Capitolo 19

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Crystal's Pov
Mi risvegliai in un letto a me sconosciuto. Le lenzuola nere avevano un buon profumo, i raggi di sole filtravano dalla finestra e tutto intorno a me era silenzioso. Senza nessun rumore, senza che Abigail mi svegliava allarmata perché ero in ritardo oppure il chiacchiericcio delle ragazze più piccole che si sentiva fin da prima mattina. Era silenzioso e non so se a me questo piaceva.

Sbattei le palpebre più volte prima che i miei occhi potessero adattarsi alla luce del sole, "ben svegliata, angelo" mi voltai verso la porta dove c'era lui.

Sì, proprio lui. Il ragazzo che stava diventando il mio peggior incubo.

"Che ci fai qui?" chiesi guardando i capelli scuri scompigliati, un completo firmato e gli occhi grigi come al solito assenti.

"Tesoro, quello in cui sei seduta è il mio letto" puntualizzò facendomi fare una smorfia.

"Come ci sono arrivata qui?" mi guardai ancora una volta intorno con aria confusa.

"Ti ho portato io" iniziò a vagare per la stanza in cerca di qualcosa.

"E chi te ne ha dato il diritto?" domandai amaramente.

"Ti ho salvato due volte. Quando siamo tornati tua zia era furiosa, ma prontamente ti ho parato il culo quindi un grazie sarebbe gradito" si vantò facendomi scuotere la testa.

"Non ti ringrazierò, non avevo bisogno del tuo aiuto" mi alzai e notai di indossare ancora i vestiti del giorno precedente.

"Penso sia il contrario."

"Cosa le hai detto?"

"A chi?"

"A mia zia. Cosa diamine le hai detto?"

"Nulla" scrollò le spalle.

"Cosa significa nulla?" lo guardai con attenzione.

"È bastata solo una parola per calmarla" mi sorrise in modo sfrontato.

"Gli hai detto altro? Cosa è successo e dove mi hai trovata?" indagai preoccupata che avesse parlato più del necessario.

"No."

"Bene."

"Ho come la sensazione che tu non voglia dirglielo" disse dopo avermi guardato con attenzione.

"È così. E tu non ne farai parola con nessuno" gli puntai un dito contro, pronta a minacciarlo.

"Non sono una brutta persona. Non scherzo su queste cose" parlò in tono stranamente serio per essere Mattheo Nelson.

"Ora che ci siamo chiariti ti dico addio" avanzai verso di lui nell'intento di uscire dalla stanza e poi dalla villa.

"Non sarà così semplice liberarti di me" mi bloccò parandosi di fronte alla porta.

"Fidati. Crystal Evans può tutto" gli risposi con aria saccente.

"Non quando lasceresti il tuo ragazzo da solo" parlò stupendomi della sua affermazione.

"E dov'è? Io non lo vedo" mi guardai in giro, ma vedendo che non sorrideva inarcai un sopracciglio.

"Non dirmi che saresti tu" scoppiai in una grossa risata, ma quando vidi che lui restava impassibile il mio sorriso scomparve di colpo.

"Smettila di dire cazzate" lo uccisi con lo sguardo cercando di intravedere il suo solito sorriso sfrontato, ma non c'era neanche l'ombra.

"Io non dico bugie. Non a te almeno" lo guardai negli occhi e capii che fosse sincero.

Perché stavo pregando di trovare un minimo di menzogna in quegli occhi?

"Matth-" la voce della domestica Agatha si dissolve nel nulla quando incrociò il mio sguardo furibondo.

NON TI SCORDARE DI MEWhere stories live. Discover now