Generale (Lilia)

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Avvertenze: Spoiler del Capitolo 7; Flashfic; tratta temi come guerra e morte; ambientato nel passato.

L'elmo da una parte, sotto il braccio; la spada legata al fianco, dall'altra. Mi sono fermato a osservare ciò che avevo davanti e non ho provato niente. Il cielo era nero, macchiato di rosso per colpa degli incantesimi e del fuoco che erano stati usati contro l'armata nemica. Ho fatto un passo in avanti e sotto il mio piede si è sollevato un suono croccante, derivante dell'erba bruciata della vasta landa che avevamo distrutto. Un tempo era tutto verde, ora nero. Un tempo c'erano animali e fiori che costellavano il terreno, ora cadaveri, armi e pezzi di armature. Era desolante. Una persona non abituata alla guerra sarebbe rimasta scioccata, terrorizzata, scossa, dalla visione che avevo davanti, ma non io. È tutto così normale che non ho provato nulla. Io sono una fata, un essere speciale, con una durata vitale molto più lunga di quella dei miseri umani, io posso naturalmente vivere più a lungo di loro. Eppure li ho uccisi senza battere ciglio. Ho accorciato la loro vita ulteriormente, l'ho annullata, li ho resi niente se non cadaveri. E non ho provato assolutamente nulla.

Un tempo ci rimanevo male, sono certo che ci sono stato male, ma non ricordo nemmeno perché o quanto tempo fa. È passato troppo da allora. Poi ho preso quel sentimento di dolore e l'ho incorporato dentro di me, l'ho reso mio al punto tale che non ha fatto più male, non ho provato più niente, non dolore, ma neanche gioia o qualsiasi altro sentimento positivo. Sono un Generale, non c'è spazio per i sentimenti nella mia vita. I sentimenti sono una debolezza, non ti permettono di ragionare, di fare la scelta migliore, per la Regina e per la razza, ti distraggono, ti ammazzano in un modo ben peggiore della lancia nel costato, ti fanno credere che possa esistere qualcosa di buono. Che stupidaggine i sentimenti. Ecco perché gli umani sono ancora più disgustosi che mai. Le loro inutili, brevi, miserabili vite sono capitanate dai sentimenti, dalla ricerca della persona amata, degli amici con cui ridere, della famiglia con cui scambiarsi un abbraccio, dei colleghi con cui creare un legame. Non solo hanno una vita flebile, ma la farciscono pure di queste emozioni inutili, di sorrisi, risate, che non portano onore e forza. Stupidi, miserabili, patetici umani, che sprecano il loro già poco tempo con cose flebili e deboli come loro.

«Generale Vanrouge!»

Era Baul. Ha interrotto i miei pensieri, mi sono girato a guardarlo e mi si è avvicinato con passo solenne e sguardo severo. Lui è uno dei soldati più competenti con cui abbia mai avuto il piacere di combattere.

«Dobbiamo andare», mi ha avvisato, prima di fare qualche altro passo verso la direzione da cui era venuto.

Mi è bastato dare un'ultima occhiata al campo, a un corpo con l'espressione di terrore ancora tesa sul viso e il petto bruciato da un incantesimo. Patetici umani, ho pensato. E sono sparito, abbandonando il luogo.



N/A:

Ho da dire tre veloci cose:

1) Avrei dovuto far uscire questo l'altro ieri, insieme ai nuovi episodi del Capitolo. A causa di problemi personali ho dovuto ritardare la pubblicazione. Scusate.

2) Lo so che Baul chiama Lilia in un altro modo, ma qui siamo nel passato e le persone non rimangono mai sempre uguali nel tempo, neanche le fate.

3) Poche settimane fa ho deciso di sfruttare i lunghi viaggi in treno che affronto ogni giorno e di scrivere delle flashfic come questa sul telefono. Mi sembrava un peccato non condividerle, perciò potrei postarne delle altre qua e là nel tempo.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Where stories live. Discover now