Capitolo 24

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Crystal's Pov
Era mattina quando i miei occhi vennero colpiti dalla luce del sole che filtrava dalla finestra. Cercai di muovermi, ma la testa di Mattheo Nelson appoggiata sul mio petto me lo impediva. Lo guardai per un breve istante. Aveva la bocca socchiusa e le mani sui miei fianchi, mentre i capelli mossi erano del tutto scompigliati.

Stanotte avevo stranamente dormito bene. Forse perché ero troppo stanca per avere incubi oppure perché avevo troppa paura di svegliarmi in preda al panico con Mattheo che mi guardava. Ma almeno sono riuscita a dormire molte più ore di quante ne abbia dormito da quando sono in questa casa.

Cercai di sporgermi il più possibile per prendere il mio iPhone che avevo lasciato sul comodino, ma la presa sui miei fianchi da parte di Mattheo si rafforzò. Dopo diversi tentativi finalmente afferrai il mio smartphone e quasi non urlai nel vedere che erano già le tre di pomeriggio.

Ho dormito forse più del necessario. Passai l'ora successiva a chattare con Abigail che si trovava dai nonni in questo momento. I suoi genitori l'avevano mandata lì per una breve vacanza. Ma secondo lei era solo per allontanarla dai loro problemi.

Una volta che finii di chattare con Abigail decisi finalmente di aprire il messaggio che mi aveva mandato Lorin.

Lorin: Tuo padre ti vuole parlare.

Rilessi più volte quel messaggio contrariata per poi digitare velocemente la risposta.

Che venga a dirmelo lui allora.

Risposi senza pensarci due volte e non dovetti aspettare a lungo perché mi arrivò subito un'altro messaggio.

Lorin: Sei tu che non rispondi alle sue chiamate.

Penso che un po' se lo meriti. Ogni volta che lo chiamo mi scambia per la donna delle pulizie.

Lorin: Ti ci vedrei bene con una divisa.

E io ti ci vedrei bene con delle manette.

Lorin: Amo quando fai la simpatica.

Dimmi il vero motivo, Lorin. Non è solo per mio padre che mi hai messaggiato.

Lorin: In effetti ho una proposta da farti.

Di che genere?

Lorin: Ne parliamo di persona. Hai da fare stasera?

Se il tuo obiettivo è di uscire con me allora sta fallendo miseramente.

Lorin: Sai che ho sempre avuto un debole per te, ma questa volta sono serio. Dobbiamo parlare.

Va bene.

Risposi e dopo che mi diede il nome del ristorante e l'ora dell'incontro non gli risposi più. Impiegai il quarto d'ora successivo a giocare a un gioco e sorrisi quando vinsi per la tredicesima volta battendo il mio avversario a biliardo.

"Cos'hai da ridere?" sentii la voce assonnata di Mattheo.

Così con non poca fatica lasciai il telefono sul comodino e abbassai lo sguardo su di lui che non si era mosso di un centimetro.

"Oh, buongiorno. Sei comodo?" chiesi in tono ironico.

"Non sai quanto" alzò leggermente la testa sorridendomi.

"Levati Mattia, devo andare in bagno" cercai di divincolarmi dalla sua stretta, ma senza successo.

"Ancora cinque minuti" sbuffò appoggiando nuovamente la testa sul mio petto.

"Ci sei stato fin troppo" gli risposi in tono di disappunto.

"Non è colpa mia se le tue tette sono comode per dormire" borbottò sistemandosi meglio.

NON TI SCORDARE DI MEWhere stories live. Discover now