Sentore di qualcosa di più (Azul) 🔞

253 7 0
                                    

Avvertenze: questo è un lavoro sequel. Per una migliore comprensione leggere prima Profumo di amore e tranquillità.


Il clima era diventato tacito e tranquillo dopo che Azul era tornato al lavoro. L'orologio appeso dietro la scrivania avvertiva i due abitanti della sala VIP che era passata circa un'ora da quando il ragazzo era entrato nervoso dalla porta, ma di quella agitazione non c'era più traccia. La tazza ormai vuota della tisana era ancora sulla scrivania, adagiata sul piattino di porcellana, e lui aveva ripreso a compilare carte, rileggere minuscole clausole di alcuni contratti e fare i conti, tra spese fisse e variabili, del Mostro Lounge, ignorando la presenza di (Y/n) a cui non aveva permesso di abbandonare la gamba. Sentire il peso della sua ragazza, l'unica che riusciva ad alleviare lo stress, gravare, seduta, su di sé, lo rasserenava, in qualche modo, e ad ogni tentativo di lei di lasciarlo da solo agli affari, Azul stringeva la presa sul fianco, ordinandole implicito di non andare. (Y/n) si era ormai arresa alla sua sorte, ma non si era pentita di essere andata a trovarlo. A causa del lavoro, era sempre troppo poco il tempo che riusciva a passare con lui, soprattutto da soli, ritrovandolo costantemente circondato da dipendenti o dai gemelli con cui comunque discuteva di affari, quindi seppur sentiva un leggero dolore ai muscoli, dovendoli tenere un po' tesi per non perdere l'equilibrio, non le dispiaceva la situazione. Erano passati forse altri dieci minuti e anche lei si era rilassata, con la testa poggiata sulla chioma argentea di Azul e gli occhi chiusi. Il sottofondo della penna magica che si muoveva lesta sulle carte, scrivendo chissà che cosa, la cullava, pur non prestando attenzione al suono, e il profumo inebriante derivante dai capelli, di salsedine e corallo, le faceva compagnia, unito alla mano sempre presente sulla vita, mentre, in ricambio, una delle sue era delicatamente poggiata sul petto del ragazzo. Poteva anche addormentarsi in quella posizione, nonostante la tensione muscolare, soprattutto nella schiena, e stava quasi per farlo, se non fosse che all'improvviso, con un movimento quasi impercepibile, captò le dita sul lato stringere un po' la presa, seppur lei non avesse fatto alcun movimento. La mente si attivò di nuovo, concentrandosi sul punto, ma rimase chinata su di lui e con gli occhi chiusi, fingendo di non essersene accorta. La penna si fermò.

Nel silenzio religioso della stanza, (Y/n) si accorse che l'orologio a muro rilasciava un lieve ticchettio, scandendo i secondi, suono che ora stava percependo in modo marciante fin nelle ossa, nell'attesa di capire che cosa stesse facendo Azul senza voler guardare. Sentiva il respiro leggero del ragazzo, ma a parte questo non arrivava alcun altro suono o movimento che dichiarasse la sua presenza. Azul era immobile e (Y/n) voleva capire perché. Non stava nemmeno leggendo le clausole o ciò che aveva scritto, altrimenti avrebbe mosso un po' la testa, per seguire la riga.

Aspettò, mantenendo gli occhi chiusi. Poi sentì di nuovo le dita stringersi sulla vita, stavolta con più decisione, seppur potesse essere sempre un gesto fatto senza pensarci. A (Y/n) salì un brivido per la schiena, portandole alla mente, come dei veloci flash, i ricordi di tutte le volte che hanno fatto sesso e di come quelle sublimi dita affondavano perfettamente nella pelle nuda. Sperò quasi che dopo la fine del lavoro avrebbero potuto divertirsi un po' in camera sua.

La mente viaggiava ancora, lasciandosi eccitare dal ricordo del suo ragazzo sudato e rosso, che si dava da fare muovendo i fianchi, quando percepì la mano guantata iniziare a correre su e giù, con un moto lento che andava dalla vita su cui si trovava fino al fianco, quasi accarezzando la coscia. Quello non era per niente un gesto che avrebbe fatto senza pensarci, perciò decise di intervenire.

«Azul?». Nonostante fosse rilassata il tono era deciso, di una persona totalmente sveglia.

«Sì?», rispose Azul con altrettanta decisione, da soggetto che non era stato colto impreparato, che si aspettava l'intervento.

Love Me (Twisted Wonderland x Reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora