Debole e caldo come un fiammifero☀️💧

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Avvertenze: questa storia è stata scritta per il writober 2021, con fiammiferi come tema.

Potrebbero esserci spoiler del Capitolo Sei (solo ciò che era palese fin dall'inizio del gioco, avendola anche scritta prima che venisse pubblicato la parte succosa del Capitolo). Ci sono alcuni lievi riferimenti non espliciti alla storia della carta di compleanno di Ortho.

All'inizio succedeva più spesso. I miei compagni mi chiedevano qualcosa riguardante la mia famiglia o il mio passato. Non rispondevo mai e alla fine hanno smesso di farmele.

Ricordare, per me, è troppo doloroso. Anche se scavo nella memoria non riesco a trovare dei ricordi davvero felici che risalgono agli ultimi cinque o sei anni e per tutti quelli felici che ho, passati e presenti, devo ringraziare una sola persona: il mio fratellino Ortho. Gli voglio tanto bene, gliene ho sempre voluto fin dal giorno in cui si è aggiunto alla mia famiglia. Era il piccolino della casa, avrei dovuto essere io il suo eroe, eppure è lui ad aver salvato me. Sempre pronto a difendermi, mi voleva bene incondizionatamente, nonostante le mie imperfezioni.

Mamma e papà non c'erano quasi mai in casa, spesso eravamo solo noi due. Erano sempre impegnati con il lavoro e io e Ortho dovevamo cavarcela da soli. Durante la giornata, un po' per le attività che ci impegnavano, un po' perché giocavamo, la loro mancanza non si sentiva quasi per niente. Arrivava tutta la sera, soprattutto quando cenavamo da soli al lungo, freddo tavolo oppure quando dovevamo andare a dormire.

C'era una favola molto triste che avevo letto su un libro illustrato che Ortho, per qualche assurda ragione, amava farsi raccontare. Gli chiedevo sempre perché gli piacesse così tanto, era triste e finiva male, ma mi rispondeva che quel finale gli piaceva. La piccola venditrice di fiammiferi aveva catturato il suo cuore, con la sua bontà e la sua fragilità, e trovava che il triste finale, in realtà, fosse bellissimo, perché la bambina si riuniva finalmente con sua nonna. Forse gli piaceva perché Ortho era troppo piccolo e non capiva la morte. Per lui era una enorme sconosciuta, un'ombra che abitava un buio troppo lontano nella sua via, non sapendo che era più vicina a lui di chiunque altro.

Ogni sera mi pregava di prendere il libro regalatomi da nostro padre, l'unico regalo almeno un po' utile che mi abbia mai fatto, e mi incitava a leggere. Io mi sentivo triste ogni volta che arrivavo alla parte dei bambini che erano cattivi con la protagonista, ogni volta che veniva sgridata ingiustamente e ogni volta che usava quei flebili fiammiferi per cercare di riscaldarsi. Mi chiedevo sempre come potesse mai pensare di riuscire a non andare in ipotermia con una fonte di calore così debole. E poi c'era il finale. Ero sempre sull'orlo delle lacrime quando lo leggevo, ma chinavo di più la testa e mi nascondevo dietro il librone, in modo che Ortho non potesse vedermi. Lui era felice per quel finale. Diceva sempre "adesso, con la nonna, nessuno le farà più del male. È una brava ragazza, merita di stare con chi la ama".

Se pensi davvero questo, Ortho, allora perché te ne sei andato? Sono una cattiva persona? Non merito di stare con chi mi ama? O forse non mi amavi abbastanza da rimanere qui con me? A parte te non ho più nessuno. Merito anch'io di stare con chi mi ama e ti ho riportato qui. Ho studiato notte e giorno per riportarti da me. Mi hai sempre difeso, ma sono io il tuo fratellone, sono io che dovevo e devo difendere te, eppure non sono stato in grado di farlo dalla morte. Te ne sei andato via. Credevo di averti perso per sempre. Non sai quanti giorni e quante notti ho pianto. Mi avevi promesso che saresti stato sempre al mio fianco, il mio fratellino me l'aveva promesso, ma non l'hai fatto, quindi mi hai costretto a riportarti indietro con le mie mani.

Ho assemblato i pezzi giorno dopo giorno. Non è stato facile. Ogni volta che provavo a mettermi al lavoro per ricostruirti riprendevo a piangere e mollavo, buttandomi sul letto per continuare fino a esaurire le lacrime. Fa male. Fa tanto male. Ancora oggi fa male. Fa un male cane. Ma adesso sei di nuovo qui. Lavorare sulla scheda madre è stato doloroso. Ripescavo tutti i bei ricordi che avevo con te dalla mia mente e li ricostruivo al suo interno. Spesso sbagliavo il codice. Le lacrime offuscavano la mia vista e digitavo lettere sbagliate.

Ricostruire i tuoi capelli, però, è stata la parte peggiore. Fiamme blu, come le mie, ma corte e che puntavano verso l'alto, come quelle di un fiammifero. Già... un fiammifero, ecco cosa sei e cosa sarai sempre per me. Adesso capisco quella favola: sei tanto flebile, come la fiamma di un fiammifero, eppure sei l'unica cosa che mi impedisce di andare in ipotermia, l'unica che mi scalda un po' il cuore. Per questo motivo anche il tuo cuore è una fiamma blu. Ne hai sempre avuto uno tenero e caldo, ti sei preoccupato per gli altri prima che di te stesso. Sei un bravo ragazzo. Io non ho più nessuno oltre te e mi basti. Ti prego, Ortho, non abbandonarmi una seconda volta. Io non ti abbandonerò mai. Perché sono il tuo fratellone e devo proteggerti a tutti i costi. Stavolta dovrebbe toccare a me, ma se è per te proverò ad essere più forte.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)حيث تعيش القصص. اكتشف الآن