Chapter 18

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*Nota autrice*
TW: questo capitolo tratta argomenti che si riferiscono al suicidio, se siete sensibili a riguardo vi consiglio di saltarlo.
———

Felix's pov
Arrivammo davanti al ristorante e improvvisamente mi riempii di preoccupazione e paranoia: se si fossero arrabbiati? Se non avessero più voluto parlarmi?

«Hey, è tutto okay?» mi chiese Hyunjin.

«Sì, non preoccuparti.»

«Guardami Lix. - feci come mi disse - Sta tranquillo okay? So benissimo che non è per niente facile ma sta tranquillo e tutto andrà bene. Sono sicuro che non ti giudicheranno, non lo farebbero mai e lo sai.»

Nonostante le sue parole fossero rassicuranti, non riuscivo a far svanire l'ansia dentro di me, ma forzai un sorriso per non farlo preoccupare troppo e scesi dalla macchina, subito seguito da lui.

Presi un grande respiro ed entrai, vedendo i miei migliori amici e dirigendomi verso di loro.

«Hey.» li salutai sorridendo ed abbracciandoli.

Ci sedemmo, parlando un po' del più e del meno, poi ad un certo punto Changbin disse guardando me e Hyunjin: «È tutto okay? Sembra che avete pianto.»

Entrai nel panico, guardando Hyune sperando che dicesse qualcosa e così fece: «Bhe, ieri è stata una giornata un po'...difficile, ecco.»

«Che è successo?» chiese Jeongin.

Abbassai lo sguardo ed inizia a parlare: «Scusate se ve lo dico un po' così all'improvviso ma...era un po' di tempo che non riuscivo più a stare realmente bene, mi sentivo demotivato e solo. Mi sono sforzato tanto per ignorare questa cosa ma era semplicemente impossibile. Quindi per questo ogni giorno mi sentivo sempre di più morto moralmente, tanto da iniziare a chiedermi se continuare avesse avuto davvero senso, fino a quando...ho perso completamente la ragione. Stavo per fare una cosa che non avrei mai dovuto fare e dalla quale non sarei mai potuto tornare indietro ma Hyunjin mi ha trovato e mi ha fermato giusto un tempo.»

Avevo gli occhi di tutti addosso che mi guardavano scioccati, senza dire niente; per tutto il discorso cercai di trattenere le lacrime ma in quel momento non ci riuscivo più quindi: «Scusatemi.» dissi alzandomi ed andando fuori.

Hyunjin mi seguii subito abbracciandomi mentre io scoppiavo a piangere con la testa affondata nel suo petto: «Va tutto bene amore mio, sei stato bravissimo, è tutto okay.» mi diceva, per tranquillizzarmi.

«Torniamo dentro?» aggiunse quando smisi di piangere.

Annuii e mi prese per mano dirigendosi di nuovo verso il ristorante.

———

Alla fine, tutto andò bene, si mostrarono comprensivi e preoccupati, dicendo che avrei dovuto parlargliene e che loro ci sarebbero stati sempre.

Gli dicemmo anche che io e Hyunjin eravamo tornati insieme e furono felici di questa notizia.

Sembrava che tutto stesse tornando alla normalità e speravo fosse continuato così ma, qualche giorno dopo di quello, il mio ragazzo mi mandò un messaggio dicendomi una cosa che sapevo che prima o poi avrebbe dovuto dirmi ma che speravo fosse stato più "poi" che "prima".

Jinnie❤️:
Amore oggi pomeriggio hai lo
psicologo, ricordi?

E no, non me lo ricordavo perché avevo preferito rimuovere dalla mente quella cosa.

Non che mi dispiacesse andarci, ma se avessi detto i pensieri che avevo avuto (e che, anche se più di rado, avevo anche in quel momento) sapevo come sarebbe finita ma sapevo anche di doverlo fare, 'È per il tuo bene' dicevano tutti.

To Jinnie❤️:
Si, mi ricordo.
Mi accompagni tu là?

Certo, a dopo. Ti amo.

A dopo, anche io.

Andai a farmi una doccia e mi preparai, uscendo di casa quando Hyunjin mi scrisse che stava lì.

Lo salutai con un bacino che lui ricambiò.

«Sei pronto?»

«Per forza.» risposi fingendo una risatina.

«Dai amore, andrà tutto bene.»

«Certo.» dissi sarcastico, lui sospirò ed avviò la macchina, dirigendosi verso quel posto.

Entrammo insieme dentro l'edificio e mi accompagnò fino davanti alla porta della stanza in cui avrei avuto la seduta, dopo aver chiesto informazioni alla reception.

«Ti aspetto qui fuori in sala d'attesa okay?»

«Mhmh.»

«Sta tranquillo, fidati di me.» disse per poi prendermi il viso e baciarmi, decisi di lasciarmi andare e perdermi nel bacio, ma dopo poco entrò nella stanza in cui eravamo una signora anziana che, guardandoci, tossì disgustata.

Cercando di non ridere mi staccai, poi bussai alla porta della sala dello psicologo, la quale venne aperta dopo circa trenta secondi.

«Buonasera, Lee Felix?»

«Buonasera. Sì piacere, sono io.»

«Prego.» disse, facendomi entrare.

Lanciai un veloce sguardo a Hyunjin che mi guardava sorridendo e seguii quel ragazzo.

Felix's diary | Hyunlix Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora