Capitolo 1

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Alle ali che mi hanno spezzato e che ho ricucito con le dita insanguinate.

Crystal's Pov
Odiavo trasferirmi, lo odiavo davvero. Non l'ho mai amato fin da quando mia zia mi ha preso con sé perché sua sorella era troppo occupata con il lavoro e mio padre era troppo impegnato con le crociere di lusso. Ormai era la quinta volta dell'anno che ci trasferivamo, e forse io ero la responsabile.

"Vedi di non farti espellere come nell'altro istituto" mi intimò ricordandomi dell'ultimo istituto in cui sono stata.

"Non è stata colpa mia, quel tipo ci stava provando spudoratamente con me, mi ha chiesto una matita e mi ha toccato la gamba. Ho dovuto difendermi!" esclamai guardando la benda che fasciava la mia mano.

Li avevo dato un pugno dritto in fronte e quando il preside mi aveva espulso non mi era dispiaciuto per niente. Invece mia zia stava per avere un collasso a causa della rabbia. Odiavo essere toccata, soprattutto dai ragazzi.

"Allora quando ti hanno beccata a fuggire dalla scuola?" la guardai mentre teneva gli occhi sulla strada con le mani al volante.

Ormai eravamo quasi arrivate al patibolo e io ero pronta ad aprire lo sportello e a fuggire il più lontano possibile da quella che sarebbe stata la mia nuova vita, per chissà forse qualche mese o forse finché non avrei finito gli studi.

Non ne potevo più di tutti i figli di papà che non smettevano di fissarmi e sbuffai ricordandomi delle persone snob che avevo incontrato l'ultima volta.

"Senti Crystal" sospirò spegnendo il motore puntando i suoi occhi azzurri su di me.

Nessuno crede che sia mia zia. Siamo gli opposti. Io occhi neri e grandi, lei occhi azzurri e piccoli, io capelli rossi e ricci, lei capelli biondi e lisci, lei una preziosa donna d'affari, io una ragazza che a solo stare dietro una scrivania si getterebbe dalla finestra.

"Se tua madre ti ha affidato a me c'è un motivo" alzò gli occhi al cielo.

"Forse perché si è stufata di me?" inarcai un sopracciglio guardandola da sotto le mie lunghe ciglia.

"È in viaggio per la carriera. Lo sai bene" mi lanciò un'occhiata di avvertimento.

"Se per la carriera intendi farsi i ragazzi della mia età di mezza Barcellona allora sì, è in viaggio d'affari" dissi facendole schiudere le piccole labbra contornate da un rossetto bordeaux.

"Non iniziare Crystal" ringhiò.

Odiava parlare di sua sorella in quei casi. La riteneva la responsabile di tutti i caos che combinavo, visto che era sempre assente e mi aveva affidato a lei per questo.

"Non sto iniziando niente. Sto portando avanti un discorso" scosse la testa per la mia risposta e puntò lo sguardo davanti a noi.

Guardai anch'io i cancelli chiusi del collegio. Già un collegio, aveva preso quella decisione perché non ne poteva più di venirmi a prendere dal preside quando facevo qualche sciocchezza.

"Andiamo" la sentì dire prima di aprire la portiera e scendere dall'auto.

Continuai a fissare del collegio fino a prendere un respiro profondo e a scendere anch'io dall'auto con il mio zaino nero in spalla.

Mia zia prese le mie due valigie con entrambe le mani intimandomi di prendere anche la terza.

Quando li avevo detto di voler portare lo stretto necessario perché tanto non ci sarei stata a lungo lei ha ribattuto dicendo di impilare tutto ciò che avevo nella mia camera nelle valigie.

Non sarà a lungo. Mi ero detta la notte prima di partire. Farò un casino dei miei e mi espelleranno come tutti gli altri istituiti in cui sono stata. Ma quel collegio davanti a me non dava l'aria di un edificio in cui me ne sarei andata in quattro e quattrotto.

NON TI SCORDARE DI MEWhere stories live. Discover now