Capitolo 17

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Crystal's Pov
Non so come ma mi ritrovai nello stesso ristorante in cui sono stata ieri a pranzo con Mattheo Nelson. Lui chattava con il suo stupido smartphone e io mi limitavo a giocare con le posate in attesa che il mio stomaco sia completamente pieno.

"La smetti di giocare con le posate?" chiese senza alzare lo sguardo dal suo iPhone.

Per dispetto sbattei più forte le posate tra loro richiamando l'attenzione di alcune persone nei tavoli vicino al nostro. Alzò di scatto lo sguardo e in un nano secondo mi ritrovai senza più la forchetta e il coltello. Lo uccisi con lo sguardo e lui in risposta scosse la testa esasperato.

Il miglior modo per togliervi di mezzo una persona? Portarla fino all'esasperazione. E io ero molto brava in questo.

"Mi annoio" brontolai guardandomi in giro.

"Il tuo appuntamento è in ritardo" disse.

"Si starà facendo bello per me" gli sorrisi in modo provocatorio.

"Allora è un ragazzo" affermò.

"Geloso?" domandai per vedere quale potesse essere la sua reazione.

"Io non sono geloso di nessuno. Ho una vita perfetta" scrollò le spalle con disinteresse.

"Nessuna la ha" feci una smorfia di disappunto.

"Parli di te?"

"Parlo di tutti. Nessuno ha una vita perfetta, gli manca sempre qualcosa."

"Non nella mia vita" affermò in modo deciso facendomi sorridere.

"Perché sorridi?" corrugò la fronte, però continuò a prestare attenzione allo schermo, come se quello fosse più importante.

"È incredibile il fatto che tu menta quando si nota benissimo che ti manca qualcosa" scossi la testa.

"Sei l'ultima che può farmi la morale in questo" girai lo sguardo senza rispondergli.

Passammo alcuni minuti di silenzio in cui io fissavo il vuoto e lui continuava a scrivere a qualcuno sul suo telefono. Dopo un po' Mattheo decise finalmente di mettere da parte il suo iPhone e di puntare i suoi occhi nei miei.

"Non esiste" affermò spezzando il silenzio che ci aveva soggiogato per tutto il tempo.

"Come?" corrugai la fronte.

"Lui non esiste e mi hai detto una bugia" disse.

"Affatto."

"Allora perché guardi la porta come se volessi scappare?"

"Perché voglio farlo" non fece in tempo a rispondere che arrivò la cameriera con i nostri patti.

Appoggiò il mio piatto sul tavolo e quando lo diede a Mattheo si inchinò talmente tanto da portare la scollatura della sua divisa agli occhi del ragazzo di fronte a me. Alzai gli occhi al cielo per quella scena patetica e presi le mie posate facendo riesumare la cameriera che sembrava imbambolata.

La vidi andarsene, non prima di aver fatto un'ultima volta gli occhi dolci a Mattheo. Riportai la mia attenzione su di lui che mi guardava divertito.

"Cos'hai da ridere?" lo fulminai con lo sguardo.

"Gelosa?" chiese.

"Io non sono gelosa di nessuno. Ho una vita perfetta" gli risposi facendogli serrare la mascella.

Ridacchiai tra me e me mentre mi gustavo la mia pasta ai gamberetti, "allora? lui dov'è?" tornò a domandare dopo aver ingoiato un pezzo di quello che sarà un piatto che costa un'occhio della testa.

NON TI SCORDARE DI MEWhere stories live. Discover now