Capitolo 10

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Crystal's Pov
Gironzolai nella stanza con noia. Era sabato mattina e un'altra settimana in questo collegio era finita. Ne restavano altre centosessanta.

"Mi annoio!" sbraitai all'aria buttandomi sul letto.

Abigail era andata dai suoi genitori per la sua solita giornata in famiglia lasciandomi da sola.

Sbuffai pensando di andare in giro per il collegio a seminare il panico per disintossicarmi dalla noia, fino a quando non vidi qualcosa che sbucava dal mio armadio. Accigliata e con una caramella alla fragola in bocca rovistai tra la mia roba fino a trovare una piccola scatolina.

"Nonno" sussurrai accarezzando la scatola dove tenevo i suoi ricordi e sorrisi con rammarico.

Mi sedetti sul letto e prendendo un gran respiro aprì la scatola azzurra e dorata in acciaio. Sorrisi nel vedere tutte le cose che mi aveva lasciato in quella piccola scatola. L'ultima volta che l'avevo aperta era stato a dieci anni per mettere una coroncina di fiori che mi aveva dato.

Accarezzai tutto ciò che mi aveva lasciato fino a quando non mi accigliai vedendo un pezzo di carta in fondo alla scatola. L'aprì vedendo che fosse una lettera scritta da mio nonno.

"Io questa non la ricordo" sussurrai per poi leggere il contenuto.

Alla mia cara Vivian. Forse questo è l'ultimo regalo che portò darti prima di partire per l'America. Ti dono questo giglio nero per non scordarti mai di me. Conservalo con cura, spero che un giorno io possa rivederlo sui tuoi occhi.

Tuo per sempre, Lincoln.

"Era lei, Vivian quindi ti chiami così" sussurrai tracciando la grafia di mio nonno con un dito fino a quando non realizzai.

"Come faccio ad averla io? Se mio nonno l'ha dato a quella donna, Vivian, allora perché la ho io? Dovrebbe averla lei a meno che.." aprì la bocca stupita e saltai dal letto come una molla.

Non può averlo fatto. Non può.

Frugai nel mio armadio fino a trovare il mio album dei ricordi. Iniziai a sfogliarlo fino a fermarmi in una pagina e a togliere tutte le foto. Continuai così fino a quando non mi ritrovai cosparsa di foto. Arrivai all'ultima pagina e le vidi dietro alle foto le lettere e la realtà colpirmi in faccia come uno schiaffo.

L'ha fatto invece, eccome se l'ha fatto.

Chiusi gli occhi e mi ricordai di quel giorno.

"Nonno, nonno, nonno. Cosa stai scrivendo?" arrivai nel suo studio, lui era seduto di spalle alla scrivania.

"Una lettera che poi tu consegnerai" spiegò affondando con la stilografica l'inchiostro nero sul foglio da lettere bianco.

"Ricordi Vivian la tua maestra di scuola?" chiese voltandosi verso di me.

"Sì, nonno" annuii guardando i suoi occhi verde smeraldo.

"Gliela darai domani. Però mi devi promettere che terrai il segreto" mi fece l'occhiolino e guardai le sue rughe che con il passare degli anni stavano aumentando.

"D'accordo, ma perché dobbiamo farlo?" domandai vedendolo chiudere la busta e chiuderla a chiave nel cassetto della sua scrivania.

"Hai sempre detto che volevi fare qualcosa di eroico" mi guardò sbattendo i suoi occhi allibito.

"Sì, ma io intendevo cose come combattere contro i soldati come se fossi un pirata oppure usare le pistole laser" mi misi le mani nei fianchi in posizione contrariata.

"Bisogna pure iniziare da qualcosa. Anche Jack Sparrow ha iniziato a fare il pirata facendo qualcosa adatto alla sua età" cercò di convincermi e rimasi qualche secondo in silenzio per riflettere.

NON TI SCORDARE DI MEDonde viven las historias. Descúbrelo ahora