlo.

Un passo avanti e uno indietro, e ancora uno avanti. E così per ben dieci minuti.

L'unico pensiero che mi scorre nella testa è: che cosa sto facendo?

I miei occhi stanchi non si scollano dalla città colorata di arancione davanti a me.

Il tramonto sarebbe eclissato a momenti, e forse anche io.

Un passo avanti.

Una pietrolina cade giù, i miei occhi finiscono per guardare in modo insistente le macchine sotto di me.

Questo palazzo è altissimo.

La testa mi martella dal dolore, le mani mi tremano come le gambe. Sento che possano cedere a momenti.

Un altro sospiro.

Salta, mi ripeto nella testa. Fallo, salta adesso.

I miei pensieri vengono bloccati da un clacson di una macchina rossa.

Prendo un altro respiro, come per prendere tempo dalla decisione giusta.

Saltare, è quella la decisione giusta.

Chiudo gli occhi per un secondo, gli riapro e guardo un punto a caso della strada.

<<per quanto ancora hai da guardare?>> domando alla persona seduta sul cornicione del palazzo.

Con la coda dell'occhio vedo il ragazzo alzare di poco le spalle, poi posa il gomito sulla coscia e il mento sul palmo di una mano e continua a guardarmi.

<<sto per saltare. Davvero conviveresti con l'idea di aver visto qualcuno suicidarsi davanti a te? Senza aver fatto nulla per fermarla poi>> continuo.

Il ragazzo si alza e si avvicina di poco a me senza guardarmi, i suoi occhi guardano la strada sotto di noi.

<<e tu conviveresti con l'idea di aver preso la scelta sbagliata?>> dice lui.

<<se muoio non posso convivere con un bel niente>> puntualizzo voltando la testa verso di lui.

<<no, ma nel momento in cui salti potresti pentirtene>> schernisce, poi si decide a guardarmi. <<e poi sono sicuro che non vuoi ammazzarti davvero>>

<<non mi conosci, non puoi affermare una cosa del genere>> sbotto assottigliando gli occhi.

<<invece si>> insiste lui. <<ti sto osservando da dieci minuti. Non hai fatto altro che sospirare e fare avanti e indietro. Tu non vuoi morire davvero>>

<<si che lo voglio>> insisto.

<<no, non lo vuoi>> continua. <<nessuno vuole morire per davvero. Lo si desidera perché si pensa che sia la soluzione più veloce per risolvere i problemi, in realtà è solo un modo per scappare>>

A reason to live || Oikawa TooruOù les histoires vivent. Découvrez maintenant