Capitolo 11

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Crystal's Pov
Se la sfiga avesse un nome questo nome sarebbe Crystal Evans, ma partiamo dall'inizio. I lunedì mattina sono terribili, soprattutto quando hai educazione fisica, o meglio uno sport che il mio amato preside mi ha imposto. Avevo scelto di fare scherma, essendo l'unico sport sensato per me in questa scuola, ma il professore scelto non è ancora arrivato per motivi a me sconosciuti.

Stamattina sono stata convocata nell'ufficio del preside e mi ha imposto di scegliere un altro sport fino a quando il professore non sarebbe arrivato. Ho letto e riletto il foglio con tutti gli sport presenti in questa scuola, non ce n'è neanche uno che faccia al caso mio.

La ginnastica artistica era fuori discussione, non mi vedrei danzare con un nastro facendo la spaccata.
Con il nuoto mi si bagnano i capelli e ho paura che la divisa di hockey non si abbini ai miei occhi.

Quindi gli sport di squadra erano la mia unica scelta. Eh sì, ho passato un'ora a valutare tutti i pericoli fino a quando sono arrivata alla conclusione che il basket fosse l'unico sport possibile. Così mi ritrovai in palestra con il prof indemoniato e con l'umore sotto i piedi.

"Signorina Evans, sono felice che abbia deciso di unirsi a noi" guardai il professor Campbell che teneva le braccia incrociate e uno sguardo furente rivolto verso di me.

"Io un po' meno" borbottai.

"Spero che non mi farà dannare come fa a lezione" disse lanciandomi uno sguardo di avvertimento.

"Farò del mio meglio perché questo accada" gli sorrisi in modo sfacciato.

"Vada a recuperare una palla" indicò una cesta poco distante da me dove si trovavano i palloni da basket.

Con uno sbuffo mi incamminai verso la cesta, presi una palla da basket e iniziai a palleggiare camminando nella palestra fino a quando non notai un gruppo di ragazzi posizionati in cerchio in fondo alla palestra che guardavano qualcosa con interesse. Rimasi a guardare da lontano fino a quando il gruppo di ragazzi non applaudì e fece spazio a quel qualcosa che stavano ammirando con tanta attenzione.

Ridussi gli occhi in due fessure cercando di vedere meglio in viso quel ragazzo, ma non feci in tempo a vederlo che dovetti schivare una palla da calcio prima che mi arrivasse in viso.

"Sei un'imbecille!" urlai contro alla persona che aveva lanciato la palla.

Lui mi guardò in modo furbo con i suoi occhi grigi, "ti sei svegliata male, angelo?" domandò venendo verso di me.

"Fottiti" gli mostrai il dito medio.

"Lo farò dopo che mi hai dato la palla" ammiccò a delle ragazze sedute sugli spalti che lo stavano spogliando con gli occhi.

Continuai a guardare le ragazze per poi spostare il mio sguardo sui suoi amici che ci stavano guardando mentre bisbigliavano tra di loro e infine su Mattheo che stava diventando sempre più impaziente.

Appoggiai la palla a terra e vidi l'espressione confusa di Mattheo, "che stai fac-" non terminò la frase che calciai la palla portandola nel giardino.

"Questo ti insegna a non calciare una palla nel modo sbagliato Mattia" dissi a denti stretti guardandolo negli occhi.

Ed anche non pestarmi i piedi nel giorno in cui ho il ciclo.

Mattheo non disse nulla e continuò a guardare il punto in cui la palla era atterrata senza nessuna emozione in volto fino a quando non sentì delle mani battere dietro di me. Mi voltai con lentezza e per poco non mi venne un collasso.

"Chi l'avrebbe mai detto che un giorno avrei visto Crystal Evans tirare una palla da calcio oltre che tirare le ginocchiate nelle palle" continuai a fissare il ragazzo senza emettere neanche un suono.

NON TI SCORDARE DI MEWhere stories live. Discover now